L’Università di Verona compie un passo storico nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale con la creazione del Sistema Museale dell’Ateneo (Sima). Questo progetto ambizioso nasce grazie alla donazione di 110 opere d’arte della collezione Agiverona, appartenente ad Anna Pedron e Giorgio Fasol, e rappresenta una pietra miliare per la diffusione dell’arte contemporanea all’interno di un contesto accademico.
Un patrimonio unico in Italia
La collezione, dal valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, già in comodato d’uso gratuito, diventa ora ufficialmente patrimonio dell’università, rendendo l’ateneo veronese il primo in Italia a vantare una collezione d’arte contemporanea di tale importanza. Le opere, esposte in diverse sedi dell’università, hanno già attirato migliaia di visitatori, grazie a mostre come:
- Contemporanee/contemporanei (2019), ospitata al Polo Santa Marta, che ha rappresentato la prima esposizione pubblica permanente del Duemila.
- Bios techne, corpo, ambiente e tecnologia, con 29 opere della collezione Agiverona esposte negli spazi di Ca’ Vignal.
Un museo diffuso per la città e l’università
Il nuovo Museo diffuso per l’arte e i linguaggi della contemporaneità, di prossima istituzione, rappresenta il cuore del Sistema Museale. L’obiettivo è coordinare le attività delle varie collezioni e sedi espositive dell’ateneo, integrandole nel tessuto culturale cittadino. Oltre alle opere d’arte, la donazione include libri, riviste, articoli culturali e inviti a mostre, per un valore aggiuntivo di 95.400 euro.
“Questa donazione è il primo atto di un grande cambiamento per l’università”, afferma il rettore Pier Francesco Nocini. “L’ateneo avrà il suo museo diffuso, un luogo aperto, libero e gratuito, perfettamente in linea con la missione accademica”.
Un progetto che guarda al futuro
La creazione del Sistema Museale non è solo un modo per valorizzare l’arte contemporanea, ma anche un impegno per rendere l’università un centro culturale vivo e accessibile. Il progetto punta a coinvolgere la comunità locale e a consolidare il legame tra ateneo e città, offrendo uno spazio dove arte, educazione e innovazione si incontrano.
Unisciti a questo viaggio nell’arte contemporanea. Condividi l’articolo e raccontaci nei commenti quali aspetti del Museo diffuso ti incuriosiscono di più!