Il prossimo 16 gennaio Mannarino sarà ospite del museo d’Orsay di Parigi, uno dei musei più importanti del mondo, durante la rassegna “Curieuse Nocturne”, la serata avrà come tema il famoso Carnaval de Paris (tra i più antichi d’Europa). Secondo Luc Bouniol-Laffont, direttore della programmazione culturale e dell’auditorium, in questo momento, il cantautore quarantenne romano, è tra i più grandi artisti nel panorama musicale della nostra epoca.
Indubbiamente Alessandro Mannarino, nome esteso del cantante, è un artista che si distingue, sia per le sonorità che per i testi. Le musiche hanno contaminazioni di musica folk, come nell’album Apriti Cielo, ma anche suoni jazz, bossa nova e acustiche, combinati in modo sempre originale, ma nello stesso tempo inconfondibili. I suoi testi raccontano storie di vita, attraverso uno sguardo disincantato, ma anche sognatore, creando atmosfere suggestive. Canta di libertà, politica, religione, etica, ma anche di una certa mentalità sulla ricerca della consapevolezza, che si sta manifestando negli ultimi anni e lo fa attraverso metafore e tanta, tantissima poesia. Mannarino, col suo particolare modo di raccontare il mondo, ci ha regalato pezzi unici e intensi come La Frontiera o Vivere la Vita:
“Vivere la vita è come fare un grosso girotondo,
c’è un momento che stai su e quello di cadere giù nel fondo”
La malinconia ed il ritmo delle sue canzoni, ti assorbono, ti trascinano in una dimensione che non sembra più questa, tanto che alcuni critici musicali, riferendosi ai suoi testi, parlano di surrealismo.
La voce graffiante, unita all’interpretazione profonda, teatrale oseremmo dire (si è esibito anche con Ascanio Celestini), fa si che i suoi pezzi diventino viaggi da ascoltare ed immaginare, per emozionarsi e riflettere su qualche tematica importante della vita.
Sarà per questo che il famoso museo di Parigi gli ha conceduto questo grande onore. I cugini di oltralpe ne hanno compreso le qualità di musicista e di poeta del nostro tempo, avendo cura di renderlo noto anche in Francia.
Tra l’altro, la partecipazione al concerto del museo d’Orsay non è l’unico riconoscimento conferito a Mannarino, poiché lo scorso ottobre il cantante ha vinto il primo premio Gabriella Ferri, premio istituito per promuovere la tradizione della musica popolare romana.
Il cantautore ha dichiarato questo sulle sue pagine web:
“Ho ricevuto un invito davvero speciale, suonerò in uno dei posti più belli del mondo, circondato dalla potenza di centinaia di opere d’arte che raccontano vite, visioni, amori, paure e incendi dell’anima di donne e uomini grandissimi”
Il museo parigino espone infatti opere tra l’anno 1848 (fine della Seconda Repubblica) e il 1914 (inizio della Prima Guerra Mondiale). Ospita creazioni artistiche di vario genere, tra cui una vasta collezione di quadri dei pittori impressionisti Claude Monet, Paul Cézanne, Édouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Alfred Sisley, Camille Pissarro, ma anche Paul Gaouguin, Vincent van Gogh [puoi vedere articolo dedicato https://arte.icrewplay.com/van-gogh-dai-tormenti-alla-mostra/], un’intera collezione dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec, una a Gustave Courbet e ci sono anche sculture di Auguste Rodin.
Il 16 gennaio si svolgerà dunque una serata in cui dominerà l’arte a 360 gradi, in cui per una volta, a farla da padrona, sarà la musica italiana.
Ci congratuliamo quindi con Mannarino, aspettando qualche data in casa nostra.
Bravo Mannarino! Ne ha fatta di gavetta.. se lo merita! Grazie dell’articolo!
Pezzo che rende giustizia al suo talento! Grande Mannarino!