Hai mai sognato un viaggio indietro nel tempo, nei ruggenti anni ’20? L’epoca che ha dato vita a generi artistici, musicali e architettonici che contribuirono a modificare per sempre la cultura di massa?
Proprio in quegli anni furono inventati il grammofono, che rese la musica di facile fruizione e contribuì alla diffusione del Jazz ed il cinematografo, lanciando la nascita del cinema.
Le donne iniziarono a pretendere la loro libertà, si imposero di poter studiare, di fumare in pubblico, di guidare un’automobile da sole; la moda cambiò, i loro capelli si accorciarono e con essi anche le loro gonne. Iniziarono a portare i pantaloni, la massima espressione di comodità e libertà. Erano gli anni di Coco’ Chanel, del jersey (il tessuto elastico e lucente), del tubino nero e del trucco appariscente delle flapper girls.
La libertà di quegli anni, la bella vita, accompagnata da fiumi di alchool e deprevazione, vennero raccontate ne “il Grande Gatsby”, romanzo di Francis Scott Fitzgerald, che venne anche trasposto al cinema in due versioni, una del 1974 con Robert Redford e Mia Farrow e una più recente del 2013 con Leonardo DiCaprio e Tobey Maguire.
Due film diversi, che raccontano entrambi l’atmosfera “ruggente” di quegli anni, nei quali grazie al famoso treno blu, l’Orient Express, sarà possibile immergersi e riviverne il fascino, ma solo per i pochi e ricchi fortunati che potranno sostenere il costo del biglietto, che si aggira attorno alle € 4400,00.
Il 27 marzo, Venezia udirà il fischio del famoso treno, per dare il via, insieme al viaggio, che attraverserà Italia, Austria, Svizzera e Francia alla volta di Parigi, ad un grande evento già nominato “The Party”, festa a tema anni ’20, appunto, nel bellissimo e lussuosissimo treno appena ristrutturato, rispettando la moda dell’epoca e le ambientazioni del film di F. Scott Fitzgerald.
George Mortimer Pullman e Georges Nagelmackers, furono i creatori del primo Orient Express (i treni con questo nome furono più d’uno), che il 4 ottobre 1883, partì da Parigi in direzione Costantinopoli, con a bordo una quarantina di selezionatissimi viaggiatori, che goderono degli agi del treno più lussuoso mai costruito e che entrò nella storia.
Da allora, il treno, è entrato nell’immaginario collettivo, tanto da divenire l’ambientazione di libri e film.
Indubbiamente la scrittrice di gialli Agatha Cristhie, da amante dei viaggi quale era, con il romanzo “Assassinio sull’Orient Express”, che aveva per protagonista l’ormai noto investigatore privato belga, Hercule Poirot, con le sue descrizioni accurate e le sue atmosfere misteriose, è la maggior artefice della costruzione del mito attorno al treno, accresciuto dalle trasposizioni cinematografiche che lo hanno succeduto, parliamo di: Assassinio sull’Orient Express del 1974, diretto da Sidney Lumet, con Albert Finney, Sean Connery, Lauren Bacall e Ingrid Bergman e di Assassinio sull’Orient Express del 2017, diretto da Kenneth Branagh, con Kenneth Branagh, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Penélope Cruz e Judi Dench.
Il cinema, si è talmente appassionato a questo treno, che la filmografia in merito è molto ricca, probabilmente la motivazione di ciò, la troviamo nel tema del viaggio, emblema della vita dell’uomo che avanza, che scopre, che ricerca e che passa, al quale si uniscono la ricchezza degli ambienti, la selezione degli ospiti e le lontanissime mete raggiunte. Tutto questo ha creato un mix eccitante e unico, che ha solleticato l’immaginazione di diverse generazioni. Potremmo dire che l’Orient Express, non abbia solo percorso migliaia di chilometri, ma anche attraversato un paio di secoli.
Un sogno