Il 5 marzo di 85 anni fa nasceva Letizia Battaglia, fondatrice del Centro Internazionale di Fotografia di Palermo e prima fotoreporter donna a lavorare per un giornale.
Auguri! Vogliamo dedicarle un articolo speciale che ripercorre la storia della sua ricerca e l’impegno – mai abbandonato – di fare dello scatto una denuncia sociale senza mezzi termini: un racconto del reale.
Letizia Battaglia, ha sulle spalle 50 anni di attività fotografica. E’ una donna coraggiosa che ha documentato gli anni più bui e violenti di Palermo divenendo punto di riferimento per la lotta contro la censura e l’oblìo.
Il suo impegno parte da una coerenza stilistica che non l’abbandonerà mai; uno sguardo che non giudica e non critica, non cerca di abbellire l’immagine: la realtà è quel che è, anche se questo non influisce sulla cura elegante e attenta della composizione fotografica. Una grande sensibilità espressa per immagini che viene esaltata dal bianco e nero: la visione di una Sicilia devastata dalla mafia, il contenuto che prevale sulla forma, l’anima in uno scorcio di reale.
La sua è la scelta stilistica del “lutto interiore”, un sentimento che s’installa in lei e che affiora fortissimo, alle volte crudo quanto una denuncia coraggiosa degli eventi.
Negli anni “di Piombo” il suo era un punto di vista scomodo. La giovane Letizia Battaglia non può sottrarsi dall’essere testimone del volto sociale siciliano: delle vicende più terribili di un territorio senza pace che vede – tra le tante – l’omicidio mafioso di Peppino Impastato, Piersanti Mattarella, l’assassinio del giudice Terranova, i funerali del Generale Dalla Chiesa e quello di altri concittadini colpevoli di essersi opposti agli affari malavitosi di quel periodo.
Il dovere etico impone a Letizia un’attenzione rivolta a tutti: ricchi e poveri frammentano lo sfondo sociale in cui respira, nessuno è escluso dalla sua fotografia. D’un tratto si sofferma sugli indigenti e sui reietti, sugli umili, su chi vive davvero la città e ne fa la storia.
Letizia Battaglia: Non chiamatemi “fotografa della mafia”
Scatta ancora oggi – Letizia Battaglia – non può farne a meno. Si occupa del nudo femminile mai volgare, sempre bello e non vuole certo essere etichettata “fotografa della mafia”.
Le sue foto, sempre in bianco e nero, evadono l’estetica stereotipata femminile e trasmettono grandiosità, la bellezza e la dolcezza del corpo lontano dai quei cliché e da quei preconcetti che – ancora troppo spesso – accompagnano l’immagine delle donne.
“Il nudo è verità, straordinariamente sincero… \ … le rendo meravigliosamente così come le sento”
La tecnica? Per Letizia Battaglia la tecnica non esiste, dice di non conoscerla e di essere istinto.
“Io non credo nemmeno di essere una fotografa, sono una persona eclettica che ha fatto e fa fotografie, con molta passione… “
Letizia Battaglia non ha mai lavorato sola, ama circondarsi da collaboratori e staff femminili. Dirige una rivista dal titolo “Mezzocielo”, ha fondato una casa editrice chiamata “Edizioni Battaglia” e già nel 1979 aveva fondato con Franco Zecchin il laboratorio d’IF: primo spazio dedicato alla fotografia del sud. Oggi tra le altre cose, Letizia dirige a Palermo il Centro internazionale di Fotografia.
Non è facile raccontare 50 anni di attività di una donna così prolifica e attiva, divenuta anche punto di riferimento e simbolo della storia contemporanea del sud Italia e fotoreporter di fama internazionale. Così – siamo felici di dirlo proprio oggi – uscirà un film che non potremo perderci.
In arrivo, il film Letizia Battaglia – Shooting The Mafia – dal 22 al 25 marzo 2020 nelle sale italiane
Il 21 marzo di ogni anno, si celebra la Giornata della Memoria: l’impegno è quello di ricordare le vittime innocenti delle mafie. La ricorrenza è promossa dall’Associazione Libera, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Non è quindi un caso la scelta dell’uscita di questo film – di Kim Longinotto – e non possiamo certamente evitare di vederlo, nonostante le restrizioni del momento. >locandina in copertina articolo.
La storia, è la sua e mischia gli archivi fotografici reali a quelli che sono stati gli avvenimenti che hanno segnato e cambiato per sempre la nostra vita. La realtà di tutti noi.
A questa grande donna, facciamo ancora i nostri migliori auguri perchè nel mondo tu possa seminare con la tua fotografia ancora e a lungo, verità. In gallery alcuni tra i tanti scatti di Letizia.