Patrimonio dell’Unesco è un riconoscimento internazionale di massimo livello e proprio in questi giorni il posto numero 57 della graduatoria mondiale è stato occupato dall’intero ciclo pittorico del 1300 della città di Padova.
Posizione che condivide con Montecatini Terme i cui affreschi del 1300 sono stati inglobati nel riconoscimento.
Ogni riconoscimento che si rispetti è corredato anche da una motivazione e quella per il ciclo pittorico padovano del 1300 è stato che gli affreschi indicati nel riconoscimento secoli di lavoro nel rinascimento e oltre.
Poche righe di un comunicato ufficiale che suggella di conseguenza un riconoscimento mondiale per Giotto, autore della maggior parte degli affreschi divenuti Patrimonio dell’Unesco.
Grande soddisfazione per il riconoscimento a Patrimonio dell’Unesco, è stata espressa dai vertici del MIABCT ma la notizia rimbalzando soprattutto sui social ha riempito di orgoglio tutti i cittadini, primi fra tutti quelli di Padova che con il patrimonio artistico citato hanno un rapporto di continuità direi giornaliero.
Patrimonio dell’Unesco per i dipinti del 1300 ha avuto reazioni di soddisfazione da parte di tutti gli organi istituzionali
Così ha voluto commentare l’ambito riconoscimento il Presidente del consiglio Mario Draghi:
La proclamazione dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova a Patrimonio Mondiale dell’Unesco è motivo di gioia e orgoglio per tutto il Paese. Mi congratulo con tutte le autorità e le amministrazioni che hanno contribuito a raggiungere questo importante risultato, in particolare con il ministro Dario Franceschini, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Padova, Sergio Giordani
Come pure la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che così, da veneta ha espresso la sua soddisfazione come rappresentante delle istituzioni ma anche come cittadina di quei luoghi:
Con Padova Urbs Picta, la città entra nell’Olimpo internazionale della bellezza e della cultura.
Padova, da sempre all’avanguardia come incubatore d’arte, sapere e sperimentazione, terra d’origine e adottiva di artisti, pensatori e uomini d’ingegno, ha nel suo Dna l’eccellenza.
Noi padovani siamo cresciuti in una terra che ci ha trasmesso identità, qualità e senso d’appartenenza. Oggi questo patrimonio diviene patrimonio dell’umanità
Dietro la città dipinta ci sono i valori identitari e la visione di una città aperta e coraggiosa che da 800 anni, grazie alla sua Università, ha saputo essere terra di contaminazione di cultura e sapere.
E ha trasmesso questa koiné culturale in un sistema produttivo apprezzato nel mondo.
Una città che, da Giotto in poi, ha sempre avuto una missione: essere protagonista del suo presente e architetto del suo futuro. Urbs Picta, accompagnandoci alla riscoperta dei capolavori del passato, porta con sé un importante messaggio per il domani.
Il messaggio che insieme possiamo farcela. Che l’essere comunità significa scommettere fino in fondo sulle proprie capacità.
Che anche di fronte alle fragilità di oggi, ai tanti punti interrogativi aperti per cultura, turismo e socialità, la ripartenza è possibile.
Io ci ho creduto fin dall’inizio.
Mi sono battuta, a livello nazionale ed internazionale, perché questo progetto ottenesse il giusto riconoscimento
Anche il primo cittadino della città veneta ha così espresso i motivi della sua soddisfazione facendosi portavoce anche dell’intera cittadinanza che rappresenta nel suo ruolo istituzionale:
non è un traguardo questo riconoscimento a Patrimonio dell’Unesco ma il punto di partenza di un nuovo impegno che, con il supporto di Unesco, intraprendiamo per essere all’altezza di questo prestigioso riconoscimento che avrà effetti positivi sulla nostra città
Una grande soddisfazione a tutto tondo che infonde soddisfazione e buon auspicio per un comparto che ora più mai ha bisogno di ripartire e con il piede giusto.