Domani 4 Aprile 2021 è il giorno di Pasqua e, come tutti gli anni, si celebrerà la Resurrezione di Gesù Cristo.
La storia dell’arte è piena di opere che celebrano questa festività: abbiamo tantissime Crocifissioni, Gesù nell’orto degli ulivi, Ultime cene, Deposizioni dalla croce e tanti altri temi legati a questa ricorrenza.
In concomitanza con la Pasqua, quest’anno, è avvenuto un importante restauro di un’opera fiamminga molto famosa: l’Adorazione dell’Agnello Mistico dei fratelli Hubert e Jan van Eyck. A restauro avvenuto l’opera è stata posizionata in uno spazio espositivo allestito in una delle cappelle principali della cattedrale di Gand, in Belgio. I dodici pannelli, del 1432, che costituiscono l’opera sono infatti posizionati dietro un apposito vetro antincendio che li protegge.
Purtroppo questi hanno subito una serie di vicissitudini poco piacevoli: nel corso dei secoli sono stati smembrati, ridipinti, sequestrati dagli iconoclasti (coloro che facevano parte di un movimento che era contro l’adorazione delle icone come falsi idoli e quindi voleva la rimozione di esse dalle opere d’arte. Le Fiandre furono toccate da questa crisi durante la seconda metà del 500 e tutto partì da un movimento popolare), rubati e presenti durante varie guerre.
Quest’opera è stata anche portata via dalle Fiandre dai soldati della rivoluzione francese che la collocarono al Louvre dove è rimasta fino alla sconfitta di Napoleone Bonaparte, quando i francesi furono costretti a restituirla al Belgio.
Purtroppo la tranquillità dell’opera fu breve. Qualche tempo dopo, infatti, la diocesi di Gand, essendo in difficoltà economiche, impegnò i pannelli laterali e non riuscì a riscattarli in tempo, per cui questi furono venduti al collezionista inglese Edward Solly per quattromila sterline, nel 1816.
Nel 1821 il collezionista li vendette al re Federico Guglielmo III di Prussia che li espose con orgoglio a Berlino.
Durante la prima guerra mondiale, quando i tedeschi invasero il Belgio, i soldati tentarono di prendere i pannelli mancanti per poterli portare nella loro terra e ricostruire il polittico. Col Trattato di Versailles essi però furono costretti a ridarli tutti indietro al Belgio, compresi i pannelli comprati dal re Federico Guglielmo III.
Il polittico purtroppo è stato completo per pochissimi anni infatti, nel 1934, i pannelli raffiguranti i Giudici Integri e Giovanni Battista furono trafugati da alcuni ladri. Il primo non è stato mai più trovato, tanto è vero che ancora oggi è sostituito da una copia, mentre il secondo, fortunatamente, è stato restituito.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’opera ritornò in possesso dei tedeschi e Adolf Hitler decise di proteggerla dai bombardamenti facendola trasportare in una miniera di sale in Austria.
Finalmente, nel 1945, gli alleati ritrovarono il polittico e lo riportarono in Belgio, anche se era stato molto danneggiato dalla permanenza sotto terra. Da allora esso ha ricevuto due restauri: il primo negli anni ’50, il secondo adesso.
Il restauro odierno è durato 10 anni ed è costato trenta milioni di euro. Oggi l’opera si può ammirare attraverso un tour in realtà virtuale.
I simboli della Pasqua all’interno dell’opera
I dodici pannelli sono dipinti con la tecnica dell’olio su tavola e le figure sono disposte su di un registro superiore e uno inferiore, inoltre otto di questi pannelli sono dipinti anche sul retro.
Sul registro inferiore, al centro, è rappresentata la pala principale, ovvero quella con l’Adorazione dell’Agnello Mistico. Centralmente, su di un altare, c’è la figura dell’Agnello che simboleggia Cristo, intorno vi sono degli angeli adoranti, in alto vi è la colomba rappresentante lo spirito santo che irradia raggi solari che sono il simbolo della Grazia divina. In primo piano c’è la fontana della vita circondata da ben quattro gruppi di adoratori. La scena è ambientata nel Paradiso, rappresentato come un rigoglioso giardino, e sullo sfondo si possono ammirare le torri e le guglie della città di Gerusalemme celeste.
In questo contesto possiamo porre l’attenzione sugli angeli che circondano l’agnello che sorreggono i simboli della passione di Cristo: la croce, la corona di spine, la lancia, la colonna della flagellazione, la canna che sorreggeva la spugna intrisa di aceto. In periodo di Pasqua la presenza di questi simboli ci colpisce fortemente in quanto in questi giorni si sta rivivendo il martirio di Cristo e domani si festeggerà la sua Resurrezione.
Al lato di questa centrale vi sono quattro pale laterali con la rappresentazione di altrettanti gruppi di adoratori.
I pannelli del registro superiore sono composti da una pala centrale recante una figura maschile in trono e barbuta che può essere interpretata come la Trinità, al cui fianco vi sono la Madonna e San Giovanni Battista. Vicino a queste due figure vi sono due pannelli rappresentanti gli angeli cantori e gli angeli musicanti. Infine gli ultimi due pannelli, quelli più esterni, rappresentano Adamo ed Eva, nudi, che sono stati appena cacciati dal Paradiso.
Un’opera imponente, stupefacente, che ci propone una rappresentazione un po’ diversa dei simboli della Pasqua in uno stile fiammingo così lontano, eppure così vicino, a quello dell’arte tradizionale italiana.
Per ulteriori informazioni consultare il seguente link: https://www.agi.it/cultura/news/2021-03-28/adorazione-agnello-mistico-completato-restauro-11950313/ .