La chiusura dei negozi Disney in Italia è stata totalmente inaspettata. La notizia, infatti, ha lasciato l’amaro in bocca non solo ai tanti lavoratori – cui va tutto il nostro appoggio, ma anche ai tanti appassionati Disney.
Eppure, nonostante tutto, se c’è un solo nome che al solo pronunciarlo, evoca immagini di fantasia, di colore, di arte, quel nome è proprio Walt Disney. Con le sue invenzioni, infatti, è stato identificato con tutto ciò che riguarda il meraviglioso universo della fantasia.
Walt Disney – biografia e carriera
Walt Disney nacque nel 1901 a Chicago, per poi trasferirsi all’età di 5 anni nel Missouri. La famiglia Disney si trasferì nuovamente a Chicago, dove Walt iniziò a frequentare i corsi della Chicago Academy of Fine Arts. Lo scoppio della Prima guerra mondiale lo vide volontario nella Croce Rossa francese fino al 1919. Fu in questo periodo che si approcciò al disegno caricaturale di sé stesso e dei suoi colleghi.
Finita la guerra e rientrato a casa, si rese conto che la sua strada era in direzione del cinema. Decise di trasferirsi dal fratello in Kansas, dove lavorò presso un’agenzia pubblicitaria. Qui ebbe modo di conoscere il disegnatore Ubbe Ert Iwerks. Allora nessuno poteva immaginare che Walt e Ub avrebbero firmato un appuntamento con la storia.
Walt trova lavoro come ritagliatore di immagini presso la Kansas-City Ad, società che si occupava di animazione. Qui intuisce che se fosse riuscito a far muovere quegli inermi pezzi di carta avrebbe rivoluzionato il mondo del disegno. Fu effettivamente così.
I due ottengono ottimi risultati, e grazie all’aiuto economico del fratello Roy, Walt Disney apre uno studio in cui realizzano gli storici Laugh-o-grams, Alice Comedies e Topolino. I loro lavori – presentati alle case di distribuzione – ottengono immediatamente un grande successo che varrà un contratto con la Universal.
Walt Disney è fantasioso e le sue gag sono geniali e ricche di situazioni interessanti. Con Ubbe realizzano su carta quello che sarà il protagonista per eccellenza, il motore che diede avvio a tutto: Mickey Mouse! Se puoi sognarlo, puoi farlo. Ricorda sempre che questa intera avventura è partita da un topolino.
L’idea ancora più rivoluzionaria fu quella di aggiungere il sonoro e farlo parlare. Il 18 novembre 1928 quando venne proiettato il cartone animato per la prima volta fu per molti la data che coincise con l’inizio della biografia di Disney, quel Walt Disney inserito nelle pagine d’oro del libro di Hollywood.
Che rapporti ci sono fra Disney e arte?
Di rimandi all’arte, il mondo Disney ne è pieno. Sono numerosi i rimandi all’arte all’interno dei famosi cartoni animati che noi conosciamo. Il rapporto fra Disney e arte è sempre stato un continuo dare e avere, fatto di scambi, di rimandi in quanto anche l’arte ha preso ispirazione dal mondo dei cartoni.
Ad esempio, quando nel 1934 Walt Disney iniziò a lavorare a Biancaneve, per realizzare il volto della strega cattiva si servì del ritratto scultoreo di Uta di Ballenstedt (1250) realizzata da Maestro di Naumburg e situata presso il duomo di Naumburg che ostenta una gelida regalità ed un’avvenenza distante che non ha precedenti nella scultura romanica.
Walt Disney si servì ancora una volta di un grande artista per uno dei suoi personaggi. Questa volta fu il turno di Goya (Due vecchi che mangiano la zuppa, 1821 – 1823), che ispirò Disney per rappresentare la vecchia strega Grimilde che si presentò a Biancaneve per offrirle la mela.
Nel celebre film Fantasia (1940), gli elementi nipponici appaiono come citazioni molto dirette, così come testimonia il Paesaggio nabis (1890) di Paul Rason. E, ancora Il demone Chernabog che compare prende le sembianze di alcuni dei protagonisti della religiosità buddista giapponese – lokapala – in quanto guardiani delle quattro direzioni dello spazio.
Qualche esempio un po’ più attuale è ravvisabile in Frozen: se ricordate la scena in cui Anna entra cantando in un salone tappezzato di quadri, avrete notato quel quadro della donna sull’altalena. Ecco, il quadro in questione è L’altalena di Jean Honoré Fragonard del 1767.
Protagonista della scena una ragazza sontuosamente abbigliata colta nell’atto di dondolarsi sull’altalena, spinta dal marito alle sue spalle. Ai suoi piedi si un uomo – probabilmente uno spasimante – si nasconde tra le siepi facendo parte di questo triangolo amoroso.
Possiamo riscontrare un evidente citazione pittorica anche in Rapunzel. Le luci che la principessa è solita disegnare ogni anno per il suo compleanno sono un chiaro rimando a La notte stellata (1889) di Van Gogh.
Ai giovani di oggi, dico di credere nel futuro, il mondo sta migliorando; ci sono ancora un sacco opportunità – queste le parole di Walt Disney. Questo è quanto ci auspichiamo anche noi in relazione a ciò che sta accadendo proprio nelle ultime ore.
Un altro dipinto famoso incluso in un film Disney è la “Gioconda” di Leonardo da Vinci. Infatti, nel film d’animazione “Pinocchio”, Lucignolo sfregia il ritratto di Monna Lisa in una scena ambientata nel Paese dei Balocchi.