Hai mai pensato a come un luogo può influenzare l’arte di una persona? Leda Catunda, artista brasiliana originaria di San Paolo, affronta proprio questo tema nella sua nuova mostra “Paisagem Selvagem” presso Carpintaria a Rio de Janeiro. Attraverso le sue opere, Catunda ci invita a riflettere sul rapporto tra la natura rigogliosa di Rio e l’architettura geometrica e formale della sua città natale. Ma cosa succede quando due realtà così diverse si scontrano nell’arte?
Il contrasto tra San Paolo e Rio de Janeiro
San Paolo e Rio de Janeiro sono due città che, pur condividendo lo stesso Paese, sembrano appartenere a due mondi diversi. San Paolo, con i suoi grattacieli e il suo aspetto commerciale, si contrappone alla Rio lussureggiante, famosa per il suo paesaggio naturale e la sua vitalità romantica. Nella sua mostra, Catunda usa questo contrasto come punto di partenza per creare sculture e opere che mescolano geometria e natura, portando avanti un dialogo tra questi due mondi.
Un esempio perfetto è l’opera “Ovo” (uovo), dove Catunda intreccia forme ovali dorate su uno sfondo sfumato blu, evocando un incontro tra cielo e terra, geometria e fluidità. Ma c’è di più: nelle sue opere, l’artista non si limita a rappresentare queste differenze, ma le unisce con ironia e una forte dose di sperimentazione visiva.
Le forme morbide e il consumo affettivo
Uno degli elementi più interessanti dell’arte di Catunda è l’uso di ciò che lei stessa definisce “forme morbide”. A differenza della rigidità e del razionalismo del concettualismo brasiliano degli anni ‘70, Leda cerca di esprimere una “poetica della morbidezza”, come descritto nella sua tesi di dottorato del 2003. Queste forme ovoidali, curve e flessibili, che si ritrovano in opere come “Cinema” (2024), ci raccontano di un mondo che accoglie la complessità e la diversità, anziché respingerla.
Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai media, dal caos urbano o dalla continua richiesta di attenzione del mondo moderno? Catunda sembra dirci che l’arte può essere una risposta a questo sovraccarico sensoriale, trasformando il travolgente in qualcosa di lussuoso e piacevole. Questo è ciò che l’artista definisce “consumo affettivo”, un concetto che traspare in molte delle sue opere, dove materiali di uso comune e immagini quotidiane si fondono in composizioni poetiche e visivamente accattivanti.
Un viaggio tra cultura popolare e arte precolombiana
Un aspetto affascinante della mostra è la capacità di Catunda di riunire elementi diversi, a volte apparentemente in contrasto tra loro. In opere come “Azteca”, vediamo la giustapposizione di motivi geometrici e figurativi precolombiani, racchiusi in una cornice dorata che ricorda gli antichi tesori delle civiltà perdute. Ma non è solo una celebrazione del passato: Catunda mescola questi elementi con riferimenti alla cultura popolare contemporanea, dimostrando come l’arte possa essere un ponte tra tradizione e modernità.
Un’esperienza multisensoriale
La mostra “Paisagem Selvagem” non è solo una serie di opere d’arte, ma un vero e proprio viaggio sensoriale. I colori, le texture e i materiali utilizzati da Catunda ti avvolgono e ti trasportano in un mondo fatto di contrasti, dove il lussureggiante paesaggio di Rio si scontra con le linee rigide e formali di San Paolo. Ma il risultato non è mai statico o rigido: al contrario, tutto sembra fluire e fondersi, come se l’arte stessa fosse viva.
Perché visitare la mostra di Leda Catunda?
Se ami l’arte che provoca e fa riflettere, la mostra di Catunda è un appuntamento da non perdere. Ogni opera racconta una storia e ti invita a scoprire nuove connessioni tra città, paesaggi e cultura visiva. Ti lascerai trasportare dalle forme morbide e dai colori accesi di “Paisagem Selvagem”?
Che tu sia un appassionato d’arte o semplicemente curioso, la mostra di Leda Catunda ti offre un’occasione unica per esplorare il rapporto tra natura e cultura, tra geometria e poesia. Non perderti questo viaggio affascinante nel cuore di Rio de Janeiro, dove l’arte si fa dialogo tra mondi diversi. Cosa aspetti? Vieni a scoprire “Paisagem Selvagem” e lasciati ispirare.