Palazzo te è in prima fila con tutti i luoghi di cultura che stavano scalpitando in attesa della possibilità di tornare ai ritmi pre-pandemia.
La sfida è stata raccolta in pieno dalla direzione mussale di Palazzo te che ha presentato oggi l’intera programmazione del 2021, dedicata alla dea delle dee: Venere.
Un programma ricchissimo quello presentato proprio questa mattina dalla Fondazione Palazzo Te, dal titolo Venere Divina. Armonia sulla terra che prevede la maggior parte dei momenti culturali proprio nella struttura citata.
Presenti alla presentazione il sindaco Mattia Palazzi, il presidente della Fondazione Palazzo Te Enrico Voceri, il direttore della Fondazione Stefano Baia Curioni, mentre in collegamento sono intervenute le curatrici del progetto Francesca Cappelletti e Claudia Cieri Via e l’architetto Piero Lissoni.
Proprio la curatrice Francesca Cappelletti così si è espressa parlando del progetto:
Il tema di Venere, come rinascita e ripresa, era un’idea che ci aveva affascinato, abbiamo costruito questo progetto, cercando di calare l’idea di questo mito in spazi precisi, nel Rinascimento e alle soglie del Seicento
Il tema di Venere, come rinascita e ripresa, era un’idea che ci aveva affascinato, curatrice del progetto e direttrice della Galleria Borghese -, abbiamo costruito questo progetto, cercando di calare l’idea di questo mito in spazi precisi, nel Rinascimento e alle soglie del Seicento
Già il 2 febbraio ultimo scorso, Palazzo te, come altri musei, ha riaperto le porte ai visitatori con gli orari consueti di sempre, al momento dal lunedì al venerdì, mantenendo la serrata del week end così come previsto dalla vigente normativa in tema di luoghi di cultura.
Dal sito dei musei Civici mantovani, circuito comprendente anche Palazzo te, fanno però sapere che è vivamente consigliata la prenotazione così da consentire una migliore gestione dell’afflusso dei visitatori ed anche perché, arrivando alla sprovvista si rischierebbe di non vedere soddisfatte le proprie aspettative d’ingresso.
Un buon compromesso che annovera Palazzo te tra i luoghi di cultura pronti a cogliere i venti di ripresa
E quale miglior auspicio se non quello di dedicare tutte le attività culturali dell’anno in corso, al mito di Venere.
La Fondazione Palazzo Te di Mantova così facendo completa il ciclo femminile a cui diede inizio nel 2018 con l’evento espositivo sull’Annunciazione in Tiziano e Richter, poi naturalmente proseguito l’anno successivo attraverso la rassegna sull’arte e desiderio in Giulio Romano.
Per la prima parte dell’anno è programmata l’esposizione di un solo capolavoro a cui seguirà una grande mostra in autunno, di caratura senz’altro internazionale.
Tali momenti espositivi verranno affiancati da altre attività a corollario dei due momenti principali appena indicati, atti a celebrare a Palazzo te e la rinascita della cultura da vivere.
Sarà fruibile per tutti, nelle modalità di accesso rammentate, un ampio programma che vedrà svolgersi anche un importante un convegno internazionale, anch’esso ovviamente incentrato sulla figura di Venere, che incentrerà la discussione non soltanto sul piano storico-artistico ma anche sul piano poetico e letterario, in un ampio ed interessante viaggio dall’età classica all’età moderna.
E ancora a Palazzo Te, saranno protagonisti vari eventi performativi che vedranno scendere in campo ad offrire la loro migliore collaborazione le molte associazioni culturali del territorio. Completeranno l’offerta culturale talk e incontri allo Spazio te.
Il mito di Venere nasce nella Grecia antica ed è stato raccontato tramandato come simbolo di armonia e di fecondità.
Palazzo Te, come da programma della direzione mussale civica mantovana, ospiterà quindi il ricco programma indicato, scegliendo di puntare sulla dea della bellezza e dell’amore per rispondere con argomentazioni solide all’incertezza di questi momenti.
Palazzo Te vuole ritrovare la sua normalità e lo fa affidandosi al lavoro di Aby Warburg che a sua volta punta tutto sull’attualità del mito di Venere che sviscera alla ricerca del senso della rinascita dall’antichità alla modernità in esso contenuto.