Le vicende di Palazzo Fortuny vivono il loro momento zero la famigerata notte del 12 novembre 2019 quando la città lagunare di Venezia si risvegliò praticamente sommersa come mai negli ultimi anni.
Un innalzamento delle acque che non fu previsto, con incedere lento ma inesorabile e inarrestabile, prese quasi tutta la città.
Palazzo Fortuny non fu graziato e nelle stesse ore, vide l’acqua invadere il meraviglioso pavimento in tavole lignee dell’ingresso che ad una prima ricognizione per la valutazione dei danni sembrò davvero spacciato.
Dopo il periodo dell’emergenza, quando la conta dei danni si fa più concreta con un occhio soprattutto rivolto al possibile risanamento dei luoghi, fu evidenziata la necessità di intervenire su tutta la parte che costituiva il piano terra.
Fu così che il maestoso portone di Palazzo Fortuny chiuse i battenti per consentire la messa in atto di importanti lavori lavori di risamnamento, grazie soprattutto ad un lodevole contribuito pari a 500mila euro, in forma di Art Bonus e ’insegna PAM Panorama che hanno coinvolto tutta l’impiantistica.
Grazie al tempismo degli interventi si è potuto salvare anche qual bellissimo ed evocativo pavimento in legno che era sembrato ormai compromesso per sempre dalla prima sommaria ricognizione dei danni provocati dalla straordinaria acqua alta.
E inoltre proprio per anticipare, qualora dovesse accadere di nuovo, episodi di uno straordinario innalzamento lagunare, il pavimento è stato rialzato di ben 16 centimetri , misura possibile nel contesto armonico e che al momento sembra garantire una maggiore sicurezza qualora dovessero ripetersi eventi di simile portata.
Per Palazzo Fortuny però è stato contemplato anche un intervento maggiore oltre al necessario per il recuperato del pian terreno.
Palazzo Fortuny si rinnova e si trasforma
Da sempre adibito ad ospitare mostre temporanee, da adesso in avanti Palazzo Fortuny, sale di rango per diventare museo permanente inserito nel circuito cittadino della Fondazione Musei Civici Venezia con l’obiettivo di riaccendere i riflettori dell’attenzione su Mariano Fortuny, in quelle che furono le sue opere e la sua intera vita dedicata all’arte nelle sue molteplici declinazioni e sfaccettature.
Molte le novità introdotte dalla ristrutturazione di Palazzo Fortuny a cui è davvero stata data un’impronta nuova per mano del regista e scenografo Pier Luigi Pizzi, che ha curato il riallestimento in collaborazione con la direttrice Gabriella Belli e con Chiara Squarcina.
Ora Palazzo Fortuny si mostra in una versione davvero nuova ed a tratti inaspettata che non manca di sorprendere il visitatore che torna dopo qualche anno e che ha ancora ben fissato nella memoria il precedente aspetto degli interni.
quando anche tu tornerai a Palazzo Fortuny, una volta attraversato l’ingresso troverai a tua disposizione la funzionale biglietteria e l’interessante bookshop, e andando oltre sarai accolto da un ampio spazio i cui muri sono stati lasciati a vista e dove trovano collocazione opere di artisti americani come Lawrence Carrol e David Simpson, donate alla Fondazione dalla Raccolta Panza di Biumo.
Ritroverai la vecchia e stretta scala in legno che ti porterà al cosiddetto piano mezzanino, dove dei moderni pannelli didattici ti introdurranno nel dettaglio a tutti i contenuti del museo.
Arriverai quindi al piano nobile si è ricostruita la poliedrica attività di Mariano Fortuny e della moglie Henriette Nigrin prendendo spunto dalle fotografie dell’epoca e recuperando una miriade di opere e oggetti conservati nei depositi dello stesso palazzo. Le sezioni sono fluide, al pari degli interessi del protagonista, che spaziavano dalla pittura all’illuminotecnica, dalla scenografia alla fotografia e all’incisione, nonché alla decorazione dei tessuti che divenne il “core business” della coppia, tanto che ancora oggi esiste la Tessuti Artistici Fortuny, società che collaborerà con il museo per i prossimi cinque anni.