Nel 2026, uno dei tesori più preziosi dell’arte umbra varcherà l’oceano per entrare nel cuore del mondo museale internazionale. Lo Stendardo processionale della Santissima Trinità di Raffaello, conservato nella Pinacoteca comunale di Città di Castello, sarà esposto al Metropolitan Museum of Art di New York, in occasione della grande mostra Raphael. Sublime Poetry, a cura di Carmen Bambach, dal 23 marzo al 28 giugno 2026.
Una delle prime prove di Raffaello, restaurata e pronta a raccontarsi
Databile al 1499 circa, lo Stendardo è una delle primissime opere attribuite a Raffaello Sanzio, realizzato quando l’artista era appena adolescente. Si tratta di un doppio dipinto a olio su tela (166×94 cm per lato), con cornice seicentesca, pensato per essere portato in processione e oggi considerato l’unica opera mobile di Raffaello rimasta in Umbria, nonché l’unico suo dipinto conservato a Città di Castello.
Ma l’opera, prima di affrontare il viaggio verso gli Stati Uniti, è stata sottoposta a un importante restauro estetico, curato dall’Istituto Centrale del Restauro di Roma, grazie anche al sostegno economico del Met, che ha coperto i costi del trattamento come “fee” per il prestito. Il lavoro di recupero ha completato un primo intervento iniziato nel 2021 in occasione della mostra Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo, ma allora interrotto a causa della pandemia.
Le risultanze diagnostiche e il processo conservativo saranno pubblicati in una nuova edizione critica, anticipata da ulteriori indagini scientifiche in collaborazione con laboratori specializzati di Napoli e Roma.
Una vetrina internazionale per l’Umbria e per il primo Raffaello
Esposto per la prima volta dopo il restauro, lo Stendardo sarà uno dei punti focali della mostra newyorkese, che riunirà oltre 200 opere provenienti da istituzioni prestigiose come i Musei Vaticani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, gli Uffizi, il Louvre, il Prado, il British Museum e la National Gallery. In questo contesto, il piccolo ma significativo capolavoro di Città di Castello porterà l’accento sull’inizio di una carriera folgorante, e racconterà una pagina poco nota ma essenziale del primo Raffaello.
Lo Stendardo non è solo un’opera d’arte: è documento storico, testimonianza di fede popolare e segno tangibile della precoce maturità dell’artista. Già in questi anni giovanili, infatti, si intravedono gli elementi stilistici che esploderanno nel pieno Rinascimento.
Un processo lungo, ma condiviso
Il prestito è stato reso possibile da un dialogo intenso tra il Comune di Città di Castello, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria, il Ministero della Cultura e i vertici del Met, in particolare il presidente Max Hollein e la direttrice Marina Kellen French, che già un anno fa avevano formalizzato la richiesta. Come hanno spiegato il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, l’operazione ha coinvolto l’intero servizio cultura del Comune, con un lavoro capillare di autorizzazioni, studi conservativi e dialogo tra enti.

Un’occasione anche per Città di Castello
Mentre lo Stendardo sarà in mostra a New York, è già prevista una strategia di valorizzazione per Città di Castello, che punta a sfruttare la visibilità internazionale dell’evento per raccontare il legame tra la città e il giovane Raffaello. La Pinacoteca comunale, la Sala della Contemplazione e l’intero circuito museale cittadino si preparano a un rilancio, offrendo nuove narrazioni, itinerari guidati e approfondimenti che legheranno il visitatore al contesto originario dell’opera.
Un capolavoro che continua a parlare
Con una valutazione stimata di 6 milioni di euro, lo Stendardo della Santissima Trinità non è solo un gioiello raro, ma un simbolo di come l’arte possa attraversare i secoli e i confini, mantenendo intatta la sua forza espressiva. E come l’opera di Raffaello, seppur giovanile, riesca ancora oggi a comunicare poesia, fede e profonda umanità.
Hai mai visto dal vivo lo Stendardo di Raffaello? Lo rivedresti volentieri al suo ritorno in Umbria o approfitterai della mostra al Met per ammirarlo a New York? Facci sapere cosa ne pensi su Instagram, dove l’arte non smette mai di viaggiare.