La Traviata, protagonista assoluta ieri sera all’Arena di Verona, per un ritorno che i seimila fortunatissimi presenti hanno potuto apprezzare nel nuovo allestimento anch’esso, come per Nabucco e Aida, interamente firmato dalle maestranze areniane.
Cambia, sia pur di poco anche l’ambientazione della storia che per l’occasione viene di poco spostata nella fervente Parigi dell’esposizione universale del 1889, proprio cioè nel momento in cui in Europa ci fu, più che undelicato fiorire, un vero e proprio sbocciare di arti nuove e tecnologie.
Sono gli anni della costruzione della Tour Eiffel, anch’essa contrastata e inizialmente quasi rifiutata dai più, vista come trasposizione troppo sfrontata dell’evoluzione stilistica a tutto tondo di quella che in seguito fu definita invece un’epoca d’oro, momento che Guiseppe Verdi, autore de La Traviata, visse direttamente in ruolo tra l’altro di primo piano.
Un trait d’union efficace poiché quest’edizione del 98° Opera Festival ha di fatto ampliato i suoi confini artistici, coinvolgendo a corollario delle rappresentazioni sceniche, importanti istituzioni italiane, il tutto sotto il diretto patrocinio del ministero della Cultura.
Ieri sera dunque tale collaborazione artistica si è concretizzata con la proiezione, nel momento dello struggente e famoso preludio de La Traviata, durante il quale la sola forza della musica del maestro di Busseto, riesce a definire in modo sublime la malattia che incombe ormai senza scampo sulla protagonista Violetta e l’amore di quest’ultima per Alfredo, di immagini scelte ad hoc in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi.
Ne è scaturito un voluto viaggio nell’universo della bellezza femminile, con la Venere del Botticelli e la Flora di Tiziano, passando per la Velata di Raffaello, percorso squarciato sul finale dell’ingresso in scena della protagonista Violetta Valery , interpretata ieri sera da Irina Lungu che si è posta come momento di continuazione scenica tra le immagini proiettate dalle scenografie digitali, l’opera narrata e l’attento pubblico.
Così direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha parlato dell’evento:
Per La Traviata le Gallerie offrono una scelta di immagini che racconta la figura femminile in tutte le sue declinazioni, spaziando dal Rinascimento al XIX Secolo.
In questo ventaglio di meraviglie incontriamo la mitologica sensualità della Venere di Botticelli e della Flora di Tiziano, la perfezione della Velata di Raffaello, il vigore di sante ed eroine bibliche immortalato dai pittori Manieristi, fino ad arrivare all’intima grazia delle scene domestiche dei Macchiaioli e all’eleganza, quasi fotografica, dei ritratti di donne reali realizzati da Goya, Boldini e Corcos.
Una concentrazione di bellezza e intensità emotiva che si sposa magnificamente con l’intensità emotiva dell’opera più conosciuta ed apprezzata in tutto il pianeta
La Traviata all’Arena di Verona con un avvicendamento di altissimi interpreti
Saranno molti i cantanti che nei vari ruoli, fino al 4 settembre, data in cui è prevista l’ultima replica, si alterneranno ai verdiani per eccellenza Irina Lungu, Francesco Meli e Luca Salsi. magnifici interpreti della prima di ieri sera.
Ritroveremo dunque nell’Arena anche interpreti del calibro di Yoncheva, Garifullina, Grigolo, Pirgu, Piazzola e Petean e qualche trepidante e attesissimo debutto in area verdiana a garanzia di un livello sempre altissimo che proprio per La Traviata, all’epoca della sua prima rappresentazione mondiale al Teatro La Fenice di Venezia, nell’ormai lontano 6 marzo 1853, dove proprio una scelta poco attenta dei professionisti a cui affidare le parti, ne decretò irrimediabilmente l’ insuccesso che sorprese lo stesso Verdi poichè giunto decisamente inaspettato.
Salvo poi trovare il meritato riscontro nella rappresentazione del successivo sei maggio quando a calcare le scene, sempre a Venezia ma questa volta nel Teatro San Benedetto, con una versione rimaneggiata ci furono interpreti di diversa caratura, tra i quali Maria Spezia Aldighieri e sotto la direzione dello stesso Verdi.
Sempre trainati dal filo conduttore della bellezza nell’arte, nella serata di ieri sera è stato proiettato in anteprima un contenuto multimediale, ideato da Fondazione Arena, in collaborazione con le Soprintendenze regionali per l‘Archeologia le Belle Arti e il Paesaggio, i Musei e le città del Veneto, al fine di presentare le bellezze più famose e quelle meno del territorio in una sorta di connubio tra le diverse facce dell’arte.
Il Coro, anche per La Traviata è istruito dal maestro Vito Lombardi e l’Orchestra dell’Arena di Verona sono diretti per tutte le recite dal giovane ma già affermatissimo maestro Francesco Ivan Ciampa, classe 1982 diplomato in direzione d’orchestra al Santa Cecilia di Roma.
A completamento del cast, per la sezione Ballo, interprete è la Prima Ballerina Eleana Andreoudi.
Il progetto di rinascita culturale sulla scia dell’illuminante faro dell’ anfiteatro scaligero dunque prosegue e non sbaglia un tiro!