Un uomo a passeggio ha trovato nove monili d’oro pendenti, del tutto simili a monete incisi con rari simboli di cavalli, insieme a dieci perle d’oro e tre anelli d’oro con un metal detector comprato per hobby:
Questa è la scoperta del secolo in Norvegia. Scoprire una quantità così significativa di oro in una sola volta è estremamente raro”, ha affermato Ole Madsen, direttore del Museo di Archeologia dell’Università di Stavanger.
Una scoperta sensazionale quella norvegese, soprattutto per il modo in cui è avvenuta, ovvero per puro caso.
L’inconsapevole protagonista che ha di fatto svelato il mistero intorno ai monili d’oro, si chiama Erlend Bore.
Proprio qualche mese fa, per far fronte alla noia, aveva acquistato il metal detector come hobby, sia per il divertimento di mettersi alla ricerca di misteriosi tesori nascosti, ma soprattutto perché gli era stato consigliato, dal suo medico di fiducia, di fare più movimento e alzarsi dal divano.
Detto fatto. L’uomo si è messo letteralmente in cammino ed ha cominciato a girare in lungo e in largo l’isola di Rennesøy con il metal detector, probabilmente con poca convinzione.
Ed in effetti racconta di aver trovando poche cose, qualche rottame e una piccola moneta.
In seguito, sembra abbia deciso di ampliare il raggio della ricerca, certamente per variare anche il paesaggio delle sue camminate e ha scoperto un vero misterioso tesoro dal peso complessivo di 100 grammi:
Ho cercato lungo la riva ma ho trovato solo rottami metallici e una piccola moneta.
osì ho deciso di esplorare un terreno più elevato e il metal detector ha immediatamente iniziato a emettere un segnale acustico ha spiegato.
A quel punto si è trovato tra le mani degli oggetti che aveva scambiato per altro:
All’inizio pensavo di aver trovato monete di cioccolato o un tesoro di plastica dei pirati. È stato surreale
I monili d’oro sono ora patrimonio del governo norvegese
La legge norvegese in effetti consente che si possa fare esplorazione anche in proprietà private, col permesso del proprietario e in caso di fortunati ritrovamenti, quest’ultimo deve corrispondere un compenso di ricerca, che deve essere diviso equamente tra il proprietario terriero e il ritrovatore, cifra decisa dalla Direzione norvegese per i beni culturali.
La scoperta in questo caso è sensazionale perché questi pendenti risalgono al 500 d.C., epoca in cui erano frequenti le migrazioni, in Europa e perché era dal 1800 che non avveniva una scoperta del genere.
Gli oggetti ritrovati sono bratteati, ovvero delle monete piatte che non avevano valere di scambio ma erano usati come gioie fin da allora le radici di un vezzo decisamente moderno.
Le nove bratteate probabilmente unite a perle d’oro avrebbero fanticamente formato una collana di ineguagliabile splendore, realizzata da abili orafi e indossata dagli individui più potenti della società.
Trovare così tante bratteate insieme è estremamente raro e questo è di fatto il primo ritrovamento del genere in Norvegia dal 1800, ed è anche un ritrovamento insolito in un contesto scandinavo, da qui infatti l’idea di chiamarli monili d’oro del mistero.
Ha affermato il professore associato Håkon Reiersen del Museo di Archeologia:
Molti dei più importanti ritrovamenti di bratteati della Scandinavia furono sepolti nel terreno durante la metà del 500, verso la fine del periodo migratorio.
Questo periodo probabilmente segnò una crisi con cattivi raccolti, peggioramento del clima e pestilenze.
Le numerose fattorie abbandonate nel Rogaland di quest’epoca suggeriscono che la crisi ha colpito questa regione in modo particolarmente duro
Una scoperta unica, quindi, che è automaticamente di proprietà dello Stato, stando alle leggi norvegesi che prevedono che tutti gli oggetti risalenti a prima del 1537 e le monete antecedenti al 1650 siano considerati demanio e devono essere denunciati e che vede nella contea territorialmente competente il soggetto unico predisposto a fare da tramite per i ritrovamenti fatti da privati che saranno censiti prima della consegna al Museo:
Ci congratuliamo con il rilevatore per aver fatto tutto bene quando ha fatto questa scoperta eccezionale.
Ha segnato il luogo del ritrovamento e ha smesso immediatamente di cercare.
Ci ha contattato e abbiamo informato il Museo Archeologico.
Questo ci ha permesso di ritornare sul luogo del ritrovamento poco dopo per condurre ulteriori indagini
ha concluso Marianne Enoksen, capo del dipartimento del patrimonio culturale della municipalità della contea di Rogaland.