Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame apre dal 26 dicembre la stagione 2021/2022 del Teatro Parioli a Roma. Matthias Martelli raccoglie l’eredità del nostro celebre premio Nobel e riveste i panni del giullare.
Nel 2021 la lotta politica non è caratterizzata da quello che è stato il fermento culturale degli anni 70, tuttavia il messaggio di Dario Fo rimane vivo e inalterato per combattere oggi quelle nuove forme di povertà e nuove forme di oppressione più sofisticate e subdole.
Per quanto complessa ed erudita, la ricerca di Dario Fo, realizzata intorno alla comicità del giullare medioevale, costituisce ancora materia viva e malleabile: parole piene di suggestioni sonore e fisiche, concepite per il giullare, colto e buffonesco intermediario tra il potere istituzionale e le istanze del popolo. Attraverso l’arma del riso il popolo smascherava i giochi del potere.
“E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale”
Così cantava Dario Fo, nella celebre canzone scritta a quattro mani con Enzo Jannacci.
Mistero Buffo è concepito quindi con l’idea di una scenografia assente e di uno spazio riempito da un unico attore in grado di usare tutta la sua forza espressiva e la sua energia. Sono previsti continui cambi di tono e di stile: dal lazzo comico alla poesia, al Gramelot.
Chi è Matthias Martelli, erede di Mistero Buffo?
Attore, performer, giullare, autore. Così si definisce nel suo sito web Matthias Martelli, “un performer nato”, come lo definisce il “Broadway World” di Londra. L’attore, poco più che trentenne, ha già portato in scena dal 2019 Mistero buffo sui palcoscenici di Londra, dove ha avuto una standing ovation, all’Istituto italiano di cultura di Bruxelles, Monaco e sui palcoscenici italiani. La produzione è del Teatro Stabile di Torino e la regia di Eugenio Allegri.
“Mistero Buffo è un testo mobile. Fo leggeva i giornali e ci metteva dentro ciò che lo colpiva e che arricchiva così la sua satira: la forgiava. Così faccio io: i miei innesti cambiano in continuazione, l’anno scorso ce n’erano degli altri. Nello spettacolo ci sono le giullarate di Fo che hanno una struttura fissa, più o meno, e poi delle cose nuove…”.
Questo afferma il giovane attore confermando la natura di grande “canovaccio” dell’opera di Dario Fo. Una passione che traspare dalle interpretazioni del giovane Matthias che è riuscito ad incontrare il suo mito, colui che l’ha fatto innamorare del teatro e a raccogliere così l’eredità di Mistero buffo.
Per ulteriori informazioni sull’attore vai sul suo sito ufficiale: https://www.matthiasmartelli.com/
Mistero buffo: come è nata l’opera
L’opera, che andò in scena per la prima volta nel maggio 1969, comincia a prendere vita già dal 1963. In quel periodo Dario Fo e Franca Rame stavano lavorando al Teatro Manzoni di Milano con La signora è da buttare. Dario Fo cercava i testi nella tradizione orale e in antichi testi scritti. Pertanto l’opera completa attinge ai Misteri medievali che si svolgevano nelle piazze, alle giullarate, alla Commedia dell’arte. Molti testi erano in latino o in lingua provenzale.
Il premio Nobel riuscì a creare una struttura elastica che si andava modellando a seconda delle esigenze del momento e del pubblico, proprio come un giullare e un comico dell’arte. Ricordiamo infatti una testimonianza di Franca Rame:
“Dario provò a leggere dei pezzi durante le assemblee, tanto dentro le fabbriche in lotta, che all’università: e la gente lo capiva dappertutto, veniva coinvolta. Sentivamo che con questo spettacolo nasceva una cosa importante. Finalmente, nel 1969, Dario lo mise in scena, debuttando in un paese vicino Milano, in una casa del Popolo, leggendolo, perché non aveva avuto il tempo di impararselo tutto a memoria (stava facendo la regia di due testi che recitavo io: Legami pure….e L’operaio conosce trecento parole…), e improvvisandolo in gran parte. La gente si entusiasmò, e, fina da quella prima rappresentazione, il dibattito sulla cultura popolare fu molto acceso. Poi, via via, Dario ha quadrato ritmi e tempi sul pubblico, ha cominciato a fare le presentazioni dei singoli pezzi, raccontando dove li aveva trovati, il significato del teatro popolare, cos’era la cultura popolare, il linguaggio popolare e il furto e la mistificazione che ne aveva fatto il potere da sempre.”
Gli studenti e gli operai, primi spettatori di Dario Fo, divennero così i “collaboratori” di quest’opera in continua evoluzione, il cui fulcro era costituito dal fatto di rimettere al centro la cultura popolare, spesso sfruttata e mistificata dal potere. Franca Rame ricordava inoltre che Dario Fo non provava sul palco, studiava i suoi testi e poi si buttava ed improvvisava. Nelle sue repliche entravano i fatti di cronaca, la satira politica e di costume, per questo Mistero buffo ha conservato negli anni un aspetto sempre fresco e molto attuale e costituisce un grande banco di prova per gli attori.
Tra i pezzi celebri di Mistero buffo ricordiamo: La Resurrezione di Lazzaro, La Fame dello Zanni, Bonifacio VIII, San Benedetto da Norcia, Grammelot di Scapino, Grammelot dell’avvocato inglese, Le nozze di Cana, Maria alla Croce, il Primo Miracolo di Gesù bambino, quest’ultimo preso dai Vangeli apocrifi.
Quest’ultimo monologo può essere considerato ciò che unisce Dario Fo ai suoi successori. Il tema è sempre drammaticamente attuale in quanto si parla di emigrazione, di guerre e di infanzia rubata, il tutto in chiave comica. Gesù è fuggito con la sua famiglia da Betlemme, per salvarsi dalla strage degli innocenti ordinata da Erode e si trova nelle condizioni di farsi accettare dai bambini di un’altra città che inizialmente gli affibbiano il soprannome dispregiativo di “Palestina”.
Per farsi accettare, Gesù inventa il miracolo degli uccellini di terra che in maniera prodigiosa prendono il volo e diventa così il capo dei giochi.
Ulteriori informazioni le puoi trovare sul sito https://compagniateatraleforame.it/
Mistero buffo al Parioli: informazioni e prenotazioni
Caro Icrewer, se vuoi passare una serata divertente al teatro Parioli puoi prenotare il tuo posto chiamando allo 06 5434851, oppure mandando una mail a biglietteria@ilparioli.it
Per ulteriori informazioni vai sul sito: https://www.ilparioli.it/
Lo spettacolo resterà in scena fino al 9 gennaio. Per la serata del 31 è inoltre previsto il brindisi di Capodanno e i festeggiamenti per il 2022.