Tra le vie di Roma, tra Via di Parione e Via della Fossa, nel cuore pulsante della città, negli anni ’70 prendeva forma un laboratorio culturale unico: la Libreria-galleria Maldoror. Un luogo di incontri e sperimentazioni, dove il fermento intellettuale e artistico si mescolava a una visione nichilista e anticonformista. Qui, tra gli scaffali carichi di volumi di Nietzsche, Celine, Bataille e De Sade, prendeva vita un ambiente radicale, in cui libri e immagini dialogavano con le menti più curiose e audaci dell’epoca.
Oggi, la memoria di Maldoror rivive in una mostra imperdibile: dal 29 gennaio al 3 marzo 2025, la Libreria-galleria Il Museo del Louvre Roma (via della Reginella 8a) ospita “Le ragazze di Maldoror”, un’esposizione a cura di Giuseppe Casetti. Protagoniste della mostra sono cinque artiste che in quegli anni trovarono spazio nelle sale di Maldoror, segnando la scena artistica romana con opere di forte impatto: Edith Schloss, Francesca Woodman, Sabina Mirri, Monica Albasini Casetti e Cati Laporte.
Le protagoniste della mostra
Edith Schloss: un ponte tra Roma e l’arte americana
Edith Schloss, artista americana arrivata a Roma negli anni ’50, ha vissuto e lavorato accanto a giganti dell’arte come Cy Twombly, Robert Rauschenberg e Mark Rothko. La sua sensibilità e il suo linguaggio espressivo l’hanno resa una figura chiave nel dialogo tra l’arte italiana e quella internazionale.
Francesca Woodman: la fotografa dell’invisibile
Francesca Woodman, oggi celebrata come una delle più importanti fotografe americane del Novecento, tenne nel 1978 la sua prima mostra proprio a Maldoror. Le sue immagini evocano atmosfere surreali, intime e malinconiche, immortalando il suo corpo in spazi decadenti e misteriosi, in una ricerca continua della propria identità. Morta suicida a soli 22 anni, la sua opera continua a esercitare un fascino magnetico e perturbante.
Monica Albasini Casetti: il gioco delle silhouette
Testimone fin dalla nascita di Maldoror, nel 1978 Monica Albasini Casetti espose le sue suggestive silhouette nere: sagome di cartone ritagliate, raffiguranti profili umani, immerse in un gioco di luci e ombre. Un’arte che gioca con il concetto di presenza e assenza, riflettendo un immaginario denso di significati.
Cati Laporte: il fascino delle religiose
Cati Laporte, fotografa francese, arrivò in Italia con un obiettivo particolare: immortalare il mondo delle suore. Le sue immagini documentano il variegato universo degli ordini religiosi femminili, dalle vesti bianche alle tonache azzurre, dalle abitudini grigie ai veli celesti. Uno sguardo insolito e poetico su un universo spesso poco esplorato.
Sabina Mirri: tra Transavanguardia e Beatrix Potter
Artista legata alla Transavanguardia di Bonito Oliva, Sabina Mirri ha sviluppato un linguaggio artistico che spazia tra inchiostri, collage e installazioni, popolando le sue opere di elementi fiabeschi e suggestioni tratte dal mondo di Beatrix Potter.
L’eredità di Maldoror: tra passato e presente
Maldoror non è stata solo una libreria-galleria, ma un punto di riferimento per una generazione di artisti e intellettuali. La mostra “Le ragazze di Maldoror” rappresenta un viaggio nel tempo, riportando alla luce un frammento di storia culturale spesso dimenticato. Le opere di queste cinque artiste restituiscono il fermento creativo di quegli anni, tra ricerca personale e sperimentazione.
Se sei a Roma, non perdere questa occasione per riscoprire un capitolo fondamentale della scena artistica degli anni ‘70. Passato e presente si intrecciano in un percorso espositivo che restituisce l’anima e l’eredità della storica libreria Maldoror.
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