La Basilica di Santa Sofia ad Istanbul ha una lunga storia e anche molto particolare. Ha mutato il suo essere, adattandosi alle varie culture e religioni che ha ospitato. Oggi è conosciuta con il nome di Santa Moschea Benedetta della Grande Hagia Sophia ed è uno dei principali monumenti della città turca.
Si trova nel distretto di Fatih, nel mahalle di Sultanahmet, e racchiude le caratteristiche della arte e dell’architettura bizantina.
La Basilica di Santa Sofia: un po’ di storia
Gli architetti scelti per realizzare l’imponente monumento erano Isidoro di Mileto e il fisico e matematico Antemio di Tralle, che morì durante il primo anno di lavori. L’imperatore Giustiniano I, insieme al patriarca Mena, inaugurò la nuova basilica il 27 dicembre 537 con una celebrazione in pompa magna. I mosaici all’interno della chiesa vennero, comunque, completati solo sotto il regno dell’imperatore Giustino II.
La Basilica di Santa Sofia è stato il più grande simbolo della cristianità. La basilica divenne la sede del patriarca di Costantinopoli e il luogo principale per le cerimonie imperiali dei reali bizantini, come le incoronazioni.
Tra il 1204 e il 1261 è diventata sede papale. Tra il 1204 e il 1261 la basilica è stata trasformata in cattedrale cattolica romana, nella quale venne incoronato imperatore Baldovino I di Costantinopoli, il 16 maggio 1204. Nel 1261 i Bizantini riconquistarono la basilica, che si trovava in uno stato fatiscente. Nel 1317, l’imperatore Andronico II ordinò la costruzione di quattro nuovi contrafforti.
Da Basilica a Moschea
Nel 1453 il Sultano Maometto II assediò Costantinopoli, distruggendo molti edifici Sacri e imperiali, guidato dalla sua ossessione di consegnare la città al mondo orientale. Anche Santa Sofia ha subito gravi danni a causa dei saccheggi spietati. Durante l’assedio venivano spesso celebrate liturgie e preghiere dentro la basilica, che era diventata il rifugio per molti di coloro che non erano in grado di contribuire alla difesa della città.
Quando il sultano Maometto II e il suo seguito entrarono nella chiesa, egli insistette affinché fosse subito convertita in moschea. Gli Ulamā (studiosi islamici) presenti salirono poi sul pulpito della chiesa e recitarono la Shahada (“Non ci sono altri dei se non il Dio, e Maometto è il suo servo e il suo messaggero”), segnando così la conversione della chiesa in moschea.
Intorno al 1481 un piccolo minareto venne eretto all’angolo sud-ovest dell’edificio, sopra la torre delle scale. Il successivo sultano, Bayezid II (1481-1512), fece costruire un altro minareto all’angolo nord-est.
Da Moschea a Museo
Ma il valore e la bellezza della Santa Moschea Benedetta della Grande Hagia Sophia sarà di nuovo messa in risalto nel 1935, grazie Mustafa Kemal Atatürk che la convertirà in museo.
I tappeti vennero rimossi e le decorazioni del pavimento di marmo riapparvero per la prima volta dopo secoli, mentre l’intonaco bianco che copriva molti dei mosaici fu rimosso. Tuttavia, le condizioni della struttura erano deteriorate.
Con l’aiuto della società di servizi finanziari American Express, negli anni 1997-2002 il World Monuments Fund stanziò una serie di sovvenzioni per il restauro della cupola. La prima fase del lavoro, realizzata con la partecipazione del Ministero della Cultura turco, fu la stabilizzazione strutturale e la riparazione del tetto rotto. La seconda fase, la conservazione degli interni della cupola, offrì l’opportunità di impiegare e addestrare giovani restauratori turchi nella cura dei mosaici. Nel 2006 il progetto del WMF fu completato, anche se altre aree di Santa Sofia continuano a richiedere manutenzione.
Da Museo A Moschea
Il 31 marzo 2018 il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, nonostante i severissimi divieti, ha recitato il primo versetto del Corano nella Basilica di Santa Sofia, dedicandola a “coloro che hanno contribuito a costruirla ma in modo particolare a chi la ha conquistata“, andando contro gli sforzi fatti da Atatürk di ristrutturarla e renderla un importante museo.
Nel marzo 2019 il presidente Erdoğan dichiarò che avrebbe cambiato lo status di Hagia Sophia da museo a luogo di culto musulmano, aggiungendo che era stato un “errore molto grande” trasformarla in un museo. Dopo molte pressioni da parte dello stesso Erdoğan, infatti, il 10 luglio 2020 il Consiglio di Stato turco ha annullato il decreto di Atatürk del 1934, cancellando la trasformazione della moschea in museo. Lo stesso giorno, il Presidente ha riaperto al culto islamico la Basilica con un decreto presidenziale.
La prima preghiera pubblica islamica del venerdì si è svolta nell’edificio il 24 luglio successivo.
Una storia immensa che qui riassunta sminuisce la grandiosità dell’edificio. Una Basilica che ha visto numerosi ed innumerevoli lavori di restauro, per porre rimedio ai molteplici terremoti che l’hanno danneggiata. Ma non solo la natura, anche l’uomo non è stato clemente con la Basilica di Santa Sofia.