Nei giorni in cui Venezia era sommersa dall’acqua, anche Matera non se la passava bene. L’11 e 12 novembre una grossa alluvione dovuta alle precipitazioni eccezionali, inondò la città, destando preoccupazione per il suo destino e quello dei suoi famosi sassi. Fortunatamente nei giorni successivi la conta dei danni fu meno catastrofica del previsto e i capolavori artistici subirono meno danni di quelli paventati. Ad oggi la stima dei danni si aggira comunque attorno agli 8 milioni di euro e la giunta comunale ha chiesto lo stato di calamità perché da sola non potrebbe far fronte alle spese.
Matera nel 2019 non è solo il capoluogo della Basilicata, ma anche Capitale europea della cultura, con un fitto calendario di celebrazioni e manifestazioni. A un mese dalla suddetta alluvione il calendario non ha subito battute di arresto e ieri ha proposto un’interessante passeggiata tra le vie della città per ammirare i lavori dei maestri della street art.
La passeggiata nell’arte urbana
Nell’ambito delle celebrazioni come Capitale europea della cultura, Matera ha avviato il progetto Residenze artistiche, attraverso il quale normali cittadini hanno aperto le porte delle loro abitazioni ad artisti nazionali ed internazionali, da soli o riuniti in collettivo che in cambio dell’ospitalità hanno “invaso” la città e la Lucania con le loro opere.
Questo ha portato a un fiorire di disegni e installazioni in vari punti della città, che hanno avuto come celebrazione l’evento che si è svolto ieri, chiamato Passeggiata nell’arte urbana. Due gli itinerari tra cui i partecipanti hanno potuto scegliere, il luogo di ritrovo è stato il parco Giovanni Paolo II dove l’artista Giorgio Bertocci ha abbellito i gradoni della pista di pattinaggio, grazie al progetto Open Playful Space promosso da UISP e Fondazione Matera Basilicata 2019.
Dal parco si poteva scegliere se andare verso il rione Agna, ammirando nel tragitto l’opera che Salvo Ligama con Luca Bia e Francesco Tonno Cortese (due giovani artisti, entrambi lucani) ha realizzato per la Festa dell’Europa, per passare poi dal liceo artistico C. Levi dove, guidati per l’occasione dagli studenti del medesimo, si visitava l’opera di Nico Skolp e Daniele Geniale realizzata nel 2018 per celebrare la Festa dei volontari di Matera 2019. All’esterno dell’edificio invece si ammirava un’opera nata grazie alle suddette Residenze Artistiche. Lo street artist Jorit Agoch ha realizzato, su incarico del Centro Carlo Levi e in collaborazione con gli studenti del liceo, Icone per il futuro, un murales dedicato a Yvan Sagnet, un ragazzo che dopo essersi affrancato dalla schiavitù del caporalato nei campi di pomodori del Salento, è diventato portavoce e testimone facendo sì che si arrivasse a una legge che lo regoli e che porta orgogliosamente il suo nome. Il percorso è giunto al termine nel quartiere Agna dove sono stati realizzati gli interventi di Vincenzo del Vecchio, in arte Videl Art, grazie alla collaborazione tra Associazione @llopera e ATER Matera.
L’altro itinerario, invece, aveva come prima tappa il PalaSassi dove erano esposte le opere di Gods in love, Daniele Geniale, Caktus & Maria e DPC realizzate per la già citata Festa dei volontari di Matera 2019, poi si andava in piazza degli Olmi che è stata riqualificata grazie a Mister Thoms e Nico Skolp in collaborazione con gli studenti del liceo artistico e agli abitanti del quartiere, sempre nell’ambito del progetto Open Playful Space. Ultima tappa è stata via Benedetto Croce dove si trova il lavoro di Luis Gomez de Teran, la cui realizzazione è stata possibile grazie all’Associazione MAAP – Atelier d’Arte Pubblica che ha organizzato MAAP – Fiera di Arte Pubblica .
Ai partecipanti è stata data libertà di scelta tra i due itinerari, grazie anche alle mappe dell’arte urbana create per l’occasione dalla Fondazione Matera Basilica 2019 insieme alla Momart Gallery. A fare da ciceroni oltre agli studenti del liceo artistico, c’erano gli stessi artisti e le associazioni che hanno reso possibile tutto ciò.
La straordinaria esperienza come Capitale Europea della cultura si concluderà il prossimo febbraio quando il testimone passerà a Galway, in Irlanda, lasciando però in terra lucana il ricordo di questa straordinaria esperienza e opere eccezionali ad abbellire il già splendido paesaggio.