Bologna rinascerà nel segno di Lucio Dalla. Il 13 e il 20 giugno sarà infatti possibile visitare la sua Casa-museo con un primo ingresso alle ore 10 e l’ultimo alle 18. Sarà ammesso un gruppo di massimo 18 persone. L’ingresso è consentito con la mascherina. La Fondazione Lucio Dalla, creata nel 2014, riparte da queste due date per continuare nel suo scopo di conservare la memoria dell’artista ed incentivare la creatività dei giovani.
La casa dove Lucio Dalla ha scelto di vivere gli ultimi anni della sua vita si trova in via D’Azeglio vicino la Chiesa di San Petronio. L’artista amava sentire il rintocco delle campane. Tra le targhe dei citofoni oltre quella della Fondazione, troviamo anche lo pseudonimo divertente di Lucio Dalla, ossia Domenico Sputo. Si sale così al piano nobile di questo Palazzo del ‘400 che divenne proprietà della famiglia Fontana agli inizi del 500.
E’ suddivisa in Stanza Caruso, Stanza delle Colonne e lo Studio di Lucio. Puoi riconoscere in essa l’estro, la genialità e l’eclettismo dell’artista, poichè è ricca di opere d’arte che Lucio Dalla sceglieva accuratamente mescolando stili diversi.
All’interno puoi infatti trovare quadri del 400 e del 500 mescolati con artisti contemporanei, amici di Lucio Dalla. Entro l’estate la Fondazione presenterà inoltre il videoclip Solo per me (Henna), Ghemon feat Lucio Dalla, realizzato da Alessandro Amante, vincitore della prima Residenza artistica nella Casa di Lucio Dalla.
Stanza Caruso
Questa stanza è anche la sede della Pressing line, l’etichetta discografica fondata dallo stesso Lucio Dalla, che ha prodotto successi come Dallamericaruso, Dalla-Morandi, Cambio, Canzoni. Ha promosso nel 1989 l’album Varietà di Gianni Morandi. Lanciò inoltre altri artisti come Luca Carboni e Samuele Bersani. L’ambiente veniva usato come ufficio, sala riunioni, sala da pranzo.
In questa stanza ci sono numerose pitture e sculture, in particolar modo una serie di ritratti di Lucio Dalla. Uno di questo è stato realizzato con puntine da disegno da Carlo Pasini. E’ presente inoltre un ritratto di Caruso, la copertina del vinile di 4 marzo 1943, la laurea Honoris Causa dell’Università di Bologna.
Stanza delle Colonne
E’ la stanza che rappresenta le due anime di Lucio Dalla, una di stile nordico, l’altra meridionale. Il soffitto è affrescato in stile neoclassico dagli artisti della scuola di Antonio Basoli, i pavimenti sono in legno in stile ‘800, la stanza è ornata di colonne di marmo. Le opere contenute richiamano Napoli e le sue isole, luoghi che Lucio Dalla amava e che visitava da ragazzo con la madre. Puoi trovare frammenti di presepi, poichè l’artista dichiarava di essere affetto da “presepite acuta”.
“E’ stato durante queste vacanze da emigrante alla rovescia, che è avvenuta in me la spaccatura tra due diversi modi di vivere. Così oggi mi ritrovo con due anime; quella nordica (ordinata, efficiente, futuribile, perfezionista, esigente verso di sé e verso gli altri) e quella meridionale (disordinata, brada, sensuale, onirica, mistica). E’ nel sud che sono diventato religioso, di una religiosità forsennata, irrazionale, pagana.”
Studio di Lucio Dalla
Qui Lucio Dalla amava sedersi accanto alla finestra e ricevere i suoi collaboratori. Tra gli oggetti qui conservati c’è un pezzo di muro di Berlino. Fu proprio lì vicino che incontrò Phil Collins che stava scrivendo una canzone, mentre Lucio trovò ispirazione per Futura, la canzone che narra la storia d’amore tra i due amanti di Berlino Est ed Ovest.
Tra i numerosi libri conservati, uno è autografato da Dan Brown. Alle pareti c’è un’opera in cui Milo Manara rappresenta Lucio Dalla come un marinaio al timone. L’opera diventerà la copertina di 12mila lune.
Caro Icrewer se vuoi fare una gita a Bologna prenota la tua visita nella Casa di Lucio Dalla al sito www.bolognawelcome.it.