Per il 160° anniversario dell’Unità d’Italia, i Musei Reali di Torino preparano un nuovo allestimento.
Il 17 marzo del 1861 è una data molto importante: 160 anni fa, infatti, veniva proclamato il Regno d’Italia e Re d’Italia Vittorio Emanuele II (in carica dal 1861 al 1878). Gli atti del governo e ogni altro atto che debba essere intitolato in nome del Re sarà intestato con la formola seguente: (Il nome del Re) per Provvidenza divina, per voto della Nazione Re d’Italia.
Ogni anno il 17 marzo viene ricordato l’Anniversario dell’Unità d’Italia, festa nazionale istituita nel 1911 in occasione del cinquantenario della ricorrenza. Tuttavia, la completa unificazione del territorio italiano fu raggiunta solo successivamente negli anni: nel 1866, infatti, vennero annessi il Veneto e la provincia di Mantova, a seguire nel 1870 il Lazio e nel 1918 il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia.
Per rievocare il 50° anniversario della nascita del Regno d’Italia (1911) furono organizzate una serie di eventi e mostre nelle città di Torino (prima capitale dal 1861 al 1865), Firenze e Roma. Nel 1961, invece, per il 100° anniversario sempre a Torino fu organizzata l’Esposizione Internazionale del Lavoro, sicuramente a tutti più nota come Expo 1961.
In occasione del 150º anniversario (2011), furono celebrati in tutta Italia i festeggiamenti per ricordare tale evento e a tal proposito fu proclamata per quel giorno la chiusura di scuole, uffici e attività lavorative. Nella settimana che va dal 15 al 21 marzo 2021, in occasione dei 160 anni dell’Unità d’Italia, diverse manifestazioni interesseranno tutto il Paese.
Musei Reali di Torino: esposta la carrozza di Vittorio Emanuele II
A tal proposito, i Musei Reali di Torino, presenteranno (nonostante tutte le ristrettezze dovute al lockdown) un nuovo allestimento. La Rotonda dell’Armeria Reale, infatti, sarà impreziosita ulteriormente con l’esposizione della carrozza di Vittorio Emanuele II.
La carrozza sarà collocata in un luogo evocativo del tempo: verrà, dunque, sistemata nei pressi della loggia dalla quale Carlo Alberto annunciò la promulgazione dello Statuto (4 marzo 1868). La Mylord – così soprannominata – era tra i mezzi di trasporto prediletti dal re ed era solito utilizzarla in occasione delle sue uscite private a Roma.
Fu realizzata dalla ditta romana dei fratelli Casalini: di pregevole manifattura, si tratta di un modello aperto e tendenzialmente basso. Privato delle portiere, presenta quattro ruote e a due sedili con cassetta di guida per il cocchiere.
Per quanto riguarda il nuovo allestimento, sarà ulteriormente arricchito dalla presenza di una sezione dedicata a Le Armi del Re: nella fattispecie si contano circa ventuno oggetti di preziosa manifattura e rilevanza storica, appartenenti ad una collezione privata del Re Vittorio Emanuele II.
Il nuovo allestimento Le armi del Re si propone di valorizzare un nucleo di oggetti poco noti ma di particolare rilievo, sia dal punto di vista storico sia per il loro pregio – dichiara Giorgio Careddu, curatore delle collezioni d’arte dell’Armeria Reale.
La collezione comprende una serie di oggetti legati al vissuto di Vittorio Emanuele II: bandiere, uniformi, onorificenze. Sono stati rinvenuti ed esposti anche doni diplomatici, armi che rievocano le battaglie del Risorgimento, e ancora monili legati agli interessi personali del re, specialmente la caccia, documentata da uno ricco assortimento di fucili e coltelli.
Vale la pena ricordare anche due armature giapponesi, un preziosissimo dono dell’imperatore Meiji nel 1869 e nel 1871, ricevuti dal re pochi anni dopo la firma del rapporto diplomatico che dava il via alle relazioni tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese. Sono doni che intendono testimoniare una attenta cura nella realizzazione e specialmente nella scelta dei materiali impiegati.
La collezione dell’Armeria Reale di Torino occupa un posto di riguardo nel contesto europeo, ma la sua valorizzazione non è né facile né scontata, dato l’impianto fortemente storicizzato degli spazi e l’impronta ottocentesca che contraddistingue il suo primo ordinamento – sottolinea Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali.