Caro iCrewer, per la nostra rubrica giapponese, oggi ti voglio parlare del Tanuki, un simpatico e timido cane procione che popola il Giappone e arricchisce la mitologia nipponica. Il Tanuki è uno Yokai che ha le capacità di trasformarsi in essere umano, proprio come le Kitsune.
Il Tanuki: il cane procione mutaforma
Il Tanuki, come già detto, è un cane procione e mutaforma. Girando per il Giappone troverete vicino alle case, alle varie abitazioni e anche nei pressi di ristornati, una statuina raffigurante questo simpatico Yokai. È un animale molto schivo nei confronti dell’uomo, ma comunque ama girare per le strade delle diverse città e paesini.
Esattamente come la volpe, ha l’abitudine di trasformarsi per trarre in inganno gli esseri umani, e a volte lo fa assumendo le sembianze di donna (proprio come le volpi), più spesso però preferisce assumere le sembianze di un monaco Buddhista, o anche di oggetti.
Durante l’epoca Kamakura, il cane procione viene rappresentato con una bizzarra e strana particolarità: ha i testicoli esageratamente grandi. Spesso troviamo rappresentazioni di cani procioni che portano sulle spalle i loro enormi testicoli. E ancora oggi viene rappresentato così.
I testicoli vengono utilizzati come armi, tamburi, ventagli per farsi aria, reti da pesca e perfino ombrelli. Molto spesso, per le sue trasformazioni, lo scroto viene utilizzato per arricchire la metamorfosi. Ad esempio, se si trasforma in negoziante, i testicoli diventano la bottega. I testicoli possono anche diventare un palanchino con tanto di servitori, per farsi trasportare da un luogo all’altro.
Sui loro testicoli esiste anche una filastrocca:
Tan Tan Tanuki no kintama wa / Kaze mo nai no ni / Bura bura bura
Tan Tan Tanuki / Pur se non tira vento nella valle / Fan din don le tue palle
Tuttavia questa caratteristica non ha alcuna valenza sessuale, anzi, sembra che abbia origine in ambito metallurgico, quando le pelli dei tanuki (e in particolare, la pelle dello scroto) veniva utilizzata per avvolgere l’oro nella realizzazione delle foglie d’oro. In questo modo i loro testicoli sono stati ritenuti simbolo di prosperità e fortuna, in grado di aumentare le ricchezze.
Questo è uno dei motivi per il quale molti negozi e ristoranti hanno iniziato a esporre all’entrata piccole statue rappresentanti questi animaletti con cappello di paglia in testa, bottiglia di sakè sotto il braccio e un bel pancione.
Le leggende su questo simpatico Yokai
Una di queste storie è la leggenda denominata Kachi-kachi Yama raccolta nell’Otogizōshi.
La leggenda narra che un giorno un tanuki era intento a rubare del cibo ad un uomo; quando quest’ultimo lo scoprì, lo catturò e lo appese alle travi del tetto di casa sua. Subito dopo l’uomo si allontanò nel bosco mentre sua moglie era intenta a preparare la cena; l’animale sentì la voce della donna e la supplicò di liberarlo così che potesse fare ammenda ed aiutarla a preparare la cena.
La donna gli credette e lo liberò, ma il tanuki per vendetta la uccise all’istante, prese le sue sembianze fisiche e la cucinò nel frattempo l’uomo che lo aveva catturato tornò a casa e la sua “finta moglie” lo accolse a tavola servendole le prelibatezze che aveva preparato.
La possessione umana
I tanuki possono anche possedere spiritualmente il corpo di una persona; questa situazione è chiamata “Tanuki-Tsuki”. Le persone possedute cambiano personalità ed abitudini. Le persone posseduto inizieranno a mangiar tantissimo, fino ad ingrassare. Ma questa è una condizione illusoria, perché il cibo alimenterà l’ospite della vittima scelta, che, col tempo, morirà per denutrizione.
Perché dovrebbe iniziare la possessione? Solitamente o per vendetta o per semplice divertimento. Per far terminare la possessione esistono pochissimi modi: il primo è quello che lo spirito del tanuki se ne vada di sua iniziativa, il secondo è la morte dell’ospite, il terzo è tramite l’utilizzo dell’Onmyōdō (una tecnica di divinazione e di arte magica giapponese) o, infine, rendere kami lo spirito dell’animale.