Nati oggi una rubrica molto seguita che in data odierna ci porta a ricordare, un genio della musica, il tedesco Ludwig van Beethoven, ultimo rappresentante del classicismo viennese e figura cruciale della musica colta occidentale.
Nacque a Bonn il 16 dicembre del 1770.
O meglio, intorno al giorno esatto della sua nascita si sono confrontati negli anni molteplici studiosi poiché la narrazione intorno all’argomento da sempre ha presentato non dico toni oscuri ma certamente fuorvianti almeno in parte.
L’amico d’infanzia Franz Gerhard Wegeler ebbe modo di scrivere nelle sue memorie come il musicista tedesco protagonista della nostra rubrica dei nati oggi, avesse visto la luce il giorno 17; mentre in altri documenti attribuiti al nipote del compositore, si fa menzione generica al 15 o 17, lamentando inoltre l’inefficacia nel riferirsi alla data del battesimo.
Per ultimo, la voce di alcuni biografi, pochi per la verità che attribuivano al padre di Beethoven una malcelata tendenza a farlo risultare più giovane così che potesse rientrare a pieno titolo nell’area di precocità che all’epoca, complice l’effetto Mozart, sembrava essere indispensabile per poter ancora cercare di stupire.
Sta di fatto che per i suoi familiari e per gli atti relativi alla frequentazione scolastica, Beethoven era nato il 16 dicembre.
Si festeggiano dunque oggi ben 253 anni dalla nascita di quello che gli annali annoverano come compositore, pianista e direttore d’orchestra ma soprattutto come il genio.
Genio che a quanto pare non vide mai il mare eppure lo strascico mnemonico della sua esistenza in vita è legato a doppio filo con il mare adriatico del quale Beethoven parlava nei suoi scritti privati in questi termini:
Dobbiamo fare una volta o l’altra una gita a Trieste e Venezia per gustare le ostriche.
Davvero uno scherzo del destino ciò che accadde quasi due secoli dopo, quando, in una situazione conviviale, in un ristorante, il Sig. Sergio Carrino fu letteralmente rapito da una melodia suonata al pianoforte.
Il musicista, interrogato in merito rispose che ciò che stava suonando era opera del compositore tedesco Ludwig van Beethoven.
Senza perdere ulteriore tempo il Sig. Carrino ricorda che si recò a stretto giro presso una libreria dove acquistò il primo volume della sua vita che parlava di Beethoven.
Il primo volume di una lunga serie con il protagonista della rubrica Nati oggi
Nel tempo nacque dall’acquisto di quel primo volume la Collezione Famiglia Carrino con sede nella Casa Museo Biblioteca Beethoveniana nella cittadina di Muggia, dove in circa una decina di locali accolgono ben 11.500 elementi divisi in 12 Raccolte.
Eccone alcuni numeri nello specifico: 150 pitture e sculture, 800 grafiche d’arte, 250 oggetti d’arte applicata, 4500 edizioni tra biblioteca musicale e biblioteca storico-bibliografica, 550 medaglie e monete, 350ex libris, 2700 cartoline, 400 figurine, 1750 francobolli.
E’ stata definita unica nel suo genere senza eguali.
Alla Collezione Famiglia Carrino è stata dedicata, nel 2013, una Mostra speciale con catalogo nel Museo Beethoven-Haus di Bonn, su invito dei direttori Malte Boecker e Michael Ladenburger.
La mostra ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica ed è stata prorogata di due mesi.
E fu proprio Michael Ladenburger a dichiarare:
In questa mostra il visitatore può arricchire la sua conoscenza da molteplici prospettive e percepire l’attrazione che la persona e l’opera di Beethoven hanno esercitato su tutte le forme d’arte in tutto il mondo, cogliendo angolazioni sempre nuove e sorprendenti
La Biblioteca Beethoveniana di Muggia ha collaborato con il Musée de la Musique di Paris e la Philharmonie di Paris a Le Mythe Beethoven, la più grande mostra sul Compositore degli ultimi trent’anni, realizzata a Parigi nell’ottobre 2016, curatori Colin Lemoine e Marie-Pauline Martin.
Questa mostra ha beneficiato dell’aiuto prezioso della Beethoven-Haus di Bonn, della Associazione degli Amici della Musica di Vienna e della Biblioteca Beethoveniana di Muggia… Senza di loro, i molti documenti unici, compresi i manoscritti dello scrittore, non avrebbero potuto essere presentati…” (Éric de Visscher, Direttore del Museo della Musica di Parigi)
Nel 2020 ha collaborato inoltre con la Kaiserhaus di Baden, per l’importante Mostra beethoveniana nel 250° Anniversario della nascita del Compositore.
Nel 2021 a Rovigo ha partecipato alla grande e affascinante mostra “Vedere la musica”, curata da Paolo Bolpagni con un contributo di Benedetta Saglietti, storica della musica.
Vale sempre la pena ricordare come il musicista e compositore tedesco fu colpito molto giovane da una malattia, rimasta a tratti ancora in ombra, che gli compromise l’uso dell’udito.
Dell’accaduto ne parla lui stesso, esternazioni giunte fino a noi e che rilette aggiungono maestosità alla figura di Ludwig van Beethoven.
O voi uomini che mi credete ostile, scontroso, misantropo o che mi fate passare per tale, come siete ingiusti con me!
Non sapete la causa segreta di ciò che è soltanto un’apparenza […] pensate solo che da sei anni sono colpito da un male inguaribile, che medici incompetenti hanno peggiorato.
Di anno in anno, deluso dalla speranza di un miglioramento […] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario, lontano dal mondo […] se leggete questo un giorno, allora pensate che non siete stati giusti con me, e che l’infelice si consola trovando qualcuno che gli somiglia e che, nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di valore