A rivelarlo uno studio delle università Spagnole e Britanniche: “Le Prime Donne Pittrici nella preistoria erano coinvolte attivamente nell’arte rupestre”.
Uno studio multidisciplinare riporta per la prima volta una risposta scientifica a riguardo, pubblicato sulla rivista scientifica ‘Antiquity’ che scrive:
“Determinare il sesso e l’età dell’autore o degli autori ci permette di definire con maggior precisione il contesto sociale dove si realizzò l’opera e se veniva creata individualmente o collettivamente”.
Le prime donne pittrici e il loro coinvolgimento artistico nella società Preistorica
Si parla in particolare della grotta di ‘Los Machos’ dove sono state rinvenute impronte digitali “uniche e eccezionali” riconducibili a uno o due autori sulle pitture rupestri.
Ritrovata in ottime condizioni la rappresentazione, al riparo da vento e intemperie ha mantenuto le sue caratteristiche dando così la possibilità agli esperti di fotografare e analizzare le impronte digitali.
Gli studi hanno potuto rilevare che le impronte rinvenute sulla roccia e messe a confronto con individui giovani e adulti spagnoli di oggi, sono di un uomo adulto di circa trentasei anni e di una donna, una nuova scoperta inizia a prendere forma, nell’arte preistorica partecipavano anche le donne.
Lourdes Prados docente di archeologia all’università Autonoma di Madrid afferma :
“E’ importante trovare il maggior numero di informazioni possibili che possano affermare il ruolo attivo delle donne oltre che nelle varie attività anche nella pittura rupestre”.
Sono incessanti le ricerche per scoprire la verità nascosta dietro alle “prime donne pittrici”, nella maggior parte delle grotte analizzate sono state rinvenute impronte, fortunatamente ancora oggi visibili, che potrebbero continuare a dare conferma a questa teoria.
Archeologi e Biologi hanno collaborato in questi studi dove è emerso che l’anulare e l’indice nelle donne hanno lunghezze simili, a differenza degli uomini che hanno l’anulare solitamente più lungo dell’indice, l’ipotesi dunque sarebbe quella di poter definire il sesso dell’autore o dell’autrice delle pitture.
Nella rivista scientifica “American Antiquity” sono stati pubblicati studi effettuati nelle grotte di “El Castillo” in Spagna a Gargas e a Pech Merle in Francia.
In queste grotte l’archeologo Dean Snow della Pennsylvania ha raccolto un’alta percentuale di impronte riuscendo a catalogare trentadue calchi, di cui ventiquattro appartenenti a donne.
Questo potrebbe far pensare che nella società preistorica anche le donne partecipavano a riti e usanze sacre, si ipotizza che le scene di caccia siano state dipinte dalle Prime Donne Pittrici, in questo caso si pensa che avessero un ruolo diverso nella società da quello che pensavamo fino ad ora.
Possiamo dunque dire, in base a questi studi, che l’arte della pittura nelle caverne sia opera non solo degli uomini ma, in base al gran numero di impronte femminili rilevate che in prevalenza fossero donne le pittrici.
Le analisi sono in costante crescita, lo studio delle mani è un metodo di ricerca associato a tutte le altre discipline ormai note come la Paleontologia, l’Etnologia, l’Archeo – Mitologia, l’Archeo – Psicologia e la Sociologia che insieme a molte altre riusciranno sicuramente a scoprire i segreti più nascosti di questo periodo storico in rappresentanza delle prime forme di pittura rupestre e in particolar modo riguardo alle Prime Donne Pittrici nella Preistoria.
L’unione di queste discipline porterà a identikit sempre più specifici e attendibili che vedono le donne pienamente protagoniste nella vita sociale della preistoria.
Chi erano dunque gli artisti delle caverne? Le “Prime Donne Pittrici nella Preistoria” che ruolo avevano nella società?
Tante le domande a cui dare una risposta, a questo proposito gli studiosi delle università spagnole e britanniche stanno facendo del loro meglio per poter approfondire queste ricerche e dare così delle conferme a quel che succedeva socialmente in una società d’arte rupestre. Sono dunque le donne le prime pittrici delle grotte?