Continua la rassegna al Teatro Argentina dal titolo “Luce sull’Archeologia”. Nell’incontro del 20 febbraio 2022 sono ancora protagoniste le Città romane, illustrate dagli interventi del critico Claudio Strinati, del Professor Maurizio Bettini dell’Università di Siena, del Professor Gianluca De Sanctis, della Dottoressa Alessandra Cattoi, direttora del RAM Film Festival-l’archeologia al cinema, del Professor Massimiliano Papini.
Tra gli argomenti affrontati, il rapporto dei romani con le divinità, la topografia sacra nel mondo romano, gli ozi letterari. Gli interventi di Strinati, Bettini e De Sanctis sono stati legati dal filo comune della nascita della città come iniziativa dell’uomo che conosce le leggi, ma cerca di interpretare la volontà degli Dei del luogo e quello del rapporto tra città dominante e città dominata.
L’intervento del professor Papini, ha messo in luce la funzione dei portici romani come luoghi adibiti a passeggiate, incontri, ozi letterari. La Dottoressa Cattoi ha parlato del Festival di Rovereto come momento per sviluppare ulteriormente la divulgazione dell’archeologia attraverso il cinema.
Luce sull’archeologia: l’intervento del Professor Strinati e le verità sul Gran Tour
Il critico Claudio Strinati apre l’incontro con un intervento sullo scultore Fidia, un pretesto per mettere in luce il fatto che molte opere fidiache sono ancora conservate al British Museum di Londra.
Basti pensare che 75 metri del fregio del Partenone sono ancora conservati nel museo londinese.
Per quanto riguarda il fregio del Partenone, la Sicilia sta attualmente mettendo a frutto una politica di scambi di reperti con la Grecia. Il museo di Palermo ha infatti restituito ad Atene un frammento del fregio che rappresentava un piede della dea Artemide. Per ulteriori approfondimenti puoi leggere il mio articolo al seguente link.
Inoltre il Professor Strinati mette in luce degli aspetti un po’ meno edulcorati del famoso Grand Tour che fu alimentato dalla scoperta di Pompei ed Ercolano e dalla lettura di Ciriaco d’Ancona che esaltava le opere di Fidia. Per Strinati il Grand Tour non è solo una ricerca della bellezza fine a se stessa, ma un’operazione diplomatica attraverso la quale ogni paese si è voluto appropriare dei segni dell’antichità.
Luce sull’archeologia: l’intervento del Professor Maurizio Bettini sui Romani e gli dei
Maurizio Bettini, professore ordinario di Filologia latina all’università di Siena inizia commentando una lettura di Plauto, tratta dalla commedia Curcullio, in cui viene dato un quadro ironico di Roma. Bettini introduce anche la visione di un gentiluomo francese autore del libro La città antica di Fustel de Coulanges.
Nelle antiche civiltà, compresa quella greca erano gli dei a far nascere le città e a sviluppare la legislazione. Per i Romani invece sono gli uomini a fondare le città a creare le leggi e a costruire templi. Egli fa riferimento allo storico Tito Livio che parla di Numa Pompilio e della sua conoscenza del diritto umano e divino, in quanto l’aveva imparato dalla disciplina dei Sabini. Per Tito Livio anche Romolo conosceva le leggi e l’arte divinatoria che gli permise poi di fondare Roma.
Nella cultura romana dunque non esiste una Teogonia come nella cultura greca, le origini sono umane e per i Romani non ci sono falsi dei, in quanto fanno spesso riferimento ai riti e al rispetto del calendario.
Luce sull’archeologia: l’intervento del Professor Gianluca De Sanctis sulle Divinità straniere e sulla topografia sacra dei Romani
Il Professor Gianluca De Sanctis, docente di Storia Romana presso l’Università La Tuscia di Viterbo, ha ripreso i concetti del Professor Bettini e ha messo l’accento sul fatto che i primi abitanti di Roma, accolti nel pomerio di Romolo, provenivano da terre diverse
Da alcuni passi dell’Eneide di Virgilio, viene alla luce il concetto del Genius Loci. Già nell’atto della fondazione infatti Romolo e Remo devono interpretare la volontà delle divinità indigene.
“Avendo così parlato, si cinge le tempie con un ramoscello frondoso e prega il Genio del luogo, e la Terra, la prima degli dei, e le Ninfe e i fiumi ancora ignoti, poi la notte e gli Astri nascenti della Notte, e invoca in ordine Giove Ideo e la Madre Frigia en entrambi i genitori nel cielo e nell’erebo”
(Virgilio, Eneide 7, 135-40)
Varrone parla di Evocatio, un rito bellico secondo il quale i conquistatori Romani convincevano le divinità del luogo a tradire la popolazione invasa in cambio di un tempio più grande. Questo rituale fu anche usato nella lotta contro Cartagine e vennero prese come divinità la dea Erice e la Magna Mater, entrambe legate al mito di Troia.
Infine De Sanctis afferma che i Romani manifestavano apertura verso le popolazioni sconfitte dedicando templi alle loro divinità.
Luce sull’archeologia: l’intervento del Professor Papini, “Passeggiate oziose nell’antica Roma”
Il professor Papini, docente di Archeologia e Storia dell’arte all’Università La Sapienza di Roma parla dell’importanza del Porticus Romano come luogo di passeggiate oziose e di incontri erotici dei Romani, ma anche di scambi commerciali di merci anche “contraffatte”.
Luce sull’archeologia: Dott.ssa Alessandra Cattoi, Direttora del Museo Civico di Rovereto
La Dottoressa Cattoi chiude l’incontro parlando del Festival di Rovereto che sta dando un grosso contributo alla divulgazione dell’archeologia. Nel 1990 ci fu un importante convegno di studi scientifici dedicato a Paolo Orsi, famoso per le sue esplorazioni in Sicilia e per aver fondato la società italiana di Archeologia. Da allora si cominciò a capire la grande potenzialità del documentario come valido strumento per avvicinare il grande pubblico all’archeologia.
Il Festival è suddiviso in 5 giornate che si svolgono sia dentro che fuori il teatro di Rovereto. Ogni anno si iscrivono tra gli 800 e i 1000 film, tra cortometraggi, lungometraggi, mediometraggi.
I film in gara concorrono per le seguenti sezioni:
- Cinema archeologico
- L’Italia si racconta
- Sguardi dal mondo
- Animazione
La cineteca del Festival contiene 4mila documentari conservati. Il più importante produttore è la RAI. All’interno del Festival si svolgono inoltre delle importanti Masterclass per insegnanti, giornalisti e videomaker e una grande parte è riservata alle scuole.
Luce sull’archeologia: il prossimo appuntamento
Non perdere il prossimo appuntamento del 27 febbraio dove saranno presenti il Direttore del Parco di Ostia Antica Alessandro d’Alessio e la scrittrice Annarosa Mattei.
Per informazioni e prenotazioni visita il sito.