Gli spazi della mostra offrono al visitatore la possibilità di conoscere l’Egitto vivendo un’esperienza straordinaria. Entrati nel percorso espositivo, l’Egitto prende forma davanti agli occhi del pubblico: la sensazione di addentrarsi in cunicoli realizzati millenni addietro, di farsi strada al buio, di accamparsi dentro le tombe e lottare con la sabbia negli occhi a temperature asfissianti, fa sì che l’Egitto di Belzoni diventi un’avventura realistica. Le ricostruzioni di ambienti grazie alla tecnologia digitale e ad effetti speciali rendono la mostra un luogo appassionante per grandi e piccoli. Saranno esposti oggetti e reperti recuperati personalmente da Belzoni e da i suoi “compagni di viaggio” che lo accompagnarono durante le sue esplorazioni. Le riproduzioni di monumenti e pezzi storici in scala reale regaleranno un impatto visivo ed emotivo unico. L’alternarsi di passaggi stretti e labirintici evocano l’attraversata nei cunicoli delle piramidi da parte di Belzoni.
Si potrà, inoltre, ammirare la riproduzione in scala reale della piramidi di Chefren, scoperta dall’esploratore a Giza nel marzo 1818. Quest’ultima, situata nel magnifico complesso di Giza a circa 20 km da Il Cairo è dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1979. Circondata da piramidi secondarie e templi funerari, qui sorge la Grande Sfinge. La piramide di Chefren fu tra le più importanti scoperte effettuate da Belzoni poiché per molti altri esploratori risultò essere soltanto utopia. Senza dubbio la mostra dedicata all’esploratore padovano è uno straordinario percorso realistico in cui immergersi e lasciarsi emozionare.
Biografia
Giovanni Battista Belzoni è stato un esploratore, ingegnere e pioniere dell’archeologia italiano. Considerato uno delle figure di primo piano dell’egittologia mondiale. Nato nel 1778 a Padova cominciò a lavorare come barbiere nella bottega del padre, ma i suoi desideri erano altri. A 16 anni si trasferì a Roma dove iniziò a studiare ingegneria idraulica e dove, affascinato dalle rovine della capitale, si avvicinò al mondo dell’archeologia. Appassionato di viaggi iniziò a visitare diversi paesi tra cui la Spagna, l’Inghilterra, la Francia ed i Paesi Bassi, ma il suo viaggio più importante fu quello in Egitto. Sbarcò ad Alessandria nel 1815 rimanendo da subito affascinato dalle bellezze archeologiche, ma anche dalla cultura e dalle tradizioni locali così diverse da quelle europee. Durante i suoi viaggi Belzoni fece scoperte di rilevante importanza. Nella Valle dei Re, sulle rive del Nilo, scoprì preziose statue e portò alla luce la tomba del faraone Ay, nel 1817 scoprì un discreto numero di reperti, tra cui il sarcofago del faraone Ramesse III ed una statua raffigurante la regina Ahmose Meritamon. La sua più importante scoperta fu la piramide di Chefren a Giza, fino ad allora rimasta inviolata perchè nessuno riuscì a trovare l’ingresso e si pensò addirittura che non possedesse una camera funeraria. L’esploratore padovano morì proprio in uno dei suoi viaggi, il 3 dicembre del 1823 in Africa. Si deve a lui la scoperta di molti monumenti e reperti di valore inestimabile.