Hai mai pensato al significato e alla definizione della parola museo? E’ facile cercare il significato, ma c’è qualcuno che vuole dare un tocco di freschezza alla parola. E oggi, 10 dicembre 2020, l’ICOM ha deciso di elaborare una nuova definizione della parola museo.
L’ICOM riapre la discussione sulla nuova definizione della parola “museo”
La parola museo, etimologicamente deriva dal greco Μουσεῖον, derivato della parola Μοῦσα (musa) e significa luogo sacro alle Muse. Inoltre la parola museo stava ad indicare l’edificio situato nella città di Alessandria d’Egitto che ospitava la celebre Biblioteca.
La definizione della parola museo, leggendo il Vocabolario online della Treccani, è: raccolta di opere d’arte, o di oggetti aventi interesse storico-scientifico, etno-antropologico e culturale; anche, l’edificio destinato a ospitarli, a conservarli e a valorizzarli per la fruizione pubblica, spesso dotato di apposito corredo didattico.
La definizione attuale (che si può trovare nel sito della sezione italiana dell’ICOM) è la seguente:
Il museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto.
Questa definizione, approvata nel corso delle ventiduesima Assemblea Generale dell’ICOM tenutasi a Vienna il 24 agosto 2007, è stata recepita in Italia dal Ministero dei Beni Culturali con decreto ministeriale del 23 dicembre 2014. La descrizione, secondo il comitato dell’ICOM (o almeno per alcuni membri), è superata da una nuova definizione della parola museo.
La nuova definizione posta ai voti è:
I musei sono spazi democratizzati, inclusivi e polifonici per il dialogo critico sui passati e sui futuri. Riconoscendo e affrontando i conflitti e le sfide del presente, conservano reperti ed esemplari in custodia per la società, salvaguardano diversi ricordi per le generazioni future e garantiscono pari diritti e pari accesso al patrimonio per tutte le persone.
I musei non hanno scopo di lucro. Sono partecipativi e trasparenti e lavorano in collaborazione attiva con e per le diverse comunità per raccogliere, conservare, ricercare, interpretare, esporre e migliorare la comprensione del mondo, puntando a contribuire alla dignità umana e alla giustizia sociale, all’uguaglianza globale e al benessere planetario.
Qual è il motivo che spinge l’ICOM verso la ricerca di una nuova definizione?
Nella nuova definizione della parola museo, si legge: i musei lavorano in partnership attiva con le diverse comunità, con lo scopo di contribuire alla giustizia sociale e alla dignità umana, all’eguaglianza globale e al bene del pianeta.
Ma questa formula, che si distacca totalmente dalle definizioni precedenti , ha spaccato a metà l’opinione dei membri del Consiglio Generale, che hanno chiesto il rinvio dell’approvazione per poter continuare a lavorare sul tema insieme a tutti gli organi dell’ICOM.
Secondo alcuni, infatti, la proposta rappresenterebbe una degna dichiarazione di missione che finalmente riconosce ai musei un ruolo attivo nella società civile, mentre altri hanno espresso preoccupazione per il fatto che la definizione non tenga conto delle funzioni tradizionali di un museo, condannandone il tono politico.
ICOM Italia fa sapere in una nota che «ritiene la formulazione inadeguata a definire il museo, che storicamente ha svolto il ruolo di istituto dedicato all’acquisizione, conservazione, documentazione, ricerca, comunicazione ed esposizione di oggetti patrimoniali», «i quali vanno considerati testimonianze dell’umanità e del suo ambiente. I musei sono rivolti allo studio, all’educazione, al diletto e sono attori di primaria importanza nelle società moderne e contemporanee».
E con il 70% dei votanti si è dichiarato favorevole al rinvio della decisione, si è arrivati ad oggi 10 dicembre 2020. Ne erano seguito un clima di tensioni che aveva condotto a una lunga catena di dimissioni, a cominciare da quelle della presidente Suay Aksoy, che avevano poi portato alla nomina del nuovo presidente, l’italiano Alberto Garlandini. Tra i dimissionari figuravano anche Jette Sandahl, presidente del Comitato permanente per la definizione, le prospettive e i potenziali del museo, e cinque membri dello stesso comitato, che aveva elaborato la proposta per la nuova definizione della parola museo.
Il webinar per la discussione sulla nuova definizione della parola museo
I co-presidenti subentrati sono Lauran Bonilla-Merchav e Bruno Brulon. Il webinar per la discussione sulla nuova definizione della parola museo vedrà anche la partecipazione del presidente Alberto Garlandini. Durante l’incontro saranno descritte le varie fasi della metodologia che dovrà portare a una nuova definizione di “museo”, con l’obiettivo di incoraggiare i membri e i comitati dell’ICOM a partecipare attivamente al processo.
Il webinar sarà trasmesso con traduzioni simultanee in francese, inglese e spagnolo e si potrà seguire seguendo le istruzioni diffuse dall’ICOM.