Dopo lunghi mesi e diversi posticipi della data ultima per iscriversi al concorso, a causa del Covid-19, finalmente sono stati resi noti i nomi dei 12 finalisti del Luxembourg Art Prize.
Le proroghe del Luxembourg Art Prize
Il Luxembourg Art Prize è un premio internazionale annuale organizzato dalla Pinacothèque, un museo privato nel Granducato del Lussemburgo. Ogni anno, dal 2015, il Premio ideato da Hervé Lancelin, si propone di scoprire talenti, dilettanti o professionisti, indipendentemente dall’età e dalla nazionalità. L’ambizione del Premio è accelerare le carriere di artisti poco conosciuti attraverso una mostra collettiva dei finalisti e il supporto della rete internazionale dei vincitori del Premio.
Inizialmente il termine ultimo per presentare la propria candidatura era il 30 aprile 2020, ma a causa della pandemia che ha paralizzato il mondo intero, la data è stata rinviata al 31 agosto 2020. E, conseguentemente a questa scelta, ne sono scaturite nuove proroghe. Infatti il nome del vincitore dell’ambito premio di 50.000 euro (circa US $58,000 GBP 45,500 CHF 54,000 CA $78,000 JPY 6,100,000), sarà annunciato online il 1° dicembre 2020 alle ore 18.00.
Per il momento non ci resta che ammirare la mostra collettiva dei dodici finalisti, che sono riusciti a sorprendere e catturare l’attenzione dei membri della giuria di questo singolare premio artistico. La giuria indipendente, che decreterà il vincitore tra i 12 talenti, è composta da:
Anne-Claudie Coric, Direttrice Generale della Galleria Templon, Paris-Bruxelles, Olivier Donat, amministratore generale del MuCEM (Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée) di Marsiglia, Isabelle de Maison Rouge, storica dell’arte, critica d’arte, curatrice indipendente, Christophe Duvivier, Conservatore presso i Musei Pissarro e Tavet-Delacour di Pontoise, e Adriano Picinati di Torcello, Direttore del dipartimento Art & Finance, Deloitte Consulting.
Chi sono i 12 finalisti?
Senza ulteriori indugi, vi presentiamo i 12 finalisti del Luxembourg Art Prize che sono riusciti a superare la prima selezione:
- Monika Bulaj, 54 anni, Italia e Polonia. Fotografia. E’ un’autodidatta e questa è la sua seconda partecipazione;
- Ann Carrington, 58 anni, Regno Unito. Scultura. Ha studiato, ottenendo un Master, al Royal College of Art di Londra;
- Sara Genn, 48 anni, Canada (British Columbia) e USA (California). Pittura. Ha ottenuto il diploma di laurea Bachelor of Fine Arts (BFA) presso la Queen’s University, Kingston, Ontario, Canada;
- Dieudonné Gottfried Zola, 23 anni, Congo (Kinshasa). Pittura. E’ uno studente;
- 麻由美 井上 (Mayumi Inoue), 32 anni, Giappone. Tecniche miste. Laureata in Design della Moda, Facoltà delle Arti presso l’Università di Arte e Design di Joshibi;
- Daniela Romanesi, 44 anni, Brasile. Fotografia. E’ un’autodidatta e questa è la sua seconda partecipazione;
- Lionel Sabatté, 44 anni, Francia. Tecniche miste. Diplomato all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi;
- Julian Semiao, 23 anni, Francia. Pittura. Ha un Master in Arti Plastiche all’Università di Parigi 1 Panthéon-Sorbonne. Anche lui, come altri, è la seconda volta che partecipa;
- Tim Smith, 41 anni, Canada (Manitoba). Fotografia. Ha conseguito un Diploma di Fotogiornalismo presso la Western Academy of Photography, Victoria, BC, Canada;
- Marc David Spengler, 24 anni, Germania. Pittura. Ha compiuto Studi di design della comunicazione presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Stoccarda;
- Aiste Stancikaite, 32 anni, Lituania. Disegno. Ha studiato presso la Vilnius Academy of Fine Arts, Lituania;
- Anibal Vallejo, 44 anni, Colombia. Pittura. Ha ottenuto due Diplomi in Arti Visive, presso l’Università di Antioquia e l’Università di Medellin, Colombia, e il Diploma in Costume Design presso il Collegio Colombiano di Design, Medellin, Colombia.
I dodici artisti del Luxembourg Art Prize hanno modi di rappresentare il proprio essere in modi differenti. Ma anche se utilizzano tecniche differenti, hanno un grande dono che li accomuna: raccontano storie con il cuore. Storie che prendono forma fisica attraverso una tela, un disegno, una foto, una scultura e anche attraverso un’insolita trama di capelli tessuti fra di loro.
L’artista italo-polacca, Monika Bulaj, cerca, nelle sue foto, di dare voce alle minoranze a rischio, a nomadi e a pellegrini; Mayumi Inoue intesse i capelli caduti ai malati di cancro nel tentativo di dargli una seconda vita esaltando anche i ricordi: “I ricordi di ciascuno sono intessuti nei capelli, che diventano prove di esistenza, simboli di vita”.
Daniela Romanesi, attraverso la macrofotografia della natura, esprime il suo essere curiosa. I giovanissimi Dieudonné Gottfried Zola, Julian Semiao e Marc David Spengler stupiscono e fanno riflettere. Tre ragazzi giovanissimi che riescono ad esprimere, con la freschezza che contraddistingue la giovane età, tematiche differenti, come la valorizzazione delle minorità visibili, dell’alterità e del corpo e del suo rapporto con lo spazio, la visione di una società contemporanea sempre in movimento e la creazione di mondi astratti attraverso il processo della pittura spontanea.
Ann Carrington con le sue sculture, composte da oggetti di vita quotidiana, che ci ricordano la caducità della vita; e così Lionel Sabattè pone al centro del suo lavoro la trasformazione della materia causate dal tempo, e così raccoglie materiali che recano in essi le tracce di un vissuto: polvere, cenere, carbone, pelli morte, ceppi d’albero…
Caro Icrewer, adesso che sai qualcosa in più sui finalisti del Luxembourg Art Prize 2020, non ti resta che scoprire chi sarà il fortunato vincitore di questo ambito premio.
Come vedere le opere?
Ciao Giuliana, per i finalisti del 2020 basta seguire il seguente link: https://www.luxembourgartprize.com/it/finalists-it/