Si è inaugurata venerdì 25 settembre la retrospettiva Prima, donna. Margaret Bourke-White a Palazzo Reale di Milano. In questa esposizione viene proposta ai visitatori una selezione inedita di immagini fotografiche uniche, realizzate dalla fotografa Margaret Bourke-White, una delle figure più rappresentative del fotogiornalismo.
La mostra racconta il suo lavoro e la sua vita, ma anche la sua visione controcorrente della società e del mondo. Margaret Bourke-White è stata la prima donna ad essere corrispondente di guerra, la prima fotografa straniera ad avere il permesso di scattare foto in URRS e sempre la prima donna fotografa per la famosa rivista Life.
Prima, donna. Margaret Bourke-White: a Palazzo Reale di Milano saranno visibili più di 100 fotografie
Il percorso della retrospettiva è ordinato cronologicamente. Oltre alle numerose fotografie sono visibili documenti ed immagini personali, video e testi autobiografici per aiutare il visitatore ad avere un’idea più completa sulla grande fotografa, dalla sua personalità alla sua vita fuori dagli schemi del suo tempo.
Le immagini esposte, più di 100, fanno parte dell’archivio della rivista Life e sono suddivise in 11 temi: L’incanto delle acciaierie, Conca di Polvere, Life, Sguardi sulla Russia, Sul Fronte Dimenticato, Nei Campi, L’India, Sud Africa, Voci del Sud Bianco, In Alto e a Casa, La mia Misteriosa Malattia.
La mostra, che durerà fino al 14 febbraio 2021, è a cura di Alessandra Mauro e rientra nel palinsesto degli eventi intitolato I talenti delle donne dedicato all’universo femminile e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano. Lo scopo di questo progetto è quello di perseguire il diritto alle pari opportunità e mostrare l’importante ruolo che rappresentano le figure femminili nella società.
Nel caso di Margaret Bourke-White, il suo contributo culturale è dato dalla sua esplorazione della fotografia in ogni suo aspetto. Le immagini da lei immortalate vanno dal mondo industriale agli importanti reportage per famose riviste quali Life e Fortune, dal Sud Africa dell’Apartheid all’America dei conflitti razziali, dalle cronache di corrispondente della seconda guerra mondiale ai ritratti di Gandhi e Stalin, fino alle vedute aeree del continente americano.
Margaret Bourke-White nasce nel Bronx di New York nell’anno 1904. La sua florida carriera ha inizio nel 1927 con le fotografie industriali, ma fu nel 1929 che ebbe la svolta professionale iniziando la collaborazione con la allora nuova rivista illustrata Fortune. In quegli anni intraprese un viaggio di ricerca fotografica e sociale nel sud del Paese alle prese con la Depressione. Il suo lavoro si distinse sia per i contenuti sia per lo stile visionario e moderno.
Grazie al suo stile controcorrente la rivista Life, per la pubblicazione del suo primo numero il 23 novembre 1936, scelse un suo scatto per la copertina: la diga di Fort Peck nel Montana a lavori finiti. La fotografia fece il giro del mondo e diede una svolta alla figura internazionale del fotografo al femminile.
Da quel momento diventò testimone, tramite i suoi scatti, dei più importanti avvenimenti storici come: la Seconda Guerra Mondiale, l’assedio di Mosca, la guerra in Corea. Nel 1943 fu la prima donna a volare sui caccia bombardieri americani documentando quello che fu uno dei più violenti attacchi all’esercito tedesco.
Altre avventure riguardarono servizi fotografici: nell’Artico dove il suo aereo dovette fare un atterraggio di fortuna, nel Mediterraneo dove la sua nave in rotta per il Nord Africa venne silurata. Sulla sua professione disse più volte : “la fotografia non dovrebbe essere un campo di contesa fra uomini e donne”.
La retrospettiva è realizzata dal Comune di Milano/Cultura, Palazzo Reale e Contrasto, in collaborazione con Life Picture Collection ed il contributo di Fondazione Forma per la Fotografia.
Per informazioni e prenotazioni vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di Palazzo Reale di Milano ricordando che, visto il particolare periodo e le norme antiCovid, gli ingressi saranno contingentati e dovranno essere prenotati.