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Lettura: Mauro Biani a Castiglioncello: la mostra “Il segno e l’impegno” porta la satira sociale tra castelli e piazze
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Mauro Biani a Castiglioncello: la mostra “Il segno e l’impegno” porta la satira sociale tra castelli e piazze

Massimo 5 mesi fa Commenta! 4
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Fino al 31 agosto 2025, Castiglioncello si fa teatro di un’esposizione che non lascia indifferenti: “Il segno e l’impegno”, la mostra dedicata alle vignette di Mauro Biani, artista visivo e voce graffiante della coscienza civile contemporanea.

Contenuti
Un percorso visivo tra satira e umanitàLe piazze diventano gallerie a cielo apertoSatira che racconta l’essere umanoUn progetto coralePerché andare a vederla

Un percorso visivo tra satira e umanità

Nelle sale del Castello Pasquini, cuore culturale del borgo toscano, trovano spazio 89 opere originali: vignette che sono molto più di semplici disegni. Sono lampi, tagli netti, riflessioni che inchiodano la realtà. Politica, guerra, migrazione, diritti negati, lavoro, infanzia, società. Con il tratto essenziale che lo contraddistingue, Biani attraversa i grandi temi del nostro tempo con uno sguardo lucido, libero, mai retorico.

Il percorso espositivo è articolato in sette sezioni: altri mondi, democrazia, guerra e pace, lavoro, migranti, persone, società. Ogni area è un invito a fermarsi, leggere e pensare. A volte fa sorridere. Altre, stringe lo stomaco. Ma sempre colpisce.

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Le piazze diventano gallerie a cielo aperto

Non finisce tutto dentro al Castello. L’impegno di Biani invade letteralmente il territorio: sei opere monumentali sono state installate in altrettante località del comune di Rosignano – da Rosignano Solvay a Vada, da Gabbro a Castelnuovo della Misericordia, passando per Nibbiaia e Rosignano Marittimo. Le piazze diventano così spazi di resistenza poetica, gallerie diffuse dove la riflessione si fa pubblica e condivisa.

Satira che racconta l’essere umano

Chi conosce Mauro Biani sa bene che le sue vignette non cercano il consenso facile. Parlano di bambini dimenticati, di macerie e bombe, di barconi e filo spinato, di politici e silenzi complici. Ma parlano anche di chi ogni giorno sceglie di restare umano. Di chi lotta, accoglie, protegge. In fondo, quello di Biani è un umanesimo disegnato: la sua arte è una forma di militanza visiva, che accende pensieri e alimenta consapevolezza.

Come spiega il comunicato, «i suoi racconti per immagini illuminano le oscurità» e sono un atto di solidarietà verso chi è invisibile, scartato, senza voce.

Un progetto corale

La mostra, a ingresso libero, è curata da Elisabetta Cosci e accompagnata da un catalogo illustrato edito da All Around, arricchito dai contributi di due firme importanti del giornalismo italiano: Carlo Verdelli e Marco Damilano. Due sguardi che, a loro modo, dialogano con quello dell’artista, aggiungendo profondità e contesto al suo segno.

Perché andare a vederla

Perché Mauro Biani ci mette davanti a ciò che spesso preferiamo ignorare. E lo fa con delicatezza e rigore, senza mai banalizzare. Perché in un’epoca in cui le immagini corrono veloci, le sue costringono a rallentare. E a scegliere: da che parte stai?

Castiglioncello e il suo Castello, con le piazze del circondario, diventano in questa estate 2025 un luogo di memoria, denuncia e speranza. Non è solo arte: è un invito alla responsabilità.

Hai già visitato la mostra? Quale vignetta ti ha colpito di più? Raccontacelo su Instagram, dove l’arte continua a parlare anche fuori dai musei.

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