Il 30 settembre 2024, la Commissione Cultura della Camera si prepara a discutere una risoluzione che potrebbe rappresentare un momento storico per la città di Latina e altre città di fondazione nel Lazio. Presentata lo scorso marzo dalla deputata della Lega Giovanna Miele, la risoluzione impegna il governo ad adottare le misure necessarie per includere gli edifici di fondazione del comune di Latina nella lista dei siti patrimonio mondiale Unesco.
Latina: una città di fondazione con un passato unico
Latina, una delle città più giovani d’Italia, fu fondata nel 1932 con il nome di Littoria durante il ventennio fascista, a seguito della bonifica dell’Agro Pontino. Il suo toponimo cambiò prima in Latinia nel 1944 e poi in Latina l’anno successivo. Questo patrimonio di architettura razionalista, con forti influenze futuriste, è ancora oggi testimone di un’epoca e di uno stile architettonico che ha segnato profondamente la città.
Tra gli edifici simbolo della città, spiccano la Piazza del Popolo (originariamente Piazza del Littorio), con la caratteristica Torre Civica con orologio, e il Palazzo delle Poste progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni. Non meno importanti sono la Piazza San Marco, dove si ergeva l’Opera Nazionale Balilla (oggi sede del Museo civico Duilio Cambellotti), e il Palazzo M, voluto dal fascismo e caratterizzato dalla sua forma che richiama l’iniziale del cognome di Mussolini.
Un riconoscimento che potrebbe coinvolgere altre città
Secondo la deputata Giovanna Miele, l’inserimento di Latina nel patrimonio Unesco rappresenterebbe non solo un riconoscimento del valore storico e artistico della città, ma anche il primo tassello per valorizzare altre città di fondazione come Pontinia, Sabaudia, Aprilia e Pomezia, tutte nate durante lo stesso periodo storico e situate a breve distanza l’una dall’altra. Queste città condividono un passato comune legato alla bonifica dell’Agro Pontino e alla pianificazione urbanistica del regime fascista, e il loro inserimento nell’elenco Unesco potrebbe contribuire a rafforzare l’identità culturale e turistica della regione.
La discussione in Commissione Cultura segna un passo importante verso la valorizzazione di queste città di fondazione, uniche nel loro genere, e potrebbe rappresentare un’opportunità per attirare maggiore attenzione sul loro valore artistico, storico e architettonico.
Cosa ne pensi di questa proposta? Condividi il tuo parere nei commenti, segui l’evoluzione della discussione e non dimenticare di seguirci su Instagram per rimanere aggiornato sulle novità riguardanti i siti Unesco e la cultura italiana!