Come ormai sappiamo tutti, il 12 Novembre Venezia fu sommersa da quella che viene chiamata Acqua granda, una mareggiata di enormi proporzioni che portò il livello dell’acqua in città a raggiungere i 187 cm, seconda solo a quella del 1966 che arrivò a 194. Buona parte della città si trovò sott’acqua, tra le varie attività commerciali anche quella che si può forse definire la libreria più famosa di Venezia, quell’Acqua Alta che, appunto per proteggere i volumi dalle mareggiate, invece dei soliti scaffali li metteva nelle barchette, in una gondola e in una vasca da bagno. Stavolta nulla ha potuto contro la furia dell’acqua che ha invaso tutti i locali rovinando molti volumi. Alla libreria non si sono persi d’animo e anche grazie allo straordinario aiuto di collaboratori e volontari hanno riaperto nel giro di poco tempo. Molti libri però erano destinati al macero in quanto troppo rovinati per poterli restaurare, ma grazie a tre intraprendenti ragazze dello IED (Istituto Europeo del Design) di Milano, hanno avuto nuova vita. Sei curioso di sapere come? Andiamo a scoprirlo.
Libri Controcorrente
Maria Vittoria Miccoli Minarelli, Ambre Carladous e Anna Carena sono al terzo anno di Graphic design al sopracitato IED. Vedendo che fine avrebbero fatto i libri troppo rovinati della libreria, hanno chiamato il loro coordinatore del corso di studio chiedendo se poteva essere possibile recuperarli per farli diventare opere d’arte. Avuto il permesso, hanno contattato la libreria Acqua Alta e dando un’offerta hanno recuperato circa 500 volumi. Buona parte dei volumi è stata portata a Milano, dove è stata poi messa a disposizione degli studenti nella biblioteca dell’Istituto e allievi di altri corsi, creativi e artisti hanno potuto scegliere uno o più volumi per dargli una nuova vita come opere d’arte. Alcuni sono diventati lampade da lettura, altri corsetti da indossare, un libro è diventato una piccola serra, mentre altri sono diventati quadri e sculture in vario stile. Tutte le 100 opere sono state messe all’asta sul sito 32Auctions dove, fino al 9 febbraio, sarà possibile fare un’offerta per avere una delle opere e il ricavato verrà donato alla Fondazione Querini Stampalia, che si occupa del recupero del patrimonio librario veneziano danneggiato dall’Acqua granda.
150 volumi sono stati inviati invece a Bologna e affidati agli artisiti Dado, Cuoghi Corsello e Faggion-Paganello, i quali, con la collaborazione della galleria d’arte bolognese Palazzo Vizzani, sede della Associazione Alchemilla, si sono messi al lavoro per creare altre opere che verranno messe all’asta dal prosssimo 15 febbraio e il cui ricavato andrà sempre alla Fondazione Querini Stampalia.
Grazie all’intraprendenza di tre giovani ragazze e alla creatività degli artisti che hanno partecipato al progetto, libri destinati al macero hanno preso nuova vita, trasformandosi come una farfalla che esce dalla crisalide.