Abbiamo parlato tanto di Giappone, della sua arte, delle tradizioni e dei suoi miti e leggende, senza mai troppo soffermarci sulla sua cucina. Il primo piatto a cui pensiamo, parlando di cucina giapponese, sarà sicuramente il sushi, ma di grande importanza e principe delle tavole nipponiche è il ramen giapponese.
In Giappone, preparare il ramen non è solo cucina, ma è un vero e proprio atto d’amore e di altruismo. Ci vogliono ore per preparare il brodo perfetto, che renderà unica questa zuppa di noodles. Viaggiando per il Giappone non sarà difficile riuscire a trovare un Ramen Bar, visto che ne esistono più di 80.000 (e sono in continua espansione ed aumento).
Storia e tradizioni del ramen giapponese
Come la cucina italiana, anche la cucina giapponese presente molteplici piatti che cambiano caratteristiche in base alla regione, e molteplici piatti che vengono preparati in occasione di una determinata festa o evento.
L’odierno ramen giapponese è di origine cinese, tuttavia non è chiaro quando esso fu introdotto in Giappone. Anche l’etimologia della parola ramen è argomento di dibattito. Secondo una teoria è la pronuncia giapponese del cinese 拉麺 (la mian), che significa “tagliatelle tirate a mano”. Una seconda teoria propone 老麺 (laomian, “tagliatelle antiche”) come la forma originale, mentre un’altra afferma che il ramen fosse inizialmente 鹵麺 (lǔmiàn), tagliatelle cotte in una salsa densa e ricca di amido. Secondo una quarta teoria la parola deriva da 撈麵 (lāomiàn, “lo mein”), dove 撈 in cantonese significa “mescolare”, e il nome si riferisce al metodo di preparazione effettuato mescolando le tagliatelle con una salsa.
Il ramen giapponese è un piatto che molto particolare, infatti ogni cuoco e ogni famiglia ha la propria ricetta e il proprio segreto, che rendono unico ed irripetibile il sapore di questa zuppa. Forse è uno dei pochi piatti che ha anche il privilegio di avere un museo dedicato alla sua storia.
Il Shin-Yokohama Raumen Museum è un museo unico sul ramen con sede a Yokohama. In una galleria al primo piano, il museo presenta la storia del ramen in Giappone, tra cui il grande successo del ramen istantaneo. Mostra la varietà di tagliatelle, zuppe, guarnizioni in cima e ciotole usate in tutto il Giappone, e mostra come vengono fatte le tagliatelle. Ai due piani seminterrati i visitatori possono visitare una riproduzione in scala 1:1 di alcune strade e case di Shitamachi, la vecchia città di Tokyo, del 1958 circa, quando la popolarità del ramen stava aumentando rapidamente.
Vi si trovano nove ristoranti di ramen giapponese, e ciascuno presenta un piatto di ramen da una regione differente del Sol Levante. Per i visitatori che vogliono provare vari piatti di ramen, i ristoranti offrono piccole porzioni “mini-ramen”. I biglietti per i pasti si comprano, prima di entrare, da macchinette venditrici automatiche di fronte a ciascun ristorante.
E’ un piatto semplice ma estremamente saporito, una zuppa calda con noodles, verdure e molte guarnizioni. Nasce dalla necessità di insaporire con maestria e lunghissime preparazioni materie prime povere (maiale, pollo, bamboo, cipollotto, uova, pasta di grano), il ramen richiede due elementi fondamentali per renderlo un’incredibile esplosione di gusto umami: il tempo e l’amore.
I ramen noodles e il brodo
Per la preparazione dei noodles si utilizzano quattro ingredienti principali: farina di frumento, sale, acqua e kansui, un tipo di acqua minerale alcalina. Originario della Mongolia, il kansui è considerato perfetto per la realizzazione dei noodles: in Mongolia alcuni laghi contenevano grandi quantità di minerali che rendevano l’acqua ideale per la preparazione. Nel caso in cui il kansui non fosse disponibile, le uova possono essere ottime sostitute.
Il brodo viene ottenuto combinando insieme pezzi di pollo o di maiale a altri ingredienti, come il katsuobushi (filetti di tonno essiccato), il nuboshi (sardine secche), funghi shitake, cipolle.
Il ramen giapponese si può differenziare e dividere in quattro categorie:
- Shōyu ramen (salsa di soia), ha un brodo marrone chiaro, realizzato con pollo e verdure con una dose abbondante di salsa di soia che rende la zuppa scura e salata, ma ancora leggero al gusto. Ha solitamente i noodles arrotolati invece di quelli lisci. Spesso è condito con germogli di bambù marinati, cipolle verdi, kamaboko (dolci di pesce), nori (alghe), uova marinate, germogli di soia o pepe nero;
- Shio ramen (sale), è un brodo chiaro e di colore giallo, fatto con sale e una combinazione di pollo, verdure, pesce e alghe. Si possono usare anche le ossa di maiale, ma non vengono bollite tanto quanto per il Tonkotsu ramen, quindi la zuppa rimane chiara e leggera;
- Tonkotsu ramen (osso di maiale), originario del quartiere Hakata-ku della città di Fukuoka, si caratterizza per un brodo molto chiaro. Il brodo viene preparato facendo bollire ossa di maiale, grasso e collagene a fuoco alto per molte ore; in questo modo, il brodo ha un forte sapore di maiale e una consistenza cremosa;
- Miso ramen è il più recente tra le varietà di ramen giapponese: infatti, ha raggiunto un’importanza a livello nazionale attorno al 1965. E’ stato creato a Hokkaido e presenta un brodo realizzato con abbondanti quantità di miso e miscelato con pollo o con brodo di pesce. Il risultato finale è una zuppa densa, robusta e dal sapore leggermente dolce. Il miso è un condimento tipico giapponese prodotta dalla fermentazione della soia con aggiunto di sale e koji (un tipo di fungo) e, a volte, riso, orzo e altri ingredienti.
Il ramen giapponese nel documentario di Koki Shigeno
Non mancano riferimenti, più o meno espliciti, della cucina giapponese nel mondo cinematografico. Alcuni esempi sono Ramen girl, Ramen Shop o Tampopo. Importante è il docufilm di Koki Shigeno sulla preparazione del ramen giapponese: Ramen Heads.
In questi giorni è disponibile sulla piattaforma #iorestoinSALA, film che ci rivela, passo dopo passo, i segreti dei migliori chef di questa zuppa del Giappone, a partire dal Tomita Osamu considerato l’imperatore indiscusso di questo piatto.
Sarà proprio il miglior chef di ramen del Giappone, eletto per tre anni consecutivi, ad accompagnarci all’interno del suo mondo, condividendo il suo approccio ossessivo, maniacale, volto alle creazione del ramen perfetto. E questo attraverso la costante ricerca degli ingredienti migliori disponibili sul mercato.
https://www.youtube.com/watch?v=aLkRcFG1pWo&ab_channel=FilmDaily
Per far capire quanto è grande la fama di Tomita Osamu va detto che il suo ristorante il Tomita Ramen, che si trova nella città di Matsudo e ha solo undici posti, è un luogo di culto tra i più visitati in Giappone tanto che ha dovuto sviluppare un sistema di biglietteria digitalizzato per fare la fila.
Oltre al Tomita, RAMEN HEADS mostra ovviamente anche altri cinque importanti ristoranti di ramen in Giappone, ognuno con una propria filosofia e sapore, esemplificando i vari aspetti del mondo e delle caratteristiche di questo piatto.