Nato il 19 marzo 1955 a Napoli, Pino Daniele ha incarnato l’anima della città fin dai suoi primi passi nel mondo della musica. L’impatto di questo musicista sull’industria musicale italiana trascende confini e generazioni e ha lasciato un segno indelebile nel cuore di milioni di persone.
Cresciuto tra le vivaci vie di Napoli, Daniele ha assorbito l’eclettica cultura locale che assieme al jazz, al blues e al rock ha plasmato il suo stile musicale unico, risultando in uno stile distintivo che ha sfidato ogni categorizzazione.
L’ascesa artistica: Terra Mia
Tra luglio 1976 e aprile 1977 Pino Daniele incise “Terra mia” presso lo Studio Quattro Uno a Roma. Questo album di debutto, pubblicato nel 1977 dalla EMI, ha segnato l’inizio di una carriera straordinaria che riuscì a conquistare sin da subito il cuore del pubblico italiano e a consolidare la sua posizione come una figura esemplare nel panorama musicale italiano.
Accompagnato da musicisti di talento fra i quali Enzo Avitabile e Donatella Brighel, Daniele mescolò la canzone tradizionale napoletana a sonorità mediterranee con influenze etniche, jazz e blues, creando un lavoro che rifletteva le diverse passioni dell’artista.
Canzoni come “Napule è” e “Na’ tazzulella ‘e cafè” rappresentano un tributo alla ricchezza e alla complessità di Napoli e del suo popolo. I testi cantati in dialetto riescono a catturare l’anima della città, esprimendo con passione e ironia la vita quotidiana partenopea.
“Napule è” fu scritta in giovanissima età e resta una delle canzoni piu amate dell’artista, non solo dai residenti della città partenopea. Tuttavia, analizzando il testo, emerge chiaramente che rappresenta un’appassionata dichiarazione d’amore ma al tempo stesso rivela uno sguardo attento sui difetti della città amata:
Napule è nu sole amaro, Napule è addore ‘e mare.
Napule è ‘na carta sporca e nisciuno se ne importa
e ognuno aspetta a’ ciorta (la sorte, ndr).
Dopo il primo album in studio ne seguono negli anni altri 21, ognuno a suo modo testimone della storia di un grande musicista che non ha mai interrotto la sua ricerca artistica, anche mediante le collaborazioni con illustri colleghi nazionali e internazionali, attraversando numerosi luoghi e generi.
Le grandi collaborazioni
Pino Daniele e James Senese
Tra le collaborazioni più significative di Pino Daniele vi è di certo quella con i Napoli Centrale, storica band con cui suonò il basso in alcuni concerti all’inizio della sua carriera prima di intraprendere il cammino come solista.
Questa esperienza fu importante non solo per il suo sviluppo musicale, ma anche per la nascita di una forte amicizia e collaborazione con James Senese, membro fondatore del gruppo. La fusione di stili musicali tra America, Africa e Mediterraneo è infatti caratteristica distintiva della musica di entrambi. Senese contribuì successivamente con il suo sassofono in vari album di Daniele, come “Nero a metà” e “Vai mò“.
Nel 2008, durante il “Vai Mo’ Tour“, Pino Daniele riunì la formazione che includeva tutti i musicisti che avevano inciso il disco del 1981. Questo album fu un lavoro iconico per Daniele e per la scena musicale napoletana e il tour rappresentò un momento emblematico in cui artisti di spicco si riunirono per celebrare la loro eredità musicale e condividere la loro passione per la musica.
L’anno successivo, nel 2009, Daniele e Senese rinnovarono la loro collaborazione artistica scrivendo insieme il brano “Cammenanne“. In questa nuova creazione, Senese curò la musica e l’arrangiamento mentre Daniele si occupò dei testi e prese parte ai cori. Questo brano divenne l’unico inedito del primo best of ufficiale dei Napoli Centrale, pubblicato nel 2009, prendendo il titolo proprio dal brano frutto della collaborazione tra i due artisti.
Ma Senese non è l’unico grande musicista ad aver suonato con Pino Daniele. Fra tutti risalta il grande jazzista Wayne Shorter che ha arricchito con il suono del suo sassofono le tracce dell’album “Bella Mbriana“.
La reciproca stima tra i due era evidente: Shorter ha descritto Pino Daniele come “il gitano di Napoli, un innovatore, un musicista a 360 gradi. Voleva cambiare la musica della sua città, peraltro città della musica. E l’ha fatto”.
Oltre a collaborare con Pino Daniele, Shorter ha suonato per artisti del calibro di Miles Davis, Santana e Joni Mitchell. Durante le registrazioni di “Bella Mbriana”, è stato chiamato anche Alphonso Johnson, bassista dei Weather Report, supergruppo fondato dallo stesso Shorter.
Nei suoi album, Pino Daniele ha collaborato con alcuni dei più rinomati jazzisti internazionali. Le parti di batteria negli album “Schizzechea with Love” e “Ferryboat” sono state eseguite dal celebre Steve Gadd, mentre in “Che Dio ti Benedica” ha avuto il privilegio di lavorare con il pianista Chick Corea. “Bonne Soirée“, invece, è stato arricchito dalla partecipazione di Pino Palladino, bassista noto per le sue collaborazioni con artisti del calibro degli Who, David Gilmour e Elton John.
Pino Daniele day
In occasione del “Pino Daniele day“, un concerto straordinario si terrà a Napoli in onore dell’album “Nero a Metà”. Oggi martedì 19 marzo alle 21:00, il teatro Palapartenope ospiterà la nona edizione del memorial “Je sto vicino a te”, dedicato al grande artista nel giorno in cui avrebbe festeggiato il suo sessantanovesimo compleanno.
Questo omaggio curato dal fratello Nello Daniele, quest’anno direttore artistico, è stato organizzato con il contributo essenziale del Palapartenope. L’ingresso sarà su invito, permettendo al pubblico di godere e intonare i brani di Pino insieme a artisti del calibro di Patrizio Trampetti, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Simona Boo, Massimo Jovine dei 99Posse, Franco Ricciardi, Dario Sansone, Enzo Gragnaniello, Ste, Gigi De Rienzo, Ernesto Vitolo e Rosario Jermano.