Recentemente è stata fatta un’interessantissima scoperta riguardante la Madonna del latte, dipinto eseguito da Bartolomè Esteban Murillo (1617-1682). Il quadro, un olio su tela conservato alla Galleria Corsini di Roma, è datato intorno al 1675 e rappresenta una Madonna, vestita con colorati abiti seicenteschi, con in braccio il piccolo Gesù.
Entrambi i soggetti dell’opera guardano verso lo spettatore, facendo così notare la notevole forza espressiva dei loro occhi e dei loro volti. chiamata Madonna del latte perché, se si guarda attentamente, si nota la camicetta un po’ aperta sul seno, come se avesse appena interrotto di allattare il bambino perché si fosse accorta che qualcuno li stava guardando. Le figure sono rese in maniera molto realistica, tanto da sembrare persone del popolo più che soggetti divini.
Madonna del latte di Bartolomè Esteban Murillo: chi era?
Prima di addentrarci nella storia del restauro, però, è bene presentare l’esecutore della Madonna del latte. Bartolomè Esteban Murillo era un pittore Barocco nato a Siviglia, in Spagna. Presto studiò la Pittura Fiamminga, molto in voga nella Spagna dell’epoca e divenne uno dei suoi maggiori esponenti. Durante la sua vita viaggiò molto e così ebbe occasione di conoscere e studiare le opere di Correggio, Rubens, Tiziano e Van Dyck dalle tecniche dei quali trasse notevole ispirazione per i suoi dipinti. Uno dei cicli di opere più importanti realizzati dal Murillo fu quello degli undici dipinti che ritraevano scene della vita di santi francescani.
In queste opere si può notare l’evolversi dello stile dell’artista: nel corso degli anni, infatti, i colori divennero mano mano più caldi e le forme delle figure più morbide. In questo ciclo il pittore immise molte scene di genere che, più tardi, divennero il soggetto principale dei suoi lavori.
L’artista, negli anni della sua maturità, divenne molto importante tanto da diventare, nel 1660, il primo Presidente della neo fondata Accademia di Belle Arti di Siviglia. Bartolomè Esteban Murillo morì nel 1682. È ricordato oggi come uno degli anticipatori più significativi del Rococò.
Madonna del latte: Cosa è emerso dal restauro?
Il recente restauro, il terzo dopo quello ottocentesco e quello degli anni Novanta, è stato eseguito dal laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma. Durante l’esecuzione delle varie indagini diagnostiche, è emersa la presenza, al di sotto della figura della Madonna, di un uomo che prega, probabilmente San Francesco.
Il ripristino è consistito in una serie molto varia di esami: fluorescenza a raggi X, radiografia, analisi multi spettrali, riflettografia IR (a raggi infrarossi) e anche nella pulitura dell’opera (ovvero nel togliere gli strati di vernici più superficiali, quelli che sono stati aggiunti in seguito ai restauri precedenti e che non erano stati eseguiti dall’ artista) e nel prelievo di alcune parti più marginali sulle quali sono state effettuate ulteriori indagini.
Da tutto ciò è emersa la figura del santo la quale è molto importante perché ci fa capire quanto le vecchie tele venissero riutilizzate dagli artisti del 1600 così dal non sprecarle e, ci attesta anche la bravura del Murillo nel riuscire a riadattare la veste del francescano in modo da farla divenire parte del tessuto che ricopre il corpo della Madonna. C’è da sottolineare come questa pratica del riutilizzo delle tele venisse eseguita anche in epoche precedenti (dal 1300 circa in poi) e quanto essa risulti interessante agli occhi dei restauratori e degli studiosi odierni.
Quali altri segreti nasconde la Madonna del latte di Murillo? Solo il risultato delle ulteriori indagini eseguite potrà dircelo.
Per ulteriori informazioni puoi rivolgerti ai siti www.settemuse.it e al sito di Ansa cultura.