The Last Supper: the Living Tableau, ossia L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci prende vita e diventa un cortometraggio della durata di 9 minuti che sarà proiettato all’interno della volta della Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 giugno.
L’iniziativa ha il patrocinio del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, dell’Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Comune di Roma e della Fondazione Film Commission di Roma e del Lazio.
The Last Supper: the Living Tableau
The Last Supper: the Living Tableau riunisce personalità d’eccellenza della cinematografia mondiale: il maestro Armondo Acosta, regista e ideatore, che per realizzarlo si è servito della collaborazione di Vittorio Storaro, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo rispettivamente vincitori di tre premi Oscar.
Tutto è nato da quando Armondo mi ha chiamato a Roma e mi ha proposto di ricostruire l’Ultima Cena di Leonardo. Dovevamo far diventare viva la pittura, con personaggi veri, che si muovono. Mi è sembrato molto interessante e ho detto subito di sì – queste le parole entusiaste di Dante Ferretti.
The Last Supper: the Living Tableau, Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo
Sarà possibile assistere alla proiezione del cortometraggio in una cornice d’eccezione: in occasione del Corpus Domini che si terrà venerdì 4 (dalle 17 alle 22), sabato 5 e domenica 6 giugno (dalle ore 12 alle 22 sia il sabato che la domenica) all’interno della volta della basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, che verrà oscurata in modo da mostrare al meglio l’installazione.
Quest’anno per il Corpus Domini non si sono potute organizzare le tradizionali processioni per il centro di Roma, così si è pensato a un momento meditativo e un invito alla preghiera. Partendo dal capolavoro di Leonardo, reinterpretato in chiave cinematografica, saremo aiutati a contemplare il mistero dell’Eucarestia nella solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo – spiega il rettore della basilica monsignor Walter Insero.
Nella settimana del Corpus Domini questo incredibile evento guarda alla rinascita post pandemia e alla riapertura nel luogo sacro per eccellenza: la Chiesa. La Basilica degli Artisti di Roma conferma il connubio straordinario tra la sacralità religiosa e la sacralità artistica che insieme sono proiettate verso l’infinito e l’immensità, oltre.
Le note di Stabat Mater di Rossini accoglieranno lo spettatore in un paesaggio appena illuminato. In un crescendo di emozioni, entrando in Basilica, i visitatori vedranno gli apostoli già seduti a tavola, Gesù al centro della scena nell’atto di benedire il pane e il vino e annunciare il tradimento di uno di loro. Il tutto è ripreso lentamente, per consentire di prestare attenzione alla cura dei dettagli e alla scelta delle luci.
The Last Supper: the Living Tableau e L’Ultima cena di Leonardo a confronto
Ho filmato The Last Supper: the Living Tableau intenzionalmente al rallentatore estremo poiché non considero questo lavoro un film in sé, ma appunto un tableau. Un pezzo minuziosamente accurato in cui hai l’opportunità di meditare sui dettagli divini di questo straordinario capolavoro mistico di Leonardo da Vinci, spiega il regista e ideatore Armondo Acosta.
Leonardo mette Gesù al centro della scena perché in questo modo vuole dire: Gesù è Dio che diventa uomo, e quest’uomo è comunque il centro del mondo, il centro dell’universo – queste le parole aggiunte da Vittorio Storaro.
Per la realizzazione di The Last Supper: the Living Tableau sono stati riprodotti fedelmente tutti i dettagli del dipinto. Per i costumi, invece, sono stati realizzati dei calchi in gesso usati come supporto in modo tale da permettere agli attori che interpretano gli apostoli di mantenere più facilmente le posizioni immaginate da Leonardo. Il regista non ha scelto attori professionisti del settore, ma persone che hanno lavorato sul set, notate da Acosta per la loro somiglianza con i personaggi dipinti da Leonardo.
Come il carrello di Vittorio Storaro che arriva proprio dentro il set, noi facciamo la stessa cosa: andiamo dentro il quadro, dentro l’anima degli apostoli e assistiamo al miracolo di Gesù. Io credo che questo interessi tutto il mondo. Mi ha molto toccato l’idea di partecipare a questa operazione, a questa realizzazione – osserva Francesca Lo Schiavo.
In questi tempi minacciosi, in qualsiasi modo lo spirito umano può essere risvegliato attraverso il dovere di preservare la vita e godere dei frutti di tutto ciò che la rende straordinaria, può essere veicolato attraverso un’opera d’arte che nasce dalla passione, devozione e dalla bellezza. In questo momento ogni vita umana su questo pianeta è fragile. Ecco perché ho creato The Last Supper: The Living Tableau per poter riconsiderare la grazia e la bellezza di questa vita – le parole del regista.