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Lady Diana, quel ritratto che leniva l’anima

Elisa Pellegrini 3 anni fa Commenta! 4
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Se è vero che l’arte e la poesia rendono eterni gli affetti, i sentimenti e le persone, il ritratto di Lady Diana, eseguito nel 1994 da Nelson Shanks, ci restituisce la verità di una vita che con molto dolore si districava tra l’immagine pubblica e il desiderio di una vera felicità che le era stata negata dal suo illusorio matrimonio con Carlo e l’etichetta di corte che voleva ingabbiare uno spirito nato per essere semplice, genuino, ma soprattutto libero.

Se è vero che l’arte in qualche modo guarisce “i graffi e le torture dell’anima”, la Principessa ha trovato il suo rifugio nella pittura, perché era molto amica di Nelson Shanks e della moglie Leona. Erano passati infatti due anni dal divorzio di Carlo e la giovane donna era ancora sotto i riflettori, cercava di ricostruire la sua vita e salvaguardare il suo ruolo di mamma di William ed Harry.

Lady diana

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Il divorzio è un momento molto delicato nella vita di una donna comune, a maggior ragione per un personaggio pubblico della dimensione di Lady Diana, non tanto per l’aspetto materiale, quanto per quello strettamente emotivo.

Shanks riuscì ad immortalare Diana dopo 30 sedute, restituendo l’immagine di una donna in bilico tra la sua dimensione privata e quella pubblica. Tre anni dopo quel ritratto, Diana perse la vita in quel tragico incidente, ma il suo ricordo è rimasto indelebile per i cittadini britannici e per il mondo intero.

Il ritratto di Shanks ha reso eterna un’epoca, un sentimento, ma soprattutto una donna che ha portato una ventata d’aria fresca al volto della monarchia britannica.

Lady Diana, il viaggio di un insolito e raro ritratto

Il ritratto è un dipinto ad olio che rappresenta uno studio della testa. Diana guarda in basso e sembra rincorrere dei pensieri, mentre il suo ruolo le impone di mantenere un aspetto di classe. Porta un solo orecchino che illumina il suo incarnato e indossa l’abito verde realizzato dalla stilista Catherine Walker, utilizzato per il servizio fotografico di Vanity Fair del 1997.

Per il ritratto definitivo Lady Diana indossò una camicia bianca e una gonna blu. Quest’ultimo ritratto fu appeso a Kensington Palace e poi ad Althorp, nel Northamptonshire, nella casa di famiglia della principessa.

A gennaio il quadro fu venduto da  Sotheby’s per più di 200 mila dollari e di recente è stato in mostra presso la Galleria Philip Mould & Company di Londra e si aggiungerà alla  Masterpiece Art Fair 2022.

In un comunicato per la CNN Philip Mould dichiara:

“Lo schizzo di Shanks fonde in modo unico il glamour di Diana con il pathos commovente dei suoi ultimi anni.”

In quel momento, in quella espressione, Diana ha concentrato il suo dolore e raccolto le sue consapevolezze. Ha sempre saputo di non poter diventare regina:

«Ho sempre saputo che non sarei stata la prossima regina. Vorrei essere la regina dei cuori delle persone, nei cuori delle persone, ma non vedo me stessa come regina in questo Paese. Non penso che molte persone mi vorrebbero come regina».

Il suo funerale l’ha incoronata per sempre “Regina nei cuori delle persone”, la fotografia, la pittura, la musica e il cinema l’hanno resa eterna.

 

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