Hai mai pensato a come una galleria d’arte possa plasmare e influenzare la cultura contemporanea? Office Baroque, la celebre galleria belga fondata da Marie Denkens e Wim Peeters, è stata per 17 anni un punto di riferimento per l’arte contemporanea, lontano dalle grandi capitali e dai riflettori. Eppure, il 15 settembre 2024, questa storica galleria chiuderà le sue porte per sempre, lasciando un vuoto nel mondo dell’arte che sarà difficile colmare.
Una galleria che ha fatto la differenza
Nel 2007, Denkens e Peeters decisero di aprire Office Baroque in un appartamento ad Anversa. Non erano a New York, Londra o Parigi, ma in una città lontana dai grandi centri del potere artistico. Eppure, proprio grazie a questo posizionamento decentrato, Office Baroque è diventata una piattaforma per artisti emergenti e affermati, un luogo dove il talento poteva trovare spazio per esprimersi liberamente.
Ti sei mai chiesto come nasce una mostra d’arte? Denkens e Peeters avevano una visione unica: non volevano essere “nel controllo della situazione”, come accade nei grandi musei, ma preferivano essere “in cucina con gli artisti”, partecipando al processo creativo sin dalle sue fasi iniziali. Questo approccio ha permesso loro di collaborare con artisti del calibro di Owen Land, Matthew Brannon, Leslie Hewitt e molti altri.
Oltre 100 mostre in 17 anni
La storia di Office Baroque non è solo fatta di numeri, ma sono comunque impressionanti: oltre 100 mostre, con una presenza costante nelle più importanti fiere d’arte internazionali. In soli 17 anni, la galleria è diventata un faro per l’arte contemporanea, ospitando alcune delle voci più interessanti e innovative del panorama artistico globale.
Ad esempio, Terence Koh e Sophie von Hellermann sono stati tra gli artisti che hanno trovato in Office Baroque un luogo dove sperimentare e crescere. La galleria ha sempre cercato di dare spazio a progetti che riflettevano la complessità e la diversità del mondo contemporaneo, lontano dalle mode del momento e dalle logiche commerciali.
Il perché della chiusura
La decisione di chiudere la galleria è stata accolta con tristezza, sia dagli artisti che dal pubblico. In un post su Instagram, Denkens e Peeters hanno spiegato che, nonostante il successo, la mancanza di supporto per gli artisti emergenti e di metà carriera ha reso sempre più difficile mantenere viva la loro missione. In un sistema che spinge sempre più verso il “mega gallery”, dove solo i grandi nomi trovano spazio, Office Baroque ha scelto di non compromettere i propri ideali.
Cosa pensi di questo cambiamento nell’arte contemporanea? Il successo sembra essere sempre più legato alla dimensione delle gallerie, mentre il vero sostegno agli artisti indipendenti sembra svanire. Denkens e Peeters lo hanno sottolineato nel loro messaggio: il sistema dell’arte è diventato un meccanismo di potere che schiaccia le piccole realtà.
Cosa ci lascia Office Baroque?
Anche se Office Baroque chiude le sue porte, il suo spirito rimarrà vivo. Denkens e Peeters hanno annunciato che continueranno a sviluppare progetti artistici in modi nuovi, utilizzando una “bussola diversa” per curare, produrre e discutere idee che non avrebbero mai potuto immaginare prima. Insomma, non è un addio, ma piuttosto un nuovo inizio.
La chiusura di Office Baroque ci fa riflettere sul futuro dell’arte contemporanea. Cosa ne sarà degli artisti emergenti? Come possiamo creare un sistema che valorizzi la creatività al di là del successo commerciale? Se anche tu ti senti coinvolto in queste domande, forse è il momento di esplorare nuove vie per sostenere l’arte indipendente.
Se ti interessa l’arte e vuoi seguire i progetti futuri di Denkens e Peeters, ti invito a rimanere sintonizzato. Office Baroque ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico, ma il viaggio non finisce qui. Quali nuove avventure artistiche ci riserverà il futuro?