Michele Martino, un altro grande viaggiatore degli universi musicali, ha parlato della sua arte con la nostra redazione. Compositore, paroliere, chitarrista, multipercussionista, è originario di Minturno, ma vive da anni nei Castelli romani. Alterna concerti dal vivo, jam session, partecipazione a vari festival, con le lezioni di percussioni per vari centri culturali e per le scuole.
In questo video lo vediamo insieme a sua figlia Viola, mentre eseguono con lo Djambè africano un ritmo del Senegal, che si chiama Jiubo’ ossia “ritmo della pace”. Il testo composto da Michele Martino è intitolato “MediterrAfrica” ed esemplifica il contenuto di questa intervista e lo spirito musicale, artistico e viaggiante dello stesso Michele Martino.
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Intervista a Michele Martino
Michele Martino, compositore, paroliere, chitarrista, multipercussionista. Quando e come è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica arriva all’età di 10 anni. C’era e c’è tuttora il gruppo di sbandieratori Le Tre Torri di Minturno, facevano le prove nel Castello baronale, non lontano da casa mia. Oltre ad usare le bandiere usavano le clarine e i tamburi. In due anni avevo memorizzato il tempo delle bandiere, il ritmo della marcetta e della cavalcata.
Un bel giorno , avevo circa 12 anni, un mio amico di due anni più grande, mi portò a vedere le prove. Appena ebbero finito, chiamò il capogruppo e gli chiese se mi poteva ascoltare. Così presi il Tom e iniziai a suonare i vari ritmi che avevo imparato da solo. “Quanti anni hai?”, mi chiesero. Io ci pensai in attimo e siccome me ne davano tutti 15 anziché 12, risposi: “15″. Lui ci penso’ un attimo e poi mi rispose: “Domani abbiamo le prove di nuovo. Se vieni entrerai a fare parte anche tu del gruppo”.
Michele Martino e la passione per la chitarra
La passione per la chitarra arrivò subito dopo. Conobbi Orlando Rubino, detto fachiro, già all’epoca suonava benissimo la chitarra, mentre oggi è un bravissimo chitarrista flamenco ed è rimasto uno dei miei migliori amici . Incominciammo la frequentazione e da lì nacque l’amore anche per la chitarra e il canto.
Michele Martino e le percussioni
Michele Martino, parliamo dell’universo delle percussioni. Le persone tendono a generalizzare, mentre invece esistono diversi tipi di percussioni legate alle tradizioni dei vari popoli. Tu quanti e quali tipi di percussioni insegni? Puoi dire ai nostri lettori le differenze tra le percussioni africane e le percussioni cubane?
Io insegno percussioni Afrocubane, Congas, claves, percussioni africane, Djambè e Doundoun. Ho un’infarinatura di percussioni brasiliane e della Darbuka egiziana. In più ho una mia tecnica personale delle dita che applico sulla damigiana in vetro a bocca larga da venticinque litri e sull’Ududrum nigeriano.
Ritmi binari,ternari, quaternari e tempi dispari. L’universo delle percussioni è un mondo vastissimo. Nel Mediterraneo, partendo dalla Puglia, abbiamo il tamburello a sonagli, di solito accompagna l’organetto, la chitarra battente e il canto. Napoli ha la sua Tammorra. Sono delle vere e proprie iniziazioni. Curano il corpo e l’anima delle persone.
La Darbuka egiziana si è estesa fino in Medio Oriente, l’India ha le sue magiche Tablas. L’Africa con la tratta degli schiavi nel 1521 ha popolato gli Stati Uniti d’America, portando i canti Gospel, Spirituals e la scala pentatonica. E’ anche grazie all’Africa se abbiamo il Jazz e tutti i suoi derivati. In America Latina, in particolare Cuba e Brasile, l‘Africa ha portato le percussioni, i canti, i cori e la danza.
L’evoluzione per quanto riguarda Cuba, dalla Santeria alla Rumba, dal Danzon (genere musicale basato sulla danza che si faceva solo a corte), con l’inserimento di strumenti a corde e a fiato, al Cha cha cha. Da lì nasce il Son cubano, musica dei Campesinos; dal Son cubano alla Salsa. Dal Latin jazz al Jazz.
In Brasile invece dalla Capoeira (danza Arte marziale accompagnata dal Berimbau e percussioni, escogitata dagli schiavi africani per combattere il padrone) si passa alla Samba, a seguire Bossa Nova, Jazz e Latin Jazz.
L’evoluzione ha fatto sì che Cuba, Brasile e Africa, pur avendo in comune radici africane, abbiano nel tempo sviluppato il proprio modo di essere attraverso il vivere quotidiano, senza mai privarsi della bellezza della musica.
Michele Martino e i suoi maestri
Quali sono state per te le esperienze più significative?
Ho avuto l’onore di suonare percussioni con tantissimi musicisti: oltre che con l’amico chitarrista già citato, Orlando Rubino dalla metà anni Settanta. Con il Baiano Emanuel Santos Dei, nome d’arte Cobra, insegnante della danza Arte marziale Capoeira, dagli inizi anni 80 fino all’ottantotto, suonando per strada e nei festival. Nel 94 iniziai a suonare con il grande Nouredinne Fatti, cultore della musica marocchina. C’è stato anche Il grande Tony Esposito nel mio percorso musicale, il grande batterista Armando Bertozzi, il gruppo multietnico Yampapay Di David Offman, con il quale abbiamo suonato nei festival più prestigiosi e una tourneè in Cina di un mese.
Nel frattempo ho sempre portato avanti le mie composizioni con mia sorella Veruska Martino al canto.
Michele Martino e i suoi progetti
Quanto è importante la musica in questo periodo di Quarantena?
In questa quarantena mi sto appunto dedicando allo studio delle percussioni, soprattutto alle mie composizioni, alla mia musica. Coltivare la musica, l’arte, la bellezza, porta l’essere umano a scoprire la parte più profonda e spirituale che possiede. Ci insegna il rispetto, la gentilezza, il senso civico e ci avvicina sempre di più ad agire con il cuore.
Hai ancora qualche sogno da realizzare? Progetti per il futuro?
Nel mio futuro vedo ancora la musica. Quando usciremo fuori da questa quarantena dovuta al Coronavirus, spero di riprendere i miei progetti.
Sono più di 25 anni che insegno percussioni AfroCubane e Africane. Dal 1995 al 2005, ho avuto la la fortuna di insegnare a Marino, al centro sociale “IPO”. Avevo più di 20 iscritti. Un laboratorio rimasto nella mia memoria e in quella di tantissimi ragazzi e ragazze Li portavo con me in concerto in giro per l’Italia, in tantissime manifestazioni,nei Festival Baskers, Ferrara Baskers, Pelago, Umbria jazz, giusto per citarne qualcuno.
Ho insegnato in diverse scuole private di musica sia a Roma che ai Castelli Romani.Da 20 anni insegno in scuole statali, primarie e secondarie, come esperto esterno. Da 10 anni faccio musicoterapia a ragazzi diversamente abili.
L’altro progetto è quello di riformare la Martin Coccions’ Band con mia Sorella Veruska Martino alla voce, per portare a termine il mio CD (Viola) con brani di mia composizione che spaziano da sonorità mediterranee, blues, funky e fusion.
La redazione di Icrewplay.com arte ringrazia Michele Martino per aver condiviso la sua arte con noi e i nostri lettori.
Caro lettore, se ti ha incuriosito il mondo delle percussioni segui Michele Martino.
Bravissimo Michele e’ un piacere sentire le tue musiche …Orlandino e chi lo dimentica? Ciao