Lina Wertmüller grade regista e sceneggiatrice, all’età di 93 anni ha girato inconsapevolmente la sua ultima scena, quella del film della vita, spegnendo con essa il suo talento che nell’arco di un’intera esistenza, ha abbracciato molteplici aspetti artistici.
Era nata a Roma Lina Wertmüller e se molti di noi hanno sempre pensato che il suo nome fosse difficile da pronunciare, va detto che all’anagrafe era decisamente più complicato poiché il suo nome completo era Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich.
Il suo primo film I Basilischi lo girò nella città di Minervino Murge ed è proprio li che c’è stato l’omaggio a questa grande artista forse più emblematico.
Molte le parole di cordoglio miste a ricordi personali che in questi giorni hanno affollato letteralmente le cronache in ricordo di Lina Wertmüller.
Tra queste si è levata idealmente anche la voce della street art che per mano dell’artista Daniele Geniale, proprio a Minervino Murge, ha voluto omaggiare la grande regista internazionale, là dove di fatto era iniziato il suo lungo percorso professionale.
Sulla parete del Cinema Moderno Lina Wertmüller troneggia come dietro una cinepresa
L’artista autore del murale è originario di Andria ed ha realizzato la gigantografia stilizzata della regista, proprio pensando agli albori della sua carriera, forse interrogandosi se all’epoca la giovane Lina sognava anche lontanamente, i fasti dei due Oscar che hanno suggellato una carriera infinitamente bella.
E’ inconfondibile la Lina Wertmüller di Daniele Geniale, raffigurata ovviamente con con i suoi iconici ed inseparabili occhiali bianchi mentre sorride con lo sguardo rivolto dall’alto sull’intero paese quasi a ricordare ma con la sicurezza negli occhi di chi ce l’ha fatta, quei giorni di riprese che nel lontano 1963 appunto con il film I Basilischi.
La grande murale di è ben distinguibile già in lontananza e non è necessario neanche avere un occhio particolarmente attento piche il sorriso di Lina richiama letteralmente l’attenzione tra quel dedalo di tetti e case tra cui svetta il murale.
E come per ogni opera anche in questo caso, proprio l’ideatore e realizzatore ha voluto in pochissime parole chiarire qual è stato il senso dell’immagine rappresentata e lo fa con queste parole:
Quello che si vede è solo il risultato di un fluire umano che mi ha accompagnato durante gli ultimi otto giorni di esecuzione del murale.
Come ha scritto Carlo Levi, qui, al Sud, tutto quello che si aspetta, che deve arrivare, che deve essere fatto o mutato, è ‘crai’. Ma ‘crai’ significa mai
Il murale che Minervino Murge ha dedicato a Lina Wertmüller, volutamente realizzato sulla parete del cinema moderno, è solo il momento iniziale di quello che in futuro sarà un vero e proprio percorso tematico che accompagnerà i visitatori nel dedalo di viuzze del caratteristico centro storico e da questo si snoderà seguire attraverso tutti i luoghi del film I Basilischi, toccando quando piazza Moro fino alla sede dell’antico castello medievale a conclusione della prima parte del progetto crai e poscrai, ovvero domani e dopodomani.
Un ritorno agli albori quello di Lina così come il personaggio principale del film che dopo un’esperienza fuori dal suo guscio natio, fa ritorno nei luoghi che conosce e nei quali pur tornando ad immergersi nella mediocrità, ritrova la sicurezza perduta andando via.
Ed il sorriso di Lina forse sarà lì anche per quello, testimonierà per sempre che osare si può e in taluni casi si deve volando oltre le certezze dell’immediatezza ognuno verso il proprio destino, quello che ci costruiamo.