Ieri sera esattamente dalle 20:30, il Maschio Angioino si è illuminato di rosa per sostenere simbolicamente la ricerca.
Una campagna globale che da circa trent’anni si ripete, da quando cioè la caparbietà dell’imprenditrice Evelyn H. Lauder, creò dal nulla un moto di sensibilizzazione volto a contrastare con ogni mezzo possibile il tumore al seno.
Alla nascente Breast Cancer Campaign fu da subito associato un simbolo divenuto sempre più famoso, anno dopo anno: un fiocco rosa.
Fortunatamente la campagna di sensibilizzazione nel tempo ha avuto sempre più presa sull’opinione pubblica spingendo sempre più donne ad una corretta profilassi preventiva.
Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, così ha commentato questa importante iniziativa che vede come attore primo il simbolo orgoglio della città:
Questa iniziativa conferma la grande capacità di mobilitare tante energie, tanta società civile, tante persone intorno ad un progetto e a dei valori importantissimi.
Napoli è tradizionalmente città accoglienza dell’attenzione e della cura ed ospita quindi con grande piacere questa iniziativa per la ricerca sul cancro mettendo in campo uno dei suoi luoghi più iconici quale è il Maschio Angioino, testimonianza della nostra storia e della nostra cultura ma anche simbolo della grande apertura della nostra città
Napoli ed il Maschio Angioino in prima linea ha aderito con determinazione al progetto
Tingendosi di rosa, ieri sera il Maschio Angioino, ha dimostrato ai partenopei, ai campani, all’Italia e perché no, al mondo intero che l’agire comune porta a risultati di gran lunga miglio.
L’arte dunque con il Maschio Angiono è scesa in campo ed in prima linea in supporto della ricerca così come altri monumenti chiamati ad essere testimoni di bellezza, storia e salute.
Roberta Capua, conduttrice televisiva, modella, Miss Italia 1986, è da tempo testimonial della Fondazione Airc per la per la ricerca sul cancro.
E quest’anno sarà la madrina italiana della campagna Nastro Rosa, giunta al trentesimo anno di vita:
Trent’anni fa muovevo i miei primi passi nel mondo della tv e sono tanti i momenti belli di quel periodo. Ricordo però che sui media non si parlava mai di tumore, una parola che faceva paura.
Se oggi le cose sono cambiate credo sia merito anche di Evelyn Lauder che nel 1992 ha ideato il Nastro Rosa, un vero e proprio simbolo universale che ha contribuito a tenere alta l’attenzione sul tumore al seno.
Sono orgogliosa di essere la madrina italiana della Breast Cancer Campaign
Datempo sono impegnata con la Fondazione Airc, ma è la prima volta che faccio la madrina tale iniziativa, che affronta solo ed esclusivamente il tema dei tumori femminili, per sensibilizzare le donne sulla prevenzione e contribuire alla ricerca sui tumori femminili
Ho scelto di aderire a quest’iniziativa perché credo moltissimo nella possibilità di un futuro non troppo lontano il tumore al seno sia curabile al 100%. I numeri ci dicono che oggi le donne che sopravvivono alla a un tumore toccano quasi il 90% a cinque anni dalla diagnosi
Ma questo risultato non può bastare, noi vogliamo curare tutte le donne
Inoltre la presentatrice della serata ha così risposto a chi le chiedeva dei controlli proposti da Airc secondo le linee guida internazionali:
Li faccio tutti, puntualmente: pap test, mammografia, ecografia al seno, ricerca del sangue occulto.
Cerco di controllarmi puntualmente. Non mi perdonerei di essere trascurata.
Voglio vivere a lungo e vivere bene, voglio vedere mio figlio diventare adulto.
E vorrei diventare nonna!
Grazie alla ricerca, dal 1992 a oggi la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia è cresciuta dal 78 all’88%, un progresso che si traduce in migliaia di vite salvate, perché ogni anno nel nostro Paese il tumore al seno colpisce 55.000 donne, una su otto nell’arco della vita. Per questo è fondamentale continuare a sostenere la ricerca e fare prevenzione.