Con il titolo Noli Me Tangere, sono davvero molte le opere artistiche che con questo riferimento rappresentano in sé, nel loro essere dipinti o sculture, l’immagine propria della resurrezione che il mondo cristiano celebra oggi con la Santa Pasqua.
Moltissime trovano proprio il loro titolo nella locuzione latina che alla sua traduzione recita:
non mi toccare
Sono, secondo i vangeli, le primissime parole che Gesù ha pronunciato uscito dal sepolcro.
Uno spunto da cui gli artisti di ogni epoca hanno trovato la giusta modalità per dare rappresentazione tangibile di questo ricordo che si tramanda da ormai duemila anni.
La ricostruzione storica è direi d’obbligo per meglio comprendere poi gli sviluppi successivi ed in special modo in quello che è di fatto, il racconto dei maestri dell’arte nella loro personalissima interpretazione.
La Prima Pasqua cristiana vide Gesù al cospetto della Maddalena
Nella mattina di Pasqua, così come raccontato dai vangeli, Maria Maddalena si recò al sepolcro di Cristo dove si rese subito conto che la pesante pietra d’ingresso era stata spostata, fatto decisamente anomalo che già di per sé la spinse a decidere di tornare indietro per avvisare Pietro e Giovanni:
Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto.
I due si precipitarono ed arrivando al sepolcro, Pietro fu il primo ad entrare, trovandolo vuoto, situazione inaspettata che li spinse a tornare sui loro passi verso casa, totalmente ignari del prodigio che si era compiuto e che di fatto avrebbe istituito da lì in avanti la Pasqua cristiana.
La narrazione continua mostrando una piangente Maria Maddalena rimanere nelle immediate vicinanze del sepolcro.
Fu lì che vide dapprima due angeli totalmente bianchi uscire dall’interno che le domandarono il motivo del suo pianto.
Ai quali ella prontamente rispose:
Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto
Si voltò quindi indietro e vide un uomo in piedi che però non riconobbe. Era proprio Gesù che le disse:
Donna, perché piangi? Chi cerchi?
Maddalena, confusa e forse sospettosa, pensò che fosse un contadino e che avesse portato lui via il corpo di Gesù.
A quel punto l’uomo le disse:
Maria!
La Maddalena a questo punto si voltò e lo riconobbe, gridando quindi in ebraico:
Rabbunì !
Maddalena cercò di abbracciare il suo Signore, ma Gesù le disse:
Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e annuncia loro la mia resurrezione.
Tradotto in latino poi in latino, abbiamo quel Noli me tangere che tanto ha ispirato gli artisti di ogni tempo.
Con questo titolo infatti sono stati dipinti durante il corso dei secoli centinai di dipinti.
Il tema è indubbiamente molto sentito poichè richiama la Pasqua e ai pittori di tutti i tempi è sempre stato fonte d’ispirazione, vuoi per convinzione personale, vuoi per i gusti dei committenti.
Là dove c’è un giardino e intorno la natura fa pensare alla primavera, con una donna piangente e un uomo misterioso si svela, è certamente l’unico fra i viventi che è ritornato dalla morte.
Questi i punti salienti delle rappresentazioni artistiche inerenti la Pasqua.
Tra questi il grande Lambert Sustris (Amsterdam, 1515 ca – Venezia, 1584 ca), pittore olandese venuto a vivere, lavorare e a morire in Italia, dipinse di fatto una delle più poetiche scene di questo soggetto, la Pasqua, ricco di simbologie, secondo la tradizione della sua terra alla quale ha sapientemente saputo unire i colori della laguna veneziana.
La Maddalena sta in ginocchio davanti a Cristo che le parla e la benedice, fingendosi ortolano; è bellissima e pallida per l’emozione con le mani al petto quasi a fermare le palpitazioni del suo cuore.
Veste come una gran dama veneziana, con un abito di broccato oro e bianco e un manto in velluto rosso; la sua mano destra poggia sul vaso degli unguenti che aveva sparso sui piedi di Gesù nella cena in casa di Levi e che aveva segnato l’inizio della sua redenzione.
Tutt’intorno è una natura fiorente, con piante già verdi che fanno da quinte e con un prato su cui poggiano i protagonisti, trapunto di fiori. Convolvoli bianchi occhieggiano su una pianta, dietro a Cristo.
Lo sfondo guida lo sguardo su un grande giardino all’italiana, di gusto palladiano, bellezza e la magia del dipinto. Spartito fra aiuole geometriche, fontane, statue, una pergola, un edificio classicheggiante al fondo, il giardino parla, ride, respira.
Il pittore offre in questa tela una mirabile sintesi fra gusto nordico e cultura pittorica veneta, con un senso del colore e della composizione veramente unici.
Naturalmente il titolo del quadro è: Noli me tangere
Buona Pasqua a tutti.