La Land Art nasce come forma d’arte contemporanea proprio negli Stati Uniti d’America, intorno ala fine degli anni sessanta.
Fu da subito caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio circostante e questo aspetto fece sì che trovasse fin da subito il suo naturale ambiente di realizzazione, negli spazi incontaminati quali deserti, laghi salati, praterie e mari, molto adatti ad accogliere questa nuova voglia di espressività artistica.
Con questa nuova forma d’arte, la Land Art, si abbandonavano in un certo qualsenso i mezzi artistici tradizionali a favore di un netto intervento proprio diretto dell’operatore nella natura e talvolta sulla natura, tanto che questa forma d’arte è nota anche come earth art o earth works.
Proprio per questo motivo inoltre, molte delle opere di Land Art hanno sovente carattere effimero, sono cioè destinate ad un deterioramento naturale, dettato dal normale avvicendarsi delle condizioni meteo o diversamente la parola fine alla loro esistenza è posta dello stesso autore o chi per lui che ne sancisce fin dall’inizio il momento della successiva distruzione.
Letteralmente radicate in questo senso le opere di colui che si è guadagnato l’appellativo di pioniere della Land Art, l’indimenticata Christo in coppia con Jeanne-Claude Denat de Guillebon.
Entrambi infatti, nel loro sodalizio artistico, apertamente svincolati da dietrologie e obiettivi politici, ne hanno in tutta la loro produzione, interpretato e fin dall’inizio, magistralmente l’idea fondante, plasmando il naturale paesaggio alla loro visione e regalando al visitatore immagini di mondi fantastici come nel caso del ponte galleggiante sul Lago d’Iseo.
Eterna ricerca di un atteggiamento rigorosamente anti-formale in antitesi con il figurativismo della pop art e con le fredde geometrie della minimal art.
Gli anni Sessanta, periodo di nascita della Land Art, nei paesi occidentali, sono caratterizzati da una profonda tensione e sfiducia che sta alla base della confusione del momento; infatti, dopo la seconda guerra mondiale, lo Stato, in quanto principale strumento di azione sociale, aveva cominciato a perdere di autorevolezza e si erano già sviluppate le più intricate dinamiche del consumismo e delle nuove tecnologie.
Si mira così a poco a poco ad un definitivo sfondamento dei confini tradizionali della pittura e della scultura, che rimangono pratiche di peculiare importanza, ma non più dominanti nella creazione artistica.
Nasce un nuovo e diretto rapporto tra arte e vita, con un coinvolgimento concreto della realtà oggettuale quotidiana, con un’apertura provocatoria della cultura di élite all’universo delle culture di massa e un processo di riflessione sui limiti dei linguaggi artistici e del sistema dell’arte.
Seven Magic Mountains il misterioso sito ideato da Rondinone
Ugo Rondinone nasce a Brunnen (Svizzera) nel 1963 ed è un artista di fama internazionale che vive e lavora a New York. Rondinone nelle sue opere utilizza diversi materiali, realizzando produzioni artistiche che combinano le influenze della Pop Art con con il Minimalismo.
Rondinone ha studiato presso la Hochschule fur Angewandte Kunst a Vienna e ha attirato l’attenzione internazionale sin dal 1990 con una serie di installazioni. L’artista realizza opere in scultura, pittura, video, suono e fotografia.
Rondinone inoltre può vantare mostre personali nei principali musei di arte contemporanea mondiali, tra cui si citano Kunsthalle a Vienna, MUSAC a León, Museo di Arte Contemporanea in Louisiana, Humlebaek in Danimarca, Sculpture Center a New York. Nel 2007 ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia.
Tutto questo è possibile grazie a maestranze del nostro Bel paese che ancora riescono a supportare la messa in opera delle idee.
Nel caso di Rondinone stiamo parlando della Fonderia Nolana, laboratorio all’avanguardia, definibile senz’altro un’eccellenza nel campo, specializzato nella realizzazione di opere scultoree.
Da oltre quattro generazioni la famiglia Del Giudice lavora con grandi artisti nazionali e internazionali, affiancandoli nella realizzazione di sculture di diverso materiale, dimensione e complessità delle loro opere di Land Art.
L’esperienza maturata nel campo della fonderia e la capacità di mettere in pratica tecniche su misura in grado di soddisfare ogni esigenza dell’artista hanno reso la fonderia di Nola un punto di riferimento nel campo delle produzioni artistiche.
Fonderia Nolana è oggi un’azienda di primo livello, che ha raggiunto l’eccellenza nella manifattura delle arti plastiche e nella realizzazione di opere scultoree con materiali come bronzo, alluminio, ottone, bronzo bianco, acciaio e resina.
Gli specialisti del laboratorio sono in grado di seguire ogni fase della produzione dell’opera d’arte: dai primi studi del progetto fino alla realizzazione e installazione di Land Art.
Da circa un secolo la fonderia Del Giudice, infatti, fonde per i più importanti artisti di arte contemporanea unendo la sapienza artigiana e la tecnologia più avanzata.
Fonderia Nolana è rinomata per la produzione di bronzi artistici di dimensioni monumentali con l’antica tecnica della cera persa, per la progettazione e per la realizzazione di sculture in differenti metalli.
Un pezzetto anche d’Italia dunque in questa opera di Land Art del maestro Ugo Rondinone che sta lì nel deserto del Nevada ad aspettare curiosi e visitatori invece più consapevoli.