Il Met Museum (Metropolitan Museum of Art) di New York , ha riaperto al pubblico il 29 agosto, dopo oltre cinque mesi di lockdown, presentando un’installazione sulla terrazza del tetto: si tratta di “Lattice Detour”, un muro che ostruisce la vista di Central Park e dei nuovi grattacieli “extra-slim”. Un evidente riferimento alla situazione politica al confine sud degli Usa dove da tre anni e mezzo Donald Trump sta costruendo il muro anti-immigranti. L’artista Héctor Zamora trasforma la vista sullo skyline di Manhattan in una riflessione politica sulle barriere e sull’impossibilità di guardare con lo sguardo aperto al mondo.
Al Met Museum di New York, un muro “opportuno e carico di significato”
Il direttore del Met Museum, Max Hollein, ha presentato l’installazione di Héctor Zamora, con precise parole dando una forma solida allo scopo di quest’opera:
“Zamora interrompe lo spazio della terrazza inducendo i visitatori a cambiare la prospettiva dello skyline e creando una meditazione su movimento, trasparenza e interferenza, Lattice Detour è un intervento trasformativo, opportuno e carico di significato.”
L’istallazione “Lattice Detour”
Nella costruzione del muro “anti -Trump”, al Met Museum, Héctor Zamora ha usato materiali semplici, mattoni realizzati in Messico, composti di terra messicana, da manodopera locale e con processi tradizionali. I mattoni sono disposti orrizzontalmente, in modo da mettere in rilievo le perforazioni venutesi a creare, presentandosi come un muro protettivo e come schermo permeabile. Un riferimento alle strutture murarie comuni nell’architettura popolare del Medioriente, dell’Africa, della Spagna e dell’America Latina.
Héctor Zamora l’artista messicano dell’opera
Héctor Zamora nasce nel 1974 a Città del Messico. E’ un’artista contemporaneo che vive e lavora a Lisbona. Zamora implica la partecipazione dell’osservatore e richiede loro di mettere in discussione l’uso quotidiano dei materiali e le funzioni dello spazio, proprio come in “Lattice Detour”, ottava installazione sul tetto del Met Museum ma prima opera a New York per l’artista.
Zamora dice di stesso:
“Fin dall’inizio ho cercato di portare i lavori fuori dagli spazi dei musei con l’ambizione di essere capace di stabilire un dialogo più aperto con un’audience più vasta. Alla fine, i musei sono spazi pubblici, ma sono spazi interni. Al di fuori del museo, non ci sono barriere: ogni persona avrà un’interazione con i lavori, e io penso di forzare questo in un certo modo. Così si ottengono reazioni che spesso sorprendono più di ciò che si trova nello spazio del museo. Ovviamente, questo proviene anche dal mio interesse per questioni sociali e politiche.”
Il “muro” voluto da Donald Trump per combattere l’immigrazione
Le Carovane Migranti del 2018 e del 2019 provenienti dai paesi del Triangolo Nord del Centro America, che comprende Honduras, El Salvador e Guatemala hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo e hanno spinto i governi della regione a parlare di emergenza, muri e sicurezza.
Il governo di Donald Trump ha voluto mettere in atto una strategia di contenimento, costruendo un muro nero in modo da assorbire più calore possibile, così da rendere il metallo incandescente e impossibile da scalare. Il muro lungo tremila chilometri al confine con il Messico, fatto di pali d’acciaio dalla cima appuntita, funge da barriera per proteggere gli Stati Uniti e combattere l’immigrazione illegale che arriva dal Sud America.
Le novità del Met Museum contro il covid-19
In America, la situazione sanitaria è ancora complessa. Il Met Museum di New York riapre in tutta sicurezza. Chiusa la Galleria ” Lo Studiolo di Gubbio” in quanto troppo piccola per rispettare il distanziamento sociale.
Tra le novità un parcheggio gratuito per le biciclette sul lato nord della piazza, prenotazioni on line, contingentati a tempo e accessi ridotti del 75 per cento. Ovviamente, a causa delle restrizioni ai viaggi imposte dal governatore Andrew Como, i visitatori saranno per lo più newyorkesi, ma noi di arte.icrewplay, crediamo che l’importante sia ripartire con piccoli passi.