Nabucco debutta all’Arena di Verona questo sabato 15 luglio, ore 21.00 e a seguire saranno ben quattro le recite in cartellone per il primo capolavoro di Verdi, tra l’altro fra i titoli più rappresentati in Arena per il suo ampio respiro corale e la spettacolarità.
Nabucco quest’anno, tra i classici, è il sesto debutto del 100° Festival, che vista la data storica ha messo in campo una ricca antologia degli allestimenti più amati e in questo caso la regia rigorosa di Gianfranco de Bosio incontra le architetture tradizionali di Rinaldo Olivieri, fra scenografici templi e una colossale torre di Babele.
Daniel Oren dirige invece i complessi artistici di Fondazione Arena alla prima, gli succede Alvise Casellati: in scena i migliori interpreti di oggi, Enkhbat, Salsi, Siri e Pirozzi.
Presentati i visori per un inedito viaggio in Arena anche da realtà virtuale, infatti in diversi punti della città si potrà provare gratuitamente un’esperienza immersiva realizzata da Impersive, in collaborazione col Comune di Verona e le categorie del turismo cittadino per il terzo titolo più rappresentato in Anfiteatro, Nabucco che in origine sancì anche il primo vero successo del grande Giuseppe Verdi.
Punto di forza dell’opera, garante del suo successo areniano oltre che concorrente al ruolo mitico di “colonna sonora del Risorgimento italiano”, è l’inedito spessore dato al coro, protagonista della vicenda che il librettista Solera trasse dagli episodi biblici.
A ciò si aggiunge la scrittura vocale non facile dei personaggi principali, spesso chiamati a memorabili prodezze, dal cantabile alle agilità.
Nel programma del Festival più ricco di sempre, in un’ideale antologia degli spettacoli più amati degli ultimi trent’anni, Fondazione Arena presenta il classico allestimento che Gianfranco de Bosio ideò nel 1991 e che da subito ebbe grande fortuna e molte riprese.
L’approccio al teatro musicale dello scomparso maestro de Bosio, di cui l’anno prossimo ricorrerà il centenario, è quello tradizionale ma sempre documentatissimo ovunque siano disponibili fonti storiche, come testimonia la sua ormai classica lettura di Aida che applicò per le ricostruite scene del 1913 le disposizioni sceniche dello stesso Verdi.
In questo solco si muove Nabucco, in cui solisti e masse sono movimentati con rigore e parsimonia tra le scene spettacolari di Rinaldo Olivieri, dal Tempio di Gerusalemme alla celebre Torre di Babele, utilizzando l’ampio spazio e le gradinate del palcoscenico areniano.
L’allestimento torna in Arena dopo l’ultima ripresa del 2015 curata dal regista e offre terreno ideale per gli interpreti, tutti di massimo rilievo internazionale, per le quattro recite: protagonista eponimo per le prime due è Amartuvshin Enkhbat, cui succederanno Roman Burdenko (3/8) e Luca Salsi (17/8). Maria José Siri dà voce e corpo al ruolo-monstre di Abigaille, che per una data sarà interpretata da Anna Pirozzi (28/7).
Anche il personaggio di Zaccaria richiede un basso di primo piano, quale è Alexander Vinogradov (15 e 28/7) e Rafał Siwek (3 e 17/8). Molto impegnativi sono anche i ruoli di Ismaele, affidato a Matteo Mezzaro (al debutto nel ruolo) e di Fenena, con cui Josè Maria Lo Monaco esordisce in Arena, seguita da Vasilisa Berzhanskaya.
Nei ruoli di fianco si segnalano apprezzati interpreti come Riccardo Rados (Abdallo per le prime due recite, dopo le quali avverrà il passaggio ad Ismaele) Carlo Bosi, quindi Gianfranco Montresor come Gran Sacerdote di Belo e i soprani Elisabetta Zizzo ed Elena Borin ad alternarsi come Anna.
Anche alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena e del Coro preparato da Roberto Gabbiani, vi sarà un avvicendamento: dopo la prima affidata a Daniel Oren, di assoluto riferimento nel titolo, le tre recite successive saranno dirette da Alvise Casellati, già applaudito sul podio anche nell’ultimo Nabucco risorgimentale secondo Bernard.
Dopo la prima di sabato 15 luglio, repliche saranno il 28 luglio, 3 e 17 agosto.
Questo spettacolo rappresenta una parte importante della storia esecutiva dell’opera in Arena – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione – e vuole essere un affettuoso omaggio anche a Gianfranco de Bosio, maestro fondamentale per il teatro italiano in generale e per l’Arena in particolare, nonché illuminato sovrintendente per ben due volte.
La sensibilità del pubblico negli ultimi trent’anni si è certamente diversificata ma non si può negare che l’immediatezza narrativa di questo Nabucco continui ad affascinare ancora oggi: i biglietti per la prima sono ormai esauriti e la richiesta per ogni replica è sempre alta.
Il capitolo di Nabucco non poteva mancare nell’antologia ideale che è il cartellone del 100° Festival – continua Stefano Trespidi, Vicedirettore artistico – e offre una volta di più i migliori artisti di oggi: da giovedì a domenica avremo in successione quattro spettacoli bellissimi e diversissimi, con i raffinati belcantisti di Barbiere, La Traviata con Lisette Oropesa e Vittorio Grigolo, questo Nabucco, Aida con Anna Netrebko: appassionati e curiosi non possono non venire in Arena
Il 100° Arena di Verona Opera Festival 2023, che si svolge con il doppio patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione del Veneto, è in scena fino al 9 settembre con 8 titoli d’opera, 4 serate di gala e un concerto straordinario
Non solo Nabucco per i cento anni del festival
Tra le molte iniziative che coinvolgono tutta la città, Fondazione Arena propone per tutta la durata del Festival ben due mostre fotografiche: 100 volte Callas al Palazzo della Gran Guardia, con la cura dell’Archivio Tommasoli e il patrocinio del Comune di Verona, offre uno sguardo sui primi anni veronesi della Divina, di cui ricorre quest’anno il Centenario;
presso la libreria Feltrinelli di via Quattro spade è visitabile la mostra Aida 100 che documenta con gli inediti scatti di Ennevi i molti particolari della nuova produzione firmata da Stefano Poda per il 100° Festival.
L’eccezionalità di questa edizione si rispecchia anche nel parterre degli sponsor privati. Ai partner storici si aggiunge un folto numero di nuovi marchi.
Tra gli sponsor di lungo corso Fondazione Arena di Verona desidera ringraziare in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, RTL 102.5.
Alla compagine degli official sponsor si aggiungono quest’anno Forno Bonomi, Metinvest/Saving Lives, Genny, che firma le nuove divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico e Müller, che sostiene i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità.
Tra gli official partner, a marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Casa Sartori, SABA Italia, SDG Group e al Cultural Partner Palazzo Maffei, vanno ad aggiungersi Acqua Dolomia, Sanagol e Mantova Village.
Un ringraziamento doveroso la fondazione Arena lo rivolge espressamente anche a imprese, privati e ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana, dell’omonimo pastificio, e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Calzedonia, che giunge quest’anno alla sua terza edizione.