In mostra dal 2 luglio (al 19 settembre 2021) presso il Museo della Città di Livorno Mario Puccini “Van Gogh involontario”.
L’iniziativa nasce dalla riscoperta di una importante collezione di dipinti di Mario Puccini, grande pittore nel solco dei Macchiaioli identificato da Emilio Cecchi nel 1913 un Van Gogh involontario.
L’intento è quello di celebrare il talento del maestro, e riflettere su alcune opere mai presentate prima o raramente esposte in passato.
Mario Puccini “Van Gogh involontario”
Mario Puccini “Van Gogh involontario” curata da Nadia Marchioni vede il supporto del Comitato scientifico formato da Vincenzo Farinella, Gianni Schiavon e Carlo Sisi, celebra il centenario della morte del pittore nel 2020 e amplia le ricerche avviate in occasione dell’esposizione del 2015 al Palazzo Mediceo di Seravezza.
Attraverso la collezione è possibile tracciare il percorso artistico di Puccini dal suo esordio, in cui si fa risaltare il legame con la Firenze di fine secolo e specialmente con Fattori e Lega fino alla maturità dell’istintivo colorista. A seguito di una crisi depressiva, Puccini venne ricoverato nel 1893 negli ospedali di Livorno e Siena.
L’uso del colore, dunque, ha contribuito a suggerire la teoria di una relazione fra la pittura di Puccini e quella di Van Gogh. Puccini, infatti, aveva osservato il lavoro di Van Gogh (e Cézanne), nella collezione fiorentina di Gustavo Sforni, con il quale entrò in contatto nel 1911 mediante Oscar Ghiglia.
Il suo aggiornamento in senso europeo era probabilmente già avviato nel 1910, grazie al confronto diretto con i dipinti di Van Gogh, Cézanne, Gauguin osservati, fra gli altri, alla celebre Prima Mostra fiorentina dell’Impressionismo e stimolato dagli esempi di Alfredo Müller e Plinio Nomellini, come lui cresciuti nell’orbita di Fattori.
La carriera artistica di Puccini fiorì grazie a Sforni, a Mario Galli ed altri raffinati collezionisti che commissionarono e acquistarono le sue opere. L’esposizione dell’opera di Puccini segue anche un criterio tematico, con i dipinti più rappresentativi fra tutti i generi prediletti dall’artista: ritratti, nature morte, vedute del porto di Livorno e paesaggi, nei quali il lirismo cromatico raggiunge vertici di altissima sensibilità – afferma la curatrice Nadia Marchioni.
Con oltre centoquaranta opere divise in otto sezioni, la mostra Mario Puccini “Van Gogh involontario” è anche un momento di dialogo fra le opere di Puccini ed una serie di altri dipinti provenienti da prestigiose istituzioni museali come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e le Gallerie degli Uffizi.
Mario Puccini “Van Gogh involontario” – il percorso in mostra
La prima sezione della mostra è dedicata agli esordi di Puccini, dove in Toscana (e non solo) eccellevano le figure di Fattori e Lega. L’esordio di Mario Puccini (al tempo iscritto all’Accademia di Firenze) è come ritrattista, in un percorso che lo vede vicino all’amico Nomellini. I dipinti presenti in questa offrono alcune fra le più rare testimonianze di questo periodo poco attestato.
La seconda sezione documenta la sospensione forzata del suo percorso artistico dovuta alla crisi psichica. Le foto, i documenti e i disegni (conservati nell’Archivio storico della Asl 7 di Siena) si riferiscono agli anni di reclusione.
Questa sezione, inoltre, è arricchita dal confronto di tre autoritratti dell’artista eseguiti fra il 1912 e il 1914 – proiezioni di un’anima sensibilissima, desiderosa di affermare un’immagine pubblica serena e rispettabile.
La terza sezione evidenzia il legame fra Puccini e Fattori. Puccini rimanendo fedele all’insegnamento di Fattori e al saldo impianto grafico e compositivo dei suoi lavori, fu capace di rinnovarne il messaggio e la forza espressiva esasperandone la sintesi formale e caricando la visione con la potenza del colore, talvolta completamente astratto dalla realtà, come nel caso dei buoi azzurri, evidentemente debitori delle acutezze disegnative del maestro – queste le parole della curatrice.
La quarta sezione di Mario Puccini “Van Gogh involontario” mostra il ritorno di Puccini alla pittura in una veste del tutto nuova.
Il suo campo di interesse migra dallo studio della figura umana al paesaggio che lo circonda: scorci solitari e silenziose marine della sua Livorno sono relazionate alle fotografie d’epoca che sottolineano l’interpretazione dualistica dell’artista.
Anche la quinta sezione porta avanti il discorso sul panorama culturale cittadino, presentando due importanti dipinti eseguiti da Puccini e raffiguranti il Lazzaretto di Livorno.
Parte della mostra è dedicata all’attività grafica dell’artista, all’intensità espressiva che il pittore riusciva a raggiungere anche nel solo tratto di matita.
La sesta sezione pone a confronto l’artista con diversi paesaggi, come per le opere eseguite a Digne, in Versilia e a Seravezza. E ancora, i dipinti della campagna fra Livorno e Pisa, i dintorni di Castiglioncello, la Maremma.
A caratterizzare la settima sezione il mondo quotidiano del popolo e dei lavoratori. Puccini con questi lavori entra nella sfera umana, aspetto che l’artista maggiormente amava, insieme al silenzio e alla semplicità del lavoro.
L’ultima sezione – l’ottava – presenta una scelta di ritratti e nature morte, eseguite in gran numero da Puccini. L’artista, in un costante bisogno di confrontarsi con il vero, si dedica a questi generi pittorici nei giorni di cattivo tempo, lontano dalla luce naturale. La potenza emotiva di questo momento viene suggellata in uno dei suoi più straordinari ritratti, quello dell’ingegnere e collezionista Emanuele Rosselli.
Una speciale sezione della mostra evoca Il giardiniere di Van Gogh oggi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, prima opera dell’artista olandese esposta in Italia, a Firenze, alla Prima Mostra italiana dell’Impressionismo nel 1910, dopo essere stata acquistata a Parigi da Gustavo Sforni, nella cui collezione fiorentina Puccini poté ammirarla durante una documentata visita.
Una mostra – Mario Puccini “Van Gogh involontario” – dunque affascinante per scoprire, o riscoprire, un pittore di grande caratura, presenza importante nella storia dell’arte italiana.
INFORMAZIONI UTILI:
Titolo: Mario Puccini “Van Gogh involontario”
Date: 2 luglio – 19 settembre 2021
Sede: Museo della Città Piazza del Luogo Pio, 57123 Livorno LI
Tel. 0586 824551
Orari: Da martedì a venerdì 10.00-20.00, sabato e domenica 10.00-22.00, lunedì chiuso
Biglietti: Intero € 8,00 – Ridotto € 5,00
Cumulativo con Museo Fattori e sez. arte Contemp. € 12,00 Visite guidate € 2,00 a persona (su prenotazione)