Un museo permanente dedicato all’Oro, si trova ad Arezzo proprio all’interno di Palazzo di Fraternita dove puoi vivere una bellissima esperienza che ti permetterà di ripercorrere la storia di un territorio che a questo metallo prezioso ha dedicato tutto, per poi esserne benevolmente ricompensato.
Proprio a due passi, forse anche uno, da Piazza Grande, punto nevralgico della città toscana, si aprono le porte dello storico palazzo all’interno del quale si ha quasi la sensazione di essere catapultati all’indietro nel tempo sull’onda di un percorso che narra la storia d’Italia a suon di gioielli.
Gli iconici, quelli che hanno fatto sognare milioni di donne e realizzato il desiderio di quelle poche che hanno avuto il privilegio di indossarli sia pure in occasioni di rappresentanza quali sfilate o eventi.
Gioielli che ormai hanno su di sé la responsabilità di essere diventati testimoni di un’epoca, trasformando la loro essenza da simbolo di stile a veri e propri scrigni del tempo, attraverso i quali poter ancora scorgere l’idea del lusso ormai relegato ad un’altra realtà.
Arezzo in questi giorni è piacevolmente vestita a festa in ogni suo angolo, con luci, lustrini e bagliori natalizi che dalle baite di legno, sistemate con rigore all’interno del perimetro della piazza, parlano del natale che ormai è alle porte, il primo dopo un momento particolarmente intenso che sembra essere ormai un ricordo benché decisamente poco piacevole.
Se deciderai di far visita al vecchietto vestito di rosso, la cui casa è stata allestita in Piazza Grande ad Arezzo, avrai in omaggio un biglietto per visitare la mostra dell’oro il cui nome è proprio orodautore tutt’attaccato!
Ne rimarrai davvero sorpreso soprattutto, e questa è stata la mia impressione, di riuscire in pochi metri a immergerti letteralmente e totalmente in due mondi così diversi sia pur affini poiché in qualche modo riguardano entrambi il sogno.
L’edificio di Palazzo Fraternita ospita nell’area espositiva al primo piano l’intera mostra permanente dedicata all’arte orafa del territorio in un ambiente sobrio per dare risalto ai contenuti delle teche in vetro, con luci soffuse e sullo sfondo di ogni stanza un grigio perla che sa di mistero.
L’oro di Arezzo. Un viaggio nel tempo
Un’eccellenza tutta italiana quella dell’Oro di Arezzo che si è fatta strada nel tempo, attraversando momenti terribili come quelli della seconda guerra mondiale per poi risorgere più forte che mai.
Il museo raccoglie una collezione di pezzi unici ideati dai più importanti artisti e stilisti contemporanei e realizzati dalle sapienti mani degli orafi aretini.
La cui tradizione manifatturiera che caratterizza la città e il suo territorio, ha origini antichissime, diventate in quest’ultimo scampolo temporale, quantificabile in cent’anni, anima vivida di un presente che è divenuto anche oltre confine sinonimo di eccellenza, qualità e design.
Il Museo dell’oro racconta e racchiude in sé questo percorso nel tempo, fin dalle origini storiche.
I gioielli esposti, pezzi unici raffinati e straordinari, testimoniano l’abilità e la maestria degli artigiani orafi nella realizzazione di piccole opere d’arte, ispirate dalla creatività di artisti e designer internazionali quali Venturino Venturi, Pietro Cascella, Salvatore Fiume, Bruno Munari, Arnaldo e Giò Pomodoro.
Il Museo dell’oro consentirà a tutti di apprezzare la collezione Oro d’Autore: materiali e progetti per una nuova collezione orafa nata nel 1988 come leit motiv per unire la tradizione orafa aretina all’originalità dell’arte contemporanea, con lo scopo di dare nuova linfa a un settore imprenditoriale icona della città di Arezzo, questo il leit motiv che nel 1988 mosse l’idea di Oro d’Autore: Materiali e progetti per una nuova collezione orafa, ad oggi protagonista assoluto del Museo dell’oro.
Una collezione unica nel suo genere che ha saputo negli anni attrarre l’interesse di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone.
Attraendo curiosità artistica di nomi di rilevanza internazionale come Lynda Benglis, Mario Botta, Dan Friedman, Milton Glaser, Michael Graves, Marya Kazoun, Marta Minujin, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Ettore Sottsass jr, Guido Venturini e molti altri arrivando a coinvolgere anche il mondo della moda.
Il museo Orodautore, inaugurato lo scorso primo luglio, resterà aperto, in modalità permanente ogni fine settimana dalle ore 11: alle 19:00.
Costo del biglietto intero è di 5 euro.