Per la sua IV edizione, Moisai 2025 cambia pelle e concentra l’intera rassegna in un’unica creazione teatrale itinerante che abita gli ambienti della Domus Aurea, ripensandoli come scena viva. Nasce così Nerone: autoritratto con figure: un percorso teatralizzato che guida il pubblico tra mito e storia, ego e rovina, restituendo voce alla “Casa della Luce” con parola, musica dal vivo, danza aerea e interventi coreografici. La produzione è curata dal Parco archeologico del Colosseo e realizzata da PAV.
Protagonista è Gabriel Montesi nei panni di Lucio, guida–attore che trasforma la visita in rito teatrale. Accanto a lui, nel ruolo della madre, si alternano Iaia Forte e Francesca Cutolo. La voce di contralto di Maurizio Aloisio Rippa attraversa il percorso, mentre un ampio ensemble di interpreti dello Stap Brancaccio anima le stazioni narrative lungo l’itinerario dal settore occidentale della Domus (Galleria XXIV) fino alla Sala Ottagona.
Claudio e Paolo Ladisa firmano le acrobazie e danze aeree con la Next Generation Academy, e le danzatrici dell’Accademia Nazionale di Danza colorano il movimento in scena. Le musiche dal vivo dell’Ensemble Santa Maria di Corte (arpa, flauto, violoncello) e il disegno luci di Walter Pizzi costruiscono un paesaggio sensoriale che evoca acqua, petali, buio e lampi.
Date e orari: repliche venerdì, sabato e domenica alle 16:30 e 17:30 nei giorni 3-4-5, 10-11-12, 17-18-19 ottobre 2025.
Cast alternato: Iaia Forte il 3, 5, 10, 11, 12 ottobre. Francesca Cutolo il 4, 17, 18, 19 ottobre.
Un teatro itinerante nella “Casa della Luce”
L’impianto drammaturgico intreccia la memoria privata di Lucio con la figura di Nerone, riconsegnando l’imperatore alla sua dimensione di principe-artista, mecenate e performer. La Domus riemerge come grande teatro dell’io, luogo in cui architettura, luce e artificio scenico si saldano alla parola. Fabrizio Arcuri definisce il cuore del progetto come un gioco di specchi, dove realtà e invenzione si illuminano a vicenda; Fabrizio Sinisi immagina la Domus come un “animale sotterraneo” che pulsa ancora della sua energia originaria.

In scena risuonano Omero e Baudelaire, Roma antica e contemporanea, fino alla domanda che brucia sulle rovine: cosa salva la bellezza quando tutto brucia. In filigrana affiora l’eco delle Muse emerse negli scavi del 1958, Tersicore e Talia, oggi nuovamente esposte, che tornano a guidare la memoria collettiva.
Informazioni utili
Luogo: Domus Aurea, Via della Domus Aurea, Roma.
Biglietti: intero €18, ridotto di legge €2 per cittadini UE 18–25, gratuità previste dalle normative vigenti.
Vendita: acquisto esclusivamente online su ticketing.colosseo.it, pagina “moisai-voci-contemporanee-in-domus-aurea”.
Accesso e consigli: indicato dai 12 anni. All’interno la temperatura è circa 10°C; consigliati abbigliamento caldo e scarpe comode.
Come in un controcanto al celebre sonetto, la scena sembra rivolgersi a una Musa contemporanea. “Se la mia povera Musa piace a questa epoca difficile, mia sia la fatica, ma tua la gloria”. Lo spettatore si muove tra ninfei, volte e gallerie, ascolta voci e suoni che riplasmano lo spazio, immagina il lago dove sorgerà il Colosseo e ritrova, per un istante, la Domus come padiglione dinamico di luce e ombra.
Crediti in evidenza
Regia e ideazione: Fabrizio Arcuri – Testo: Fabrizio Sinisi – Contralto: Maurizio Aloisio Rippa – Acrobazie: Compagnia Claudio e Paolo Ladisa – Coreografie: Accademia Nazionale di Danza – Musiche dal vivo: Ensemble Santa Maria di Corte – Luci e allestimento: Walter Pizzi – Costumi: Marta Montevecchi – Produzione: PAV – A cura di: Parco archeologico del Colosseo.