Lorenzo Quinn, arriva a Firenze con la sua nuova scultura “Give“, a cui è stato riservato uno spazio espositivo nel Giardino di Boboli , il meraviglioso giardino all’italiana che snoda la sua estensione alle spalle di Palazzo Pitti.e che somiglia sempre di più ad un museo con le istallazioni artistiche che vanno quasi a confondersi e fondersi con la natura rigogliosa che lo caratterizza da sempre.
Una location d’eccezione per un artista come Lorenzo Quinn, per questa esposizione in anteprima, che ha fatto dell’arte la sua scelta di vita, dopo una breve, sia pur apprezzabile parentesi come attore, ricalcando le orme paterne e che ama l’Italia in modo viscerale, tanto da dichiarare in più interviste di essere sempre emozionantissimo ogni volta che ha la possibilità di esporre le sue opere nella terra che lo ha visto fisicamente nascere, anche se ora ha deciso di stabilire la sua residenza abituale nella città di Barcellona.
Lorenzo Quinn a Boboli con “Give” espone le mani in aiuto dell’ambiente
Realizzato completamente in resina e materiali riciclati, il gruppo artistico è rappresentato da due mani di grandi dimensioni come Lorenzo Quinn ci ha ormai da anni abituati a contemplare che in “Give” si stringono a vicenda quasi nel moto di sostenersi l’un l’altra, racchiudendo nell’incavo che si crea, del fertile terriccio nel quale ha trova alloggiamento una rigogliosa e grande pianta d’ulivo.
Un crescente simbolismo che l’intera opera testimonia, con le mani che sostenendosi rammentano come sia fondamentale anche per l’uomo sostenere per sostenersi e senza la contropartita che un mondo ormai votato all’egoismo ci ha abituati ormai a richiedere.
Lorenzo Quinn con la sua opera ci racconta come voglia rifiutare tutto questo, in virtù di un’ auspicabile scelta globale di rispetto soprattutto per l’ambiente, quest’ultima non più rimandabile, il tutto all’ombra di quell’ulivo che simboleggia la pace, per tutti però, non solo per chi se la può permettere, rappresentata in maniera inequivocabile dall’ulivo che per sua stessa natura non soccombe alla caducità delle foglia, rappresentando così una sorta di continuità nel fornire serenità e protezione alle mani sottostanti e che lo ribadiamo, insieme lavorano per il bene collettivo.
“Give”, la scultura di Lorenzo Quinn che esprime il senso del donare senza ricevere
Nel capoluogo toscano, la nuova opera di Lorenzo Quinn “Give“, resterà esattamente per trenta giorni, dal 4 agosto al 4 settembre, data in cui sarà nuovamente spostata ma questa volta in via definitiva e prenderà posto in un’area già individuata nel Parco internazionale della scultura contemporanea, nella città di Pietrasanta che sarà inaugurato proprio il prossimo settembre, esempio virtuoso di come tutta una cittadina si stia preparando a trasformarsi in un museo a cielo aperto, fornendo generosamente e distribuendo i propri spazi in condivisione tra cittadini ed opere d’arte.
Il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti con viva partecipazione ha così commentato l’imminente installazione che lo scultore Lorenzo Quinn ha dichiarato voler donare alla città in segno di riconoscenza per l’ospitalità ricevuta nei periodi di lavoro artistico che prevedono l’utilizzo del marmo di Carrara ma anche a suggello del messaggio che egli stesso vuole trasmettere attraverso la sua opera:
“Quando il maestro Lorenzo Quinn ha espresso la volontà di regalare alla comunità di Pietrasanta l’opera “Give” siamo stati onorati perché è un omaggio che fa a questa terra da sempre legata alla cultura dell’arte. Questa donazione al patrimonio del Parco Internazionale di Scultura Città di Pietrasanta sancirà il rapporto di stima e lunga amicizia del maestro Quinn nei confronti delle maestranze locali e della città stessa. Un bellissimo gesto che, specialmente in questo periodo storico, assume un significato ancora più profondo”
Lo scultore Lorenzo Quinn ha dichiarato inoltre che le mani della scultura, sono calchi ingigantiti di mani vere, nello specifico la sua e quella di una modella. Forse mi sarei aspettata una mano più vicina alla quotidianitá dell’artista o presa da qualunque realtà di tutti i giorni, finanche estranea o scelta proprio a caso visto il forte messaggio che con la rappresentazione di esse si vuole trasmettere che non avesse quindi il sapore di prestazione remunerata in un contesto che si prefigge di simboleggiare il dare senza dover per forza ricevere.