Un nuovo appuntamento con l’arte, completamente al femminile, ci sorprenderà nel mese di febbraio. Chi avrà modo di poter visitare il Palazzo Reale di Milano, scoprirà le artiste italiane che hanno lasciato la loro firma tra le pagine della storia dell’arte. La mostra, dedicata alle Signore dell’arte, partirà il 5 febbraio.
Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600
Saranno 34 le artiste che dal 5 febbraio 2021 al 6 giugno 2021 adorneranno gli spazi del Palazzo Reale di Milano, in una grande mostra dal titolo Le Signore dell’Arte. Oltre 150 opere racconteranno storie e arte di donne talentuose e moderne, vissute tra Cinquecento e Seicento, offrendo una prospettiva particolare per osservare e riflettere su un’epoca in cui essere donne artiste non era soltanto una sfida professionale ma anche e soprattutto sociale.
Curata da Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, la mostra è dedicata a capolavori che testimoniano l’intensa vitalità e il fermento creativo di queste donne e artiste rivoluzionari, giunte a noi come esempi di eccellenza artistica e di determinazione. Tra nomi più conosciuti, come quello di Artemisia Gentileschi, ritroviamo altri meno conosciuti e nuove scoperte, come nel caso della nobile romana Claudia del Bufalo.
Le opere selezionate per la mostra provengono da ben 67 prestatori diversi, tra cui – a livello nazionale – le gallerie degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino e la Pinacoteca nazionale di Bologna e – dall’estero – dal Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia).
La mostra presenta, non solo la grandiosa abilità compositiva di queste pittrici, ma – attraverso il racconto delle loro storie personali – guarda al ruolo da loro rivestito nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune di esse presso le grandi corti internazionali, alla loro capacità di sapersi relazionare, distinguere e affermare trasformandosi in vere e proprie imprenditrici, e di sapersi confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita.
Il principale sponsor della mostra è Fondazione Bracco, che anche per questa esposizione ha dato vita a un progetto scientifico, in collaborazione con diverse Università di Milano, che permette di valorizzare un’opera presente in mostra attraverso il supporto offerto dalla ricerca tecnologia (l’imaging diagnostico, settore in cui Bracco è leader mondiale): si tratta del Ritratto di Carlo Emanuele I duca di Savoia di Giovanna Garzoni, pittrice miniaturista ascolana del Seicento, una tempera su pergamena di proprietà dei Musei Reali di Torino.
Le artiste del passato in mostra a Palazzo Reale di Milano
Figlie, mogli, sorelle di pittori, o a volte donne di religione: la mostra Le Signore dell’Arte presenta non solo la grandiosa abilità compositiva di queste pittrici, ma – attraverso il racconto delle loro storie personali – guarda al ruolo da loro rivestito nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune di esse presso le grandi corti internazionali, alla loro capacità di sapersi relazionare, distinguere e affermare trasformandosi in vere e proprie imprenditrici, e di sapersi confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita.
A guidare le artiste cinquecentesche e seicentesche è sicuramente Artemisia Gentileschi, donna che ha saputo lottare fin da subito per il suo rispetto e per il suo onore. Artemisia è figlia del pittore Orazio, icona della consapevolezza e della ribellione femminile, artista e imprenditrice. L’arte di Artemisia rivaleggiava con quella delle sue controparti maschili e il successo ha permesso all’artista di elevarsi al di sopra del suo status sociale femminile. In effetti, ha esemplificato la lotta contro l’autorità e il potere artistico di suo padre, contro le restrizioni imposte alle donne.
La mostra dedicata alle Signore dell’arte vedrà anche l’esposizione inedita di alcuni lavori che hanno subito importanti restauri. Un esempio è la Pala della Madonna dell’Itria (1578) di Sofonisba Anguissola, cremonese che visse oltre dieci anni alla corte di Filippo II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia. Inoltre, di Sofonisba Anguissola, verrà esposta la Partita a scacchi (del 1555 e proveniente dal Muzeum Narodowe di Poznan, Polonia).
Altra protagonista è la bolognese Lavinia Fontana, figlia del pittore manierista Prospero Fontana, costretta a 25 anni a sposare il pittore imolese Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di poter continuare a dipingere, facendo così del marito il proprio assistente. Dell’artista saranno in mostra 14 opere, tra cui l’Autoritratto nello studio (1579) degli Uffizi, la Consacrazione alla Vergine (1599) del Musée des Beaux-Arts di Marsiglia, e alcuni dipinti di soggetto mitologico di rara sensualità.
E, tra le Signore dell’arte troviamo la pittrice bolognese Elisabetta Sirani, in mostra con potenti tele in cui sono raffigurati il coraggio femminile e la ribellione di fronte alla violenza maschile, come in Porzia che si ferisce alla coscia (1664) e in Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno (1659) del Museo di Capodimonte di Napoli; Ginevra Cantofoli, con Giovane donna in vesti orientali (seconda metà del XVII); Fede Galizia con l’iconica Giuditta con la testa di Oloferne (1596); Giovanna Garzoni, altra modernissima donna che visse tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose pergamene.
Queste pittrici sfidano l’universo dell’arte “al maschile”, adottando le canoniche regole compositive e iconografiche riuscendo però ad apportare inediti guizzi inventivi ed espressioni audaci.
A legittimare la figura della donna artista nella storiografia contemporanea è già il Vasari che introduce nelle due edizioni delle Vite (1550 e 1568) il racconto dell’attività della scultrice bolognese Properzia de’ Rossi alla quale dedica un’intera biografia, ma cita anche altre donne che si sono distinte nella pratica artistica.
Tante sono le storie raccontate: esistenze vissute fra le mura dei conventi, come quelle della fiorentina Plautilla Nelli, la piemontese Orsola Maddalena Caccia, la romana Lucrina Fetti; storie di raffinate ricamatrici lombarde come Caterina Cantoni e Antonia Pellegrini; le ricercatissime fioriste come Margherita Caffi, Francesca e Giovanna Vincenzina, Anna Stanchi.
Artiste di grande garbo come la ravennate Barbara Longhi e la bolognese Ginevra Cantofoli; pittrici venete di grande fama anche se note per rare opere come Marietta Robusti (figlia di Tintoretto) e Chiara Varotari (sorella del Padovanino), la viterbese Virginia Vezzi, moglie e compagna artistica di Simon Vouet, la celebre “architettora” romana Plautilla Bricci, la siciliana Rosalia Novelli; le famose “incisore” Diana Ghisi e Anna Maria Vaiani; e artiste che, allo stato attuale degli studi, sono ancora poco più che dei nomi come Claudia Del Bufalo, Maddalena Corvina e Maddalena Natali.
La mostra dedicata alle Signore dell’arte è la giusta occasione per conoscere meglio l’universo femminile e le lotte che le donne da secoli portano avanti, senza mai fermarsi e senza mai arrendersi. Per tutte le informazioni relative all’acquisto dei biglietti, alle prenotazioni per la visita a Palazzo Reale di Milano e agli orari di ingresso, consiglio di consultare il sito ufficiale della mostra al seguente link.
Era ora!!! MI ci sto appassionando da qualche anno e non mi sembra vero poterle vedere tutte insieme….GRAZIE!!!!!!
come acquistare i biglietti
Purtroppo, nel rispetto dell’ultimo DPCM, Palazzo Reale resterà chiuso fino a nuove disposizioni ma a breve la prevendita sarà aperta. I biglietti si potranno acquistare direttamente sul sito https://www.lesignoredellarte.it/ oppure su https://www.palazzorealemilano.it/mostre/storie-di-donne-tra-500-e-600
Qui i prezzi:
Open € 16
Intero € 14
Ridotto € 12
Abbonam. Musei Lombardia € 10
Ridotto speciale € 6
Biglietto Famiglia: 1 o 2 adulti € 10 / ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6
Appena vista. Merita il prezzo del biglietto. Bellissimi quadri e location