Se sei un amante della musica con un tocco di nostalgia e tematiche attuali, questo potrebbe essere il tuo prossimo ascolto preferito. Mario Venuti, noto per il suo stile unico che mescola pop elegante e influenze brasiliane, non si allontana dalle sue radici musicali ma affronta argomenti intensi come l’omosessualità, il degrado ambientale e gli abusi ecclesiastici.
Nel suo ultimo lavoro, Venuti esplora la dualità tra la vita terrena e la spirituale, un tema che per lui ha un significato profondo, anche influenzato dalla sua pratica buddista. Il disco non solo è un’opera di bellezza melodica e armonica ma diventa anche una piattaforma per trattare argomenti spesso evitati nella musica popolare. Ad esempio, il brano “Angelo negro” sfida il politicamente corretto, mentre “Segui i tuoi demoni” ci invita a confrontarci con le nostre ombre interne, suggerendo che anche i nostri demoni possono insegnarci qualcosa di prezioso.
Mario Venuti, con la sua esperienza di oltre quaranta anni nel mondo della musica, vede l’arte come un mezzo per esprimere e riflettere sulla realtà, non solo per intrattenere. È un artista che, pur rimanendo fedele alle sue radici e influenze musicali, non teme di esplorare e discutere temi contemporanei, rendendo il suo lavoro rilevante in ogni epoca.
Spiritualità e ricerca personale: Parlando del suo percorso spirituale, Venuti esprime:
“Quando si parla di anima, cielo, si tratta sempre un po’ di proiezioni piuttosto vaghe… Ora sono buddista, ho potuto fare un lavoro di accrescimento umano e spirituale che non mi fa sottostare al gioco del cattolicesimo pieno di sensi di colpa e di peccati”.
Questa riflessione apre una finestra sul suo tentativo di trovare un equilibrio tra il materiale e lo spirituale, tema centrale dell’album. Venuti non esita a inserire nel suo lavoro artistico questioni urticanti come il degrado ambientale e l’omosessualità.
“Sono temi che affronto come altri argomenti. Il disimpegno fine a se stesso, forse per l’età, non me lo sento più addosso. Lo faccio con naturalezza, come quando affronto normali conversazioni.”
Il suo impegno a discutere apertamente questi argomenti mostra un’arte che si fa carico di riflettere e potenzialmente influenzare la società. Mario Venuti affronta anche la delicata questione del politicamente corretto, specialmente nel brano ‘Angelo negro’.
“Sul politicamente corretto, ormai le sue sentinelle ti avvertono quando una parola usata non è adeguata. Ma siamo sicuri che sia la parola in sé o dipende dal modo in cui la si usa?”
Con questa osservazione, solleva interrogativi sulla libertà espressiva nell’arte e sulle dinamiche della correttezza linguistica. Parlando di progressi nella percezione dell’omosessualità, Venuti nota:
“Voglio pensare che qualche passo avanti sia stato fatto. Da noi c’è ancora tanta strada da fare, anche se in tv, tra fiction, dibattiti e film, il tabù si sta sgretolando.”
Questo commento evidenzia la sua speranza per una società più accogliente e meno prevenuta. Infine, Mario Venuti tocca il tema della nostalgia:
“Io, come tutti i siciliani, ho un rapporto con la memoria quasi mitizzato. A volte penso che tutto quello che canto non sia altro che una ricerca di un mondo perduto.”
Nostalgia e contemporaneità: un ponte tra passato e presente nell’album di Mario Venuti
La nostalgia diventa così un altro filo conduttore dell’album, che lega il passato emotivo alle realtà contemporanee. Questo nuovo album di Mario Venuti ci mostra come la musica possa essere un potente strumento di dialogo e riflessione su temi rilevanti e talvolta divisivi.
Credi che la musica debba sempre riflettere o rispondere alle questioni sociali, o dovrebbe rimanere un’arte puramente per il piacere estetico?