Riunire in una mostra fotografica la storia dei popoli mediterranei, questo è il lavoro di Josef Koudelka. L’artista ha realizzato una mostra incentrata sul suo viaggio nell’antico e nella storia. Passando per l’Egitto, per il Marocco, la Libia, arrivando in Europa, toccando le sponde portoghesi, spagnole e italiane.
Un viaggio che vede protagonisti scavi e siti archeologici, e da dove emergono la storia e le radici delle innumerevoli culture che caratterizzano il Mediterraneo, rendendolo un luogo ed un mare unico nel suo genere.
A Roma, presso l’Ara Pacis, il viaggio nel tempo di Josef Koudelka
Il Museo dell’Ara Pacis, per l’anno 2021, ospita la mostra Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza. Promossa nella sua unica tappa italiana da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 16 maggio 2021.
Più di cento spettacolari immagini raccontano e ripercorrono lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka, alla scoperta delle radici della nostra storia. Il lavoro presentato è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni, e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo.
Gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra sono realizzati dal fotografo ceco tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”.
I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.
Allestita nella cornice del Museo dell’Ara Pacis, a contatto diretto con le testimonianze monumentali della grande storia di Roma, la retrospettiva Radici vuol essere un eccezionale viaggio nell’opera di uno degli ultimi grandi maestri della fotografia moderna dedicatosi alla ricerca della bellezza caotica delle rovine e del paesaggio antico, trasformati dal tempo, dalla natura, dall’uomo.
Le fotografie di Koudelka, esposte in stretto dialogo con uno dei monumenti più significativi della prima età imperiale, acquistano così, in questa speciale occasione, il valore unico, forte, di immagini memorabili, in un rapporto intenso di rimandi e di echi di una memoria che a Roma più che altrove diventa presente.
Le rovine fotografate da Koudelka sembravano l’allegoria di un’attualità di cui lui, con la sua arte, restituiva il senso nel nostro presente: sulle sponde del “mare comune” c’era tutta l’attualità della nascita dell’Europa, dei suoi valori fondanti, l’attualità dei rischi della loro morte. L’Europa delle rovine è quella in cui la mente fa dialogare la ragione e la fede, la libertà e la legge, quella di cui, per dirla con Jacques Berque, “portiamo dentro di noi le macerie ammucchiate e l’instancabile speranza”. (Bernard Latarjet)
Josef Koudelka
Josef Koudelka nasce in Moravia nel 1938. Il suo primo impiego è quello di ingegnere aeronautico. Alla fine degli anni Sessanta diventa fotografo professionista.
Il fotografo ceco ha realizzato le sue prime fotografie da studente negli anni Cinquanta. Più o meno nello stesso periodo in cui ha iniziato la sua carriera come ingegnere aeronautico nel 1961, ha anche iniziato a fotografare gli zingari in Cecoslovacchia e il teatro a Praga. Si è dedicato a tempo pieno alla fotografia nel 1967.
L’anno successivo, Koudelka fotografò l’invasione sovietica di Praga, pubblicando le sue fotografie con le iniziali PP (Prague Photographer) per paura di rappresaglie a lui e alla sua famiglia. Nel 1969, è stato insignito in modo anonimo della medaglia d’oro Robert Capa dell’Overseas Press Club per quelle fotografie.
Koudelka lasciò la Cecoslovacchia per l’asilo politico nel 1970 e poco dopo si unì a Magnum Photos. Nel 1975 ha pubblicato il suo primo libro Gypsies e nel 1988 Exiles. Dal 1986, ha lavorato con una macchina fotografica panoramica e nel 1999 ha pubblicato una raccolta di queste fotografie nel suo libro Chaos. Josef Koudelka ha pubblicato più di una dozzina di libri del suo lavoro, tra cui Invasion Prague 68 (2008) e, più recentemente, La Fabrique d’Exils (2017).
Ha vinto premi significativi come il Prix Nadar (1978), un Grand Prix National de la Photographie (1989), un Grand Prix Cartier-Bresson (1991) e l’Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992).
Mostre significative del suo lavoro sono state tenute al Museum of Modern Art e all’International Center of Photography, New York; la Hayward Gallery, Londra; lo Stedelijk Museum of Modern Art, Amsterdam; l’Istituto di Chicago; il J. Paul Getty Museum, Los Angeles; il Palais de Tokyo, Parigi; e il Centro Pompidou di Parigi.
Informazioni utili per la mostra al Museo dell’Ara Pacis
La mostra di Josef Koudelka potrà essere visitata fino al 16 maggio 2021, dal lunedì al venerdì. Gli orari per le visite sono dalle ore 9.30 alle 19.30, mentre la biglietteria chiude un’ora prima, quindi alle 18.30.
Il costo dei biglietti può variare: € 11 intero; € 9 ridotto; € 4 speciale scuola ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni); € 22 speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni). Gratuito bambini fino a 6 anni, portatore handicap e accompagnatore, guide turistiche dell’Unione Europea, interpreti turistici dell’Unione Europea, soci ICOMOS, membri ICOM e ICCROM e degli istituti di cultura stranieri e nazionali (Accademia dei Lincei, Istituto Studi Romani, Amici dei Musei di Roma).
E’ possibile prenotare la visita o chiedere ulteriori informazioni al numero +39 060608 oppure scrivendo al seguente indirizzo mail: info.arapacis@comune.roma.it